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L’Arabia Saudita aumenta il prezzo del petrolio a Estremo Oriente e Europa occidentale. Il prezzo del Brent vola. Neanche i Re sono fessi…

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L’Arabia Saudita, primo esportatore di petrolio al mondo, ha aumentato i prezzi del greggio di luglio per gli acquirenti asiatici a livelli più alti del previsto, tra le preoccupazioni per la scarsità dell’offerta e le aspettative di una forte domanda estiva. Il tutto nel mezzo delle sanzioni alla Russia. A causa di questa notizia il petrolio si avvicina a 120 dollari al barile e probabilmente resterà attorno a questi prezzi.

Il prezzo ufficiale di vendita (OSP) per l’Arab Light destinato all’Asia per il mese di luglio è aumentato di 2,1 dollari al barile rispetto a giugno, raggiungendo i 6,5 dollari al barile rispetto alle quotazioni dell’Oman/Dubai, appena al di sotto del massimo storico registrato a maggio.

Si tratta di una cifra molto più alta rispetto alla maggior parte delle previsioni di mercato che prevedevano un aumento di circa 1,5 dollari. Solo un intervistato su sei in un sondaggio Reuters aveva previsto un aumento di 2 dollari.

L’aumento dei prezzi è inaspettato, soprattutto per l’Arab Light. Siamo perplessi dalla decisione“, ha dichiarato un commerciante di petrolio asiatico. In realtà è tutto facilmente comprensibile:

  • la domanda è prevista ancora elevata questa estate;
  • le quote aggiuntive incrementali decise nell’ultima riunione, 432 mila barili al giorno, verranno allocate anche a paesi come Russia, Angola e Nigeria che difficilmente potranno utilizzarle. Quindi l’incremento di 648 mila barili al giorno, già non abbondante,

I polli nascono per essere spennati e l’imposizione delle sanzioni petrolifere alla Russia ha trasformato i paesi consumatori in volatili da carne. I polli esistono per essere spennati, quindi l’Arabia ha deciso di avvantaggiarsi della situazione. Del resto i paesi OPEC+ sanno benissimo che la produzione non è sufficiente, tanto che erano passati recentemente da 432 a 648 mila barili al giorno di incremento. Le sanzioni però lo rendono inutile, perché la Russia non incrementerà la sua produzione, anzi è probabile che la cali. Quindi i sauditi ne approfittano.

 


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