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L’ABI SI MUOVE PER SALVARE L’ECONOMIA: LA SEGUIRA’ IL GOVERNO?

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Dopo anni di sonno ABI, Associazione Bancaria Italiana si è resa conto di un fatto unico, essenziale, per la sanità e la crescita del sistema creditizio e perchè possa svolgere una sua positiva funzione economica: non può esserci una banca sana in un’economia marcia. Quindi, per far crescere, o salvare, le banche, bisogna tutelare l’economia reale.

Mentre si parla di aiuti alle aziende per il Coronavirus, vediamo cosa ha scritto in un comunicato l’ABI :

Il Comitato di Presidenza in primo luogo evidenzia come gli interventi di sostegno alle imprese si debbano inquadrare all’interno delle attuali regole europee che disciplinano l’erogazione del credito e le modalità di individuazione e trattamento dei cosiddetti crediti deteriorati. A tal fine l’ABI chiede alle competenti autorità europee e italiane di sospendere fino a un anno l’applicazione delle definizioni di “default” per l’individuazione dei crediti scaduti e rivedere la tempistica degli accantonamenti automatici a fronte dei crediti deteriorati. 
Il Comitato di Presidenza dell’ABI ha esaminato il testo dell’accordo per il credito sottoscritto in data 15 novembre 2018 fra ABI e le principali Associazioni di rappresentanza delle imprese.  Tale accordo ha previsto la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari aderenti di poter sospendere fino ad un anno il pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti e di allungare la scadenza dei finanziamenti per le micro, piccole e medie imprese operanti in Italia che, al momento della richiesta, non presentano posizioni debitorie nei confronti della banca classificate come deteriorate (“non performing”). 
Traduzione in lingua italiana: attualmente  le banche sono OBBLIGATE dalle normative europee a classificare come NPL eventuali scoperti di Conto Corrente dell’ordine di 100 euro, con conseguente iscrizione al registro dei cattivi pagatori, perdita dei fidi, richiesta di rientro immediato. Di fronte a queste normative assurdamente draconiane qualsiasi velleità del governo di aiutare le imprese è INUTILE: infatti le aziende in crisi per il Coronavirus e d i fattori concorrenti verranno SICURAMENTE classificate come aziende in default prima ancora che possano ricevere qualsiasi genere di aiuti. Nessuna assistenza alle aziende è possibile se non previa ridefinizione di queste norme che manderanno in fallimento, tra l’altro quello nuovo, voluto da Renzi, con ridotte tutele per amministratori di SRL, migliaia di aziende.
Ci sono ora decine di migliaia di piccole e medie aziende che rischiano si saltare, ma l’intervento deve essere ben studiato e complessivo. O il governo agisce IMMEDIATAMENTE oppure ogni aiuto successivo sarà perfettamente inutile.
Una volta tanto ABI si è mossa bene, e per tempo….

 

 


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