Analisi e studi
La vera festa dei lavoratori? Finita da 20 anni
I lavoratori italiani sono stati quelli più penalizzata dall’Euro e dalla UE, eppure nessuno lo dice…

Buona festa del lavoratori, anche se c’è poco da festeggiare. L’economista Fabrizio Zulli da X ci fornisce qusto grafico da fonte OSCE, sulla remunerazione reale, dei lavoratori italiani, francesi e tedeschi a partire dagli anni 90 sino al 2023. Una vera e propria epoca che ci ha visto sconfitti.
Guardando questo grafico, la sensazione per un lavoratore italiano è decisamente amara e preoccupante. La linea italiana (quella continua) è quasi piatta per oltre trent’anni. Si parte nel 1991 con una retribuzione media intorno ai 33.000 euro annui e si arriva al 2023 con un valore leggermente inferiore, circa 31.800 euro.
Il dato finale evidenzia addirittura una perdita del 3,4% rispetto all’inizio del periodo. Questo significa che, in media, il potere d’acquisto di uno stipendio italiano non solo non è cresciuto in trent’anni, ma è addirittura diminuito. È un quadro di stagnazione profonda.
Il confronto con Francia e Germania rende la situazione ancora più frustrante. Nello stesso periodo, un lavoratore francese (linea tratteggiata lunga) ha visto la sua busta paga reale crescere del 30,9%, passando da circa 33.500 euro a oltre 44.000 euro. Ancora meglio è andata in Germania (linea tratteggiata corta), con un aumento del 30,4%, partendo da una base già più alta (circa 37.000 euro) e arrivando quasi a 48.500 euro.
Per chi lavora in Italia, questo grafico rappresenta decenni di mancata crescita del benessere economico rispetto ai colleghi dei principali partner europei. Significa vedere il proprio lavoro non tradursi in un miglioramento tangibile della capacità di spesa, mentre altrove questo accadeva in modo significativo. Il divario, che all’inizio degli anni ’90 era contenuto (soprattutto con la Francia), si è allargato enormemente, lasciando una sensazione di impoverimento relativo e di scarse prospettive di miglioramento economico futuro. La tendenza al ribasso negli ultimissimi anni è un ulteriore segnale allarmante.
Dal 1991 ad oggi, all’incirca, abbiamo avuto 14 anni di governi di centrosinistra, 11 di centrodestrra, e qualche anno di di governi tecnici, come i Monti, Draghi e Dini. Abbiamo avuto 34 anni di Sindalisti in prima pagin a, e solo oggi ci si rende conto che le remunerazioni sono inadeguate.
la soluzione? Aumentare la domanda? Migliorare l’attività economica? No, assolutamente no! L’idea è la “Paga base”, senza considerare che la paga base non la prenderà nessuno, se non c’è domanda di lavoro. Con queste teste fra dieci anni discuteremo come mai la remunerazione del lavoro in Italia sia inferiore rispetto a quella della Tunisia.
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