Attualità
La Yakuza giapponese voleva commerciale in materiale nucleare a scopo militare
La yakuza japponese e il suo boss Takeshi Ebisawa sono indagate negli USA per aver tentato di scambiare materiale fissile a livello militare in cambio di armi sofisticate per i ribelli nel Myanmar
Un leader della Yakuza giapponese è stato accusato di traffico di materiali nucleari dai procuratori statunitensi. Una notizia piuttosto pericolosa vita la potenza economica enorme della malavita giapponese.
L’imputato, Takeshi Ebisawa, era già stato accusato nell’aprile del 2022 di traffico di stupefacenti e di reati legati alle armi da fuoco, ma è stato disposta la detenzione per un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di materiali nucleari dal Myanmar ad altri Paesi.
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, i materiali in questione includevano uranio e plutonio arricchito a livello militare, in una storia da James Bond.
Secondo le accuse, all’inizio del 2020 Ebisawa ha detto ad agenti sotto copertura di avere accesso a una grande quantità di materiale nucleare che voleva vendere. Più tardi, nello stesso anno, ha inviato delle foto che mostravano dei campioni insieme a contatori Geiger che misuravano le radiazioni. Inoltre, inviò pagine che sembravano essere analisi di laboratorio che indicavano la presenza di torio e uranio.
Cosa voleva in cambio? Armi di tipo militare, ovviamente, se si crede al Dipartimento di Giustizia. Il piano prevedeva di utilizzare i fondi ricavati dalla vendita dei materiali nucleari per lavorare su una lista della spesa di armi, che includeva missili terra-aria, per conto di un gruppo di insorti in Myanmar.
Un collaboratore dell’agente della Drug Enforcement Agency (DEA) si è finto un generale iraniano in cerca di materiale per un programma di armi nucleari. “Ebisawa si offrì di fornire al generale del ‘plutonio’ che sarebbe stato ancora ‘migliore’ e più ‘potente’ dell’uranio per questo scopo”, secondo il Dipartimento di Giustizia.
Durante gli incontri con i cospiratori, sono stati prodotti campioni del materiale in questione che, secondo un laboratorio nucleare forense statunitense, contenevano livelli rilevabili di uranio, torio e plutonio per armi.
“L’imputato è accusato di aver cospirato per vendere materiale nucleare di grado militare e narcotici letali dalla Birmania e di aver acquistato armi militari per conto di un gruppo di insorti armati”, ha dichiarato l’Assistente Procuratore Generale Matthew G. Olsen della Divisione Sicurezza Nazionale del Dipartimento di Giustizia.
“È agghiacciante immaginare le conseguenze se questi sforzi fossero andati a buon fine e il Dipartimento di Giustizia riterrà responsabili coloro che trafficano in questi materiali e minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e la stabilità internazionale”.
Secondo un rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), solo nel 2022 sono stati registrati 146 incidenti di attività illegali o non autorizzate che coinvolgevano materiale radioattivo, anche se solo cinque avevano informazioni sufficienti per essere classificati come legati al traffico o all’uso doloso.
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