Attualità
L’Arabia Saudita sposta i petrolio via dal Golfo Persico per evitare il golfo di Aden e gli Houthi
Secondo quanto riportato da Bloomberg e Reuters, l’Arabia Saudita ha aumentato le esportazioni dal suo terminale settentrionale del Mar Rosso per evitare la zona a rischio.
Le esportazioni di petrolio dal terminale saudita di Muajjiz hanno registrato un aumento di 580.000 barili al giorno a gennaio, secondo i dati di Bloomberg. Il terminale di Muajjiz, sulla costa occidentale del Regno vicino a Yanbu, ha spedito 18 milioni di barili per l’esportazione a gennaio, rispetto agli 8 milioni di barili di dicembre.
Il greggio spedito dal terminale di Muajjiz può viaggiare verso nord, cioè verso il canale si suez, evitando lo stretto di Bab el-Mandeb, dove gli Houthi prendono di mira le navi.
Il greggio caricato a Muajjiz viene immesso nell’oleodotto di Sumed, in Egitto, per poi essere trasportato a un terminale sulla costa del Mar Mediterraneo e quindi ai clienti finali. Si riesce così a evitare
Nonostante il caos del Mar Rosso, i sauditi continuano a sfidare lo stretto di Bab el-Mandeb, anche se alcuni carichi vengono deviati dall’area meridionale del Mar Rosso.
Reuters riporta che i dati di tracciamento delle petroliere mostrano che almeno due carichi caricati a Muajjiz sono passati a sud attraverso lo stretto preso di mira dagli Houthi a gennaio.
Nelle dichiarazioni pubbliche, i sauditi continuano a ribadire che i loro carichi non stanno evitando il Mar Rosso meridionale, ed effettivamente è così: semplicemente il prodotto viene imbarcato in un porto che permette alle navi di evitare l’area vicino allo Yemen.
La scorsa settimana, un alto funzionario di Aramco ha dichiarato a Bloomberg che il Regno continua a esportare greggio attraverso il Mar Rosso nonostante la minaccia degli Houthi.
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