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L’Arabia Saudita vara la “King Saud” in Wisconsin: un gioiello navale (con cuore italiano) per il Golfo Persico
L’Arabia Saudita vara la “HMS King Saud”, prima fregata del progetto Tuwaiq costruita in Wisconsin da Fincantieri e Lockheed Martin. Un investimento da 11 miliardi per sfidare l’Iran nel Golfo.

Riyadh non bada a spese per modernizzare la flotta: varata la prima fregata del progetto Tuwaiq. Costruita negli USA, ma con il tocco di Fincantieri, per presidiare il Golfo Persico.
Non è esattamente il luogo dove ci si aspetterebbe di vedere sventolare la bandiera della Marina Reale Saudita, tra le nevi del Wisconsin, eppure è proprio lì, nei cantieri di Marinette, che si sta scrivendo il futuro della sicurezza marittima del Golfo. L’Arabia Saudita ha varato ufficialmente la sua nuovissima nave da guerra, la HMS King Saud (F820), la prima di quattro unità da combattimento multisieme (MMSC) che costituiscono la spina dorsale del “Progetto Tuwaiq”.
Non si tratta di un semplice acquisto “off-the-shelf”, ma di una mossa strategica complessa che coinvolge giganti della difesa, enormi capitali e un chiaro riposizionamento geopolitico di Riyadh.
Un progetto da 11 miliardi di dollari
Il varo è avvenuto alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Marina Saudita, il Tenente Generale Mohammed Al-Ghuraibi, e dei vertici della US Navy. Ma, cosa che a noi interessa di più, erano presenti i rappresentanti di Lockheed Martin e, nota di orgoglio industriale, di Fincantieri.
La nave è stata infatti costruita presso lo stabilimento Fincantieri Marinette Marine, controllata americana del gruppo italiano, che si conferma un attore indispensabile nella cantieristica militare statunitense. Il Progetto Tuwaiq, approvato originariamente nel 2015 con un valore complessivo stimato in 11,25 miliardi di dollari, non prevede solo la consegna del ferro, ma un pacchetto completo:
- Addestramento degli equipaggi.
- Supporto logistico e catena di approvvigionamento.
- Sviluppo di simulatori e assistenza tecnica continua.
- Aggiornamento delle infrastrutture navali in Arabia Saudita.
Dalla classe Freedom alla MMSC: Evoluzione tecnica
La HMS King Saud non nasce dal nulla. Tecnicamente è una derivazione diretta, seppur potenziata e adattata, delle Littoral Combat Ship (LCS) della classe Freedom della US Navy.
Parliamo di navi agili, veloci, progettate per operare in acque basse (da qui “littoral”), ma che nella versione saudita (MMSC – Multi-Mission Surface Combatant) acquisiscono una “muscolatura” maggiore per operare come fregate leggere in mare aperto.
Ecco le caratteristiche principali in sintesi:
| Caratteristica | Dettaglio |
| Dislocamento | Circa 3.600 tonnellate (a pieno carico) |
| Tipologia | Fregata leggera / Combattente di superficie multisieme |
| Costruttore | Fincantieri Marinette Marine (Wisconsin, USA) |
| System Integrator | Lockheed Martin |
| Armamento | Sistemi avanzati per minacce aeree, di superficie e sottomarine |
| Destinazione | Flotta Orientale (Golfo Persico) |
Il Generale Al-Ghuraibi ha sottolineato come queste unità siano dotate di sistemi di combattimento avanzati, capaci di ingaggiare minacce su tre livelli: aria, superficie e sotto la superficie. Un salto di qualità notevole per una marina che sta cercando di affrancarsi dalla dipendenza totale dalla protezione esterna.
Geopolitica delle Flotte: Il Golfo vs il Mar Rosso
Un’analisi attenta delle commesse militari saudite rivela una chiara divisione dei compiti strategici. L’Arabia Saudita possiede due flotte principali: quella Orientale (nel Golfo Persico) e quella Occidentale (nel Mar Rosso).
Il naviglio del Progetto Tuwaiq sembra destinato prevalentemente alla Flotta Orientale. L’aggiornamento della base navale “Re Abdulaziz” a Jubail è parte integrante del contratto, e la presenza del comandante della Flotta Orientale alla cerimonia della posa della chiglia è un segnale inequivocabile.
Qual è il messaggio? Queste navi, veloci e ben armate, serviranno a coprire il fronte iraniano. Teheran rimane la preoccupazione strategica numero uno per le forniture energetiche e la sicurezza dello stretto di Hormuz.
Dall’altra parte della penisola, nel Mar Rosso, la situazione è diversa. Lì operano le corvette Avante 2200 del “Progetto Al Sarawat”, costruite dagli spagnoli di Navantia. Navi come la HMS Al Jubail o la HMS Hail, viste regolarmente a Jeddah, sono quelle che stanno fronteggiando la minaccia asimmetrica degli Houthi e i loro attacchi con droni e missili.
Spesa pubblica e sovranità
Il varo della HMS King Saud ci dice due cose.
Primo, l’Arabia Saudita sta usando i proventi del petrolio per consolidare la propria posizione, militare e industriale, nell’area mediorientale: investimenti massicci che creano indotto. Queste navi ,anche se gran parte realizzate, all’estero, prevedono una ricaduta tecnologica sui cantieri sauditi.
Secondo, la collaborazione tra l’industria americana e quella italiana (tramite Fincantieri) si conferma un asse portante della difesa occidentale e dei suoi alleati. Mentre in Europa si discute spesso di difesa comune senza farla, i cantieri del Wisconsin, guidati da know-how italiano, sfornano navi che pattuglieranno le acque più calde del mondo.
Resta da vedere se queste nuove fregate, costose e sofisticate, si dimostreranno all’altezza delle minacce asimmetriche moderne, o se, come accaduto per alcune classi LCS americane, richiederanno costi di manutenzione tali da far impallidire persino un emiro.
Domande e risposte
Perché una nave saudita viene costruita in Wisconsin?
Il Wisconsin ospita i cantieri Fincantieri Marinette Marine.1 Sebbene la logistica possa sembrare complessa (le navi devono attraversare i Grandi Laghi e il canale di San Lorenzo per raggiungere l’oceano), questo cantiere è specializzato nella costruzione delle navi classe Freedom, da cui deriva il modello saudita. È un esempio di eccellenza industriale italo-americana consolidata.
Che differenza c’è tra queste navi e quelle spagnole di Navantia?
Le navi del progetto Tuwaiq (USA/Italia) sono fregate leggere più grandi (3.600 tonnellate) e sofisticate, destinate probabilmente al confronto convenzionale nel Golfo (Iran). Le navi del progetto Al Sarawat (Spagna) sono corvette più piccole (Avante 2200), ideali per pattugliamento costiero e interdizione nel Mar Rosso, dove la minaccia è asimmetrica (Houthi).
Qual è il ruolo dell’Italia in questa commessa?
Sebbene il contratto principale sia con l’americana Lockheed Martin, la costruzione fisica della nave è affidata a Fincantieri tramite la sua controllata americana. Questo garantisce al gruppo italiano un ruolo di primo piano nel mercato della difesa USA e internazionale, consolidando il know-how nella costruzione di unità di superficie veloci e moderne.









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