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La vera sanzione arriva dal mercato: i premi assicurativi nel Mar Nero esplodono (+250%) e mettono all’angolo l’export russo

Gli attacchi ucraini alla “flotta fantasma” fanno triplicare i costi di assicurazione marittima. Un colpo economico letale per il petrolio russo, più efficace delle sanzioni UE. Ecco i dati e i rischi di ritorsione

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Mentre la politica discute di price cap e pacchetti di sanzioni che spesso vengono aggirati con facilità irrisoria, il mercato assicurativo marittimo sta imponendo un blocco molto più efficace ed oneroso all’export di greggio russo. La notizia, che ha il sapore di una svolta “tecnica” ma dalle conseguenze geopolitiche enormi, riguarda l’impennata dei costi per le navi che operano nel Mar Nero.

A seguito di una serie di attacchi mirati da parte dell’Ucraina contro la cosiddetta “flotta fantasma” (le navi che operano nell’ombra per aggirare le restrizioni occidentali), il rischio percepito dagli assicuratori è schizzato alle stelle. Non si tratta di ideologia, ma di puro calcolo attuariale: se le navi bruciano, assicurarle costa di più, come riporta Bloomberg.

I numeri del blocco assicurativo

Secondo Marsh, il più grande broker assicurativo al mondo, i tassi per la copertura delle navi che fanno scalo nei porti russi del Mar Nero sono più che triplicati. Una stangata che rischia di rendere anti-economico il trasporto del greggio, colpendo non solo Mosca, ma indirettamente anche le esportazioni del Kazakistan che transitano per le stesse rotte.

Ecco come è cambiato lo scenario in pochi giorni:

ParametroPrima degli attacchiDopo gli attacchiVariazione
Costo Assicurativo (% valore nave)0,25% – 0,3%Fino all’1%+250% circa
Target a rischioGenericoFlotta “ombra” e porti russiAlta probabilità

Perché questo è un problema per Mosca (e per noi)

Gli assicuratori, solitamente cauti, stanno ora prezzando uno scenario di “guerra aperta”. Come sottolineato da Munro Anderson di Vessel Protect, gli attacchi ucraini non sono più eventi isolati, ma parte di una strategia che mira alle infrastrutture e alle navi con legami russi. Questo comporta due conseguenze immediate:

  • Costi insostenibili: Un aumento dall’0,25% all’1% sul valore di una petroliera carica rappresenta centinaia di migliaia, se non milioni, di dollari in più per ogni singolo viaggio. Questo riduce drasticamente il margine di profitto per i russi, ottenendo l’effetto che le sanzioni occidentali faticavano a raggiungere.

  • Rischio Ritorsione: Vladimir Putin ha già minacciato risposte. Se la Russia iniziasse a colpire le navi commerciali legate all’Ucraina o all’Occidente nel Mar Nero, l’intera area diventerebbe “off-limits” per il commercio marittimo, con impatti devastanti sui prezzi globali delle materie prime.

In sintesi, dove la diplomazia ha fallito, la “mano invisibile” (e armata) del rischio bellico sta riuscendo: isolare economicamente i porti russi sul Mar Nero. Resta da vedere chi pagherà il conto finale di questa escalation sui prezzi alla pompa e su quelli delle materie prime, compreso il grano.

Mersin Tanker inclinata mentre affonda

Domande e risposte

Perché l’aumento dei costi assicurativi è considerato una sanzione indiretta?

Le sanzioni governative impongono limiti legali, spesso aggirabili. L’aumento dei premi assicurativi, invece, agisce direttamente sul portafoglio: rende il trasporto del petrolio russo estremamente costoso. Se assicurare una nave costa il triplo, il margine di guadagno sulla vendita del petrolio si riduce drasticamente, rendendo l’esportazione meno conveniente o addirittura in perdita, senza bisogno di leggi o embarghi formali. È il mercato che espelle l’operatore rischioso.

Che cos’è la “flotta fantasma” menzionata nel testo?

La “flotta fantasma” (o shadow fleet) è composta da navi cisterna, spesso vecchie e con proprietà opache, utilizzate dalla Russia per trasportare il proprio petrolio eludendo le sanzioni occidentali e il tetto al prezzo (price cap). Queste navi operano spesso senza i sistemi di tracciamento standard o con assicurazioni dubbie. Gli attacchi ucraini stanno prendendo di mira proprio queste imbarcazioni per smantellare la logistica occulta di Mosca.

Quali sono i rischi per il mercato globale se la situazione peggiora?

Se la Russia dovesse attuare ritorsioni colpendo navi commerciali nel Mar Nero, come minacciato, l’intera area diventerebbe innavigabile per scopi commerciali. Questo non bloccherebbe solo il petrolio russo, ma anche le esportazioni di grano e altri beni essenziali dall’Ucraina e da altri paesi della regione. Il risultato sarebbe un’impennata globale dei prezzi dell’energia e delle materie prime alimentari, riaccendendo l’inflazione in Europa e nel mondo.

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