Attualità
L’alleanza AUKUS inizia a litigare: chi costruirà il sottomarino nucleare australiano?
Il premier dello stato del South Australia, Peter Malinauskas, insiste sul fatto che i futuri sottomarini a propulsione nucleare della nazione dovrebbero essere costruiti ad Adelaide, nonostante un appello importante affinché le navi siano invece costruite da un’altra nazione AUKUS e acquistate da questa, al fine di risparmiare miliardi di dollari ai contribuenti. AUKUS è la strettissima alleanza anglofona, che comprende Regno Unito, Australia e USA, che vorrebbe essere una sorta di scheletro di una NATO mondiale integrandosi fortemente a livello militare.
Il leader dell’opposizione conservatrice Alexander Downer, invece, vorrebbe che questi mezzi fossero o comprati o acquistati già finiti all’estero, in un paese alleato. “Stiamo solo distruggendo l’Australia se continuiamo a promettere di spendere denaro per ogni sorta di progetti senza avere idea di dove verranno i soldi”, ha detto oggi il signor Downer alla ABC.
In risposta a commenti simili che il signor Downer ha fatto nel The Weekend Australian, il premier del South Australia, Peter Malinauskas, ha affermato che è vitale che l’Australia sviluppi la capacità di costruire le imbarcazioni “per motivi di sicurezza nazionale”, ma anche perché “né gli Stati Uniti né il Regno Unito hanno a lungo termine la capacità” di costruire l’intera flotta dell’Australia. Ufficialmente gli USA supportano l’Australia, ma questo sembra sempre più una sorta di unicorno.
“Stanno lottando per soddisfare la loro stessa domanda”, ha detto il signor Malinauskas.
Ai termini attuali del patto AUKUS, l’Australia otterrà tre sottomarini statunitensi classe Virginia mentre costruirà fino a otto sottomarini a propulsione nucleare propri. Una flotta sottomarina imponente, che richiede grandi cantieri e capacità di produzione che non sono presenti in Australia, ma che sono scarse un po’ dovunque, anche per la rottura degli accordi con la Francia.
Il problema è semplice e potrebbe essere riassunto in pochi, semplici, punti:
- AUKUS ha senso solo nel momento in cui il Pacifico veda una forza navale alleata congiunta, e questo può avvenire solo se l’Australia viene dadeguatamente dotata di mezzi, fra cui una potente flotta sottomarina di almeno 11 mezzi di attacco nucleare;
- Questi mezzi costano miliardi, quindi si tratta di un affare enorme;
- Questi sottomarini sono una costruzione complessa. Denominati SSN-A o SSN-AUKUS, dovrebbero essere un’evoluzione della classe Astute britannica, ma il Regno Unito ha scarsa capacità di costruzione, deve costruire i suoi sottomarini e quindi progettava di costruirli in cantieri australiani;
- Nel frattempo l’Australia comprerà i classe Virginia USA, ma anche gli USA stanno rinnovando la propria flotta;
- Costruire gli AUKUS in Australia, che non ha strutture simili ed è a corto di manodopera specializzata (il paese ha 25 milioni di abitanti… e Adelaide non è una grande città) costerebbe dal 30% al 40% in più che comprarli già costruiti;
- Dove costruirli?
A livello mondiale, fra paesi alleati, vi è la capacità per costruire questi mezzi, ad esempio in Francia, Germania, Corea, Giappone, perfino Italia, ma…. questa deve essere una realizzazione puramente AUKUS, o almeno dovrebbe esserlo.
Quindi, mancando l’elemento essenziale, AUKUS è ferma, in attesa che si trovi una soluzione adeguata al problema, e comunque, se non ci saranno innovazioni creative, questi sottomarini li vedremo fra un bel po’ di anni.
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