Attualità
L’alleanza Renzi-Berlusconi come deterrente contro l’ingerenza straniera? La recente volatilità sul mercato italiano è coincisa con la riduzione della soglia per l’OPA obbligatoria al 25%…
I fatti: il governo sta portando a termine la modifica della soglia dell’OPA obbligatoria al 25% per le aziende quotate (era il 30%), chiaramente senza aver emanato il decreto attuativo della legge sulla golden share fatta passare dall’iper europeista Mario Monti durante il suo discutibile mandato. Ciò permetterà di ridurre la partecipazione dello Stato nelle partecipazioni statali per un controvalore stimabile in circa 10 mld di euro o poco meno. Forse così si spiega la tranquillità di Renzi nell’escludere manovre correttive per il 2014.
Parallelamente va ricordato che Renzi, come i suoi predecessori, si era impegnato a mantenere le promesse fatte a seguito della lettera di Trichet, tra cui era espressamente citata la privatizzazione degli assets di Stato, richiesta ancora inevasa. Chiaramente scendere al 25% può essere considerato una privatizzazione per cui ‘mission accomplished’, in Europa i critici dovranno inghiottire il rospo. Molti operatori (stranieri) che pensavano di accaparrarsi assets italiani ad un prezzo inferiore a quello del loro valore intrinseco resteranno a bocca asciutta. Diciamo pure che stanno schiumando di rabbia.
Casualmente appena la notizia sulla riduzione della soglia sull’OPA e’ diventata di dominio pubblico – la scorsa settimana, per altro news anticipata da Scenarieconomici.it sebbene con una nuova soglia leggermente più bassa – i titoli di Stato sono stati di nuovo bersagliati e l’indice italiano ha letteralmente trascinato al ribasso l’azionario europeo. I mezzi di informazione hanno collegato la tensione sui mercati con la pubblicazione dei dati italiani di PIL negativo per il secondo trimestre consecutivo: quello che si sono dimenticati di dire è che tale dato certamente non positivo era ampiamente atteso. Dunque il dubbio che dietro vi fosse ben altro…
Di seguito, ecco la nascita della strana alleanza, battezzata anche dal pasdaran berlusconiano Brunetta.Che sia chiaro: Renzi è stato molto toccato da come si sono dipanate le vicende della caduta del Cavaliere nel 2011 – chiamiamolo pure con il suo nome, golpe -, essendo ben conscio che a maggior ragione e con condizioni opportune potrebbe capitare la stessa cosa a lui. Appunto, oggi che l’ex sindaco fiorentino sta dimostrando di non volere soggiacere alle aspettative europee quando chiaramente in conflitto con gli interessi nazionali – e con la sua grande ambizione -, il rischio era di vedere un 2011 reloaded.
E’ più che plausibile che in questo scenario il Cavaliere persegua anche suoi fini personali e/o politici ma questo non toglie che oggi non giovi a nessuno, e quando dico nessuno intendo anche e soprattutto la cittadinanza, che ci sia un altro colpo di Stato ordito dall’estero ai danni del Belpaese (come nel 2011) per il semplice fatto che non vengono fatti gli interessi – utopistici ed asimmetrici – europei Contro quelli italiani.
Questa strana alleanza è un viatico importante per il futuro, un’assicurazione sulla vita politica del premier che rischia di essere messa alla prova per il tramite dei soliti “affidabili europei” con passaporto italiano, la scorsa volta fu Mario Monti, questa volta scommetto arriverà dalle file del PD e temo che la costante sia la Presidenza della Repubblica. Se dovesse di nuovo capitare a breve giro potrebbe succedere l’imponderabile, è noto a tutti che il Cavaliere sta cercando l’erede per la propria creatura politica oltre che dei suoi consensi. E aggiungo che dai comunisti ed ex comunisti ci si può aspettare di tutto, soprattutto in una situazione di crisi economica globale che sta mettendo gli alleati indebitati tutti contro tutti (penso che siamo tutti d’accordo se affermo che il furbetto Renzi può essere tutto fuorché comunista…). E’ chiaro che mi riservo il diritto di (dura) critica nei confronti del presente governo qualunque sia l’alleanza tattica o strategica, soprattutto in tema di ulteriore incremento della tassazione…
Ricordo a tutti che chi scrive e’ fautore dell’uscita dall’euro in assenza di una disponibilità tedesca a rinegoziare i trattati, la Germania con il marco in un contesto di domanda debole come quella attuale perderebbe tanto rapidamente la ricchezza accumulata dall’inizio della crisi quanto i periferici l’hanno persa. Magari in due riusciranno a mettere la Germania alle strette, l’arguzia non manca e nemmeno l’enorme rete di connessioni ed informazioni accumulate dal Cavaliere in 20 anni, oggi – al contrario del 2011 – in assetto di guerra contro coloro che l’affossarono tre anni or sono…
Non c’e’ che dire, la faccenda si fa interessante e la vittima sacrificale stavolta non esiste
Jetlag per Mitt Dolcino
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