Attualità
LA VERA NATURA DI QUESTA EUROPA (di Giuseppe PALMA)
Essendo questa Unione Europea “assemblata” unicamente dal collante dell’Euro (quindi con l’obiettivo imprescindibile di tutelare il capitale internazionale a scapito della democrazia e dei diritti fondamentali), quanto sta accadendo in questi giorni in merito alla gestione della crisi greca da parte delle Istituzioni creditrici (UE, BCE e FMI) dimostra inconfutabilmente che la gestione degli affari economici, sociali e finanziari di/con ciascuno Stato dell’Unione avviene come se si trattasse di un rapporto strozzino-debitore oppure padrone-schiavo!
Tutto gravita attorno ai mercati e alla salvaguardia del capitale internazionale, e in quest’ottica va letta la gestione di ogni crisi o rapporto all’interno dell’Unione.
Ciò detto, è dunque giunta l’ora di sfatare le menzogne sull’Europa solidale e pacifica che mira al benessere dei popoli: questa UE è l’esatto contrario di quelli che sono i principi sanciti nelle Costituzioni nazionali di ciascuno degli Stati membri. In altre parole, come ho già scritto più volte, UE ed Euro sono del tutto incompatibili con la democrazia costituzionale e con i diritti fondamentali!
L’incompatibilità tra UE e democrazia è altresì dimostrata, ad esempio, da affermazioni come quelle che il senatore a vita ed ex Presidente del Consiglio Mario Monti si è lasciato scappare in più di un’occasione:
- “Il quesito che io mi pongo è il seguente: non è che forse, per caso, le nostre democrazie europee e non europee, le nostre democrazie occidentali di tipo sempre più illusionistico, basato sulle promesse e basato sull’orizzonte breve, diventano di fatto INCOMPATIBILI con l’integrazione internazionale e con l’integrazione europea?” (https://www.youtube.com/watch?v=pBjxjRcSAFs)
OPPURE:
- “non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi – e di gravi crisi – per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono, per definizione, cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile e conclamata […]” (http://www.youtube.com/watch?v=tIUqi9yVV_A).
E Monti non è il solo. Ignazio Visco, governatore di Bankitalia, ha addirittura espresso il concetto che la sovrapposizione dei cicli elettorali costituisce, “purtroppo”, fonte di instabilità (http://it.reuters.com/article/italianNews/idITL8N0ZB1M020150625).
Questo è, vogliate o no, il rispetto per la democrazia di chi ci chiede “più Europa”!
Poi ci sono i falsi esperti, quelli che si permettono di dire che il mondo è cambiato e che bisogna adeguarvisi! C’è anche chi si spinge addirittura oltre affermando, ad esempio, che la nostra Costituzione è figlia di un tempo che non c’è più e che per questo bisogna adeguarsi al mutamento imposto dalla globalizzazione: si tratta di vili menzogne!
La nostra Costituzione, quanto meno nei Principi Fondamentali e nella Parte I, riporta scolpite – col sangue – le conquiste democratiche, i diritti fondamentali e le libertà che non possono conoscere adeguamento alcuno, se non in melius! Dovrà essere il mondo, semmai, ad adeguarsi alle Costituzioni, e non viceversa. Coloro che sono morti per donarci la Costituzione, unitamente a quelli che l’hanno scritta, avevano ben in mente un obiettivo principe: qualunque fossero stati i cambiamenti imposti dal tempo e dalla modernità, i “principi supremi” scolpiti nella Carta fondamentale dello Stato vi avrebbero dovuto resistere ad ogni costo, costituendo – in ogni caso – il faro della produzione legislativa e la rotta maestra dell’intera azione politica e dell’esercizio della funzione giudiziaria. In sécula seculorum!
Non esiste altra verità!
Chi afferma il contrario è un ignorante. O peggio un criminale!
Giuseppe PALMA
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.