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Economia

Landini, di’ qualcosa da Sindacalista! (Lettera aperta al Segretario della CGIL) di Primo Gonzaga

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Qual è il primo compito di un Sindacato dei Lavoratori?

A me pare di ricordare che sia la tutela dei salari e delle condizioni di lavoro dei suoi tesserati.  Per questo motivo Landini le propongo tre battaglie:

  • per lo sviluppo e richiesta di investimenti per welfare e infrastrutture e non per spese militari
  • per l’orario di lavoro
  • per le pensioni e di conseguenza per lo sviluppo della occupazione giovanile

Mentre a livello di base centinaia di Sindacalisti si adoperano per migliorare le condizioni di dei lavoratori, il vertice della CGIL si occupa solo di fare politica portando quella che era la più importante sigla sindacale a perseguire battaglie che nulla hanno a che vedere con le condizioni di lavoro e che addirittura non hanno alcuna possibilità di incidere in quanto non esiste una controparte da danneggiare e quindi gli strumenti sindacali sono del tutto spuntati se orientati verso stati esteri alla UE.

E allora Landini la richiamiamo a dire qualcosa da Sindacalista vero, visto che i temi su cui può portare la protesta sindacale ci sono e sono concreti. Ecco qui alcune proposte per il suo agire da Sindacalista vero:

  • Battaglia per lo sviluppo e richiesta di investimenti per welfare e infrastrutture e non per spese militari. I salari reali non crescono in Italia da oltre 30 anni Questo vuol dire che tutte le persone che hanno uno stipendio fisso hanno visto eroso il loro potere di acquisto- Il motivo primo di questo sono le politiche monetariste della UE che hanno impedito qualsiasi investimento pubblico per lo sviluppo delle imprese e per lo sviluppo del welfare.  Il tuo ufficio studi conosce benissimo quali sono le cause vere di questa situazione. In più nell’ultimo anno la UE ha pianificato spese militari a debito per oltre 600 miliardi dimostrando che il problema non è il debito ma il non voler spendere per il welfare per gli investimenti e per le persone. Quindi abbiamo una UE che non solo vuole spendere per le armi ma che favorendo il riarmo va contro quella pace  per cui lei spingei le persone in piazza. Ora, Landini non sarebbe il caso di spingere le persone in piazza a protestare per qualcosa di concreto? Perché la UE non investa 600 miliardi in armi ma lo faccia in welfare, in scuole, in infrastrutture e quindi permetta più lavoro e più salari per le persone. Si chiamano politiche Keynesiane.

Andamento delle retribuzioni lorde – OCSE

  • Battaglia per l’orario di lavoro: tra il 1960 e il 1970 in dieci anni in Italia l’orario di lavoro è diminuito dalle 48 ore settimanali alle 40 ore. L’aumento di produttività allora andò sia ad aumentare i salari sia a ridurre l’orario di lavoro e quindi a migliorare il benessere delle persone.  Ora siamo di fronte ad una nuova rivoluzione, quella dell’intelligenza artificiale e quella dei robot e tutto questo porterà un ulteriore efficienza e un miglioramento della produttività. Qui c’è spazio ancora una volta per la riduzione dell’orario di lavoro, che permetterà anche di riassorbire la disoccupazione.  La richiesta però non va rivolta  alla singola azienda ma fatta a livello di sistema.  Anche qui un sindacato intelligente che guarda al futuro può e deve chiedere che una parte dell’aumento della produttività vada a vantaggio di chi lavora.
  • Battaglia per le pensioni e di conseguenza per lo sviluppo della occupazione giovanile; In questi anni a fronte della crisi economica si è cercato soltanto di innalzare l’età pensionistica. Se è vero che la vita media aumenta e quindi è possibile rimanere di più sul lavoro, è anche vero che mantenere le persone attive oltre i 60-65 anni preclude completamente ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro o comunque ne limita fortemente la possibilità di ingresso. Questo sistema genera un conflitto generazionale terribile. Sarebbe invece molto utile abbinare a un possibile aumento dell’età pensionabile (volontaria) anche l’inserimento dei giovani sul posto di lavoro magari affiancando, nelle aziende e negli enti, le persone più esperte a chi entra nel mondo del lavoro, in maniera tale da trasmettere le competenze ai giovani. In questo ambito c’è ancora tantissimo spazio per innovare e per creare opportunità alle nuove generazioni che sono le uniche che possono apportare benessere e migliorare la produttività e in ultima analisi migliorare il nostro sistema sia economico che di qualità di vita. Anche qui il sindacato dovrebbe agire per chiedere interventi importanti a vantaggio di tutti.

Come vede Landini le offro almeno tre temi di importanza fondamentale su cui avviare un dialogo o su cui fare scioperi, compreso scioperi generali. Lotte concrete che migliorino le condizioni di lavoro delle persone e i loro salari .

Il primo punto Poi è strettamente connesso con la pace perché se invece di investire 600 miliardi a debito della Comunità Europea per creare armi di cui non abbiamo alcun bisogno (vorrei ricordare che oggi il PIL della Comunità Europea è di 19.000 miliardi e che spendendo 1,5% del PIL la nostra spesa in armi e già doppia a quella della Russia che con un PIL di 2000 miliardi, che è inferiore a quello italiano, non può certo nemmeno lontanamente competere con le spese militari della Comunità Europea), possiamo spendere le stesse cifre per investire nel welfare, nella ricerca e nelle Infrastrutture, realizzando due cose:

  • benessere per le persone che lavorano
  • un mondo sicuramente più pacifico.

Come vede Landini non mi limito a criticare, anzi  le pongo almeno tre questioni serie su cui il Sindacato potrebbe impegnarsi e la prego “dica qualcosa da sindacalista”perchè il  sindacato ha ancora tanto da fare ed è importantissimo, ma deve fare il sindacato.

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