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Analisi e studi

La Ue respinge la manovra italiana: l’attacco è totale. L’Italia reagisca! (di Giuseppe PALMA)

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Non era mai successo che l’Unione europea respingesse il contenuto di una manovra di bilancio di un Paese membro. E’ la prima volta. Eppure, viene da riflettere, il documento predisposto dal Governo Conte contiene una previsione del rapporto deficit/Pil al 2,4%, esattamente in linea con tutte le manovre degli anni precedenti e comunque all’interno dei parametri di Maastricht e Lisbona.

E allora quale sarebbe il vero motivo per cui la Ue ha respinto la manovra italiana? In realtà i motivi sono molteplici. Vediamone alcuni:

  • Il contenuto della manovra tende a ridare dignità al popolo italiano, una specie di parziale risarcimento rispetto al maltolto degli ultimi sette anni. Si pensi ad esempio al superamento della Legge Fornero, alle misure in favore delle Partite Iva e al reddito di cittadinanza;
  • Il Governo Conte, soprattutto nelle figure dei due vicepremier Salvini e Di Maio, non ha alcuna intenzione di sottostare ai diktat di Bruxelles e Francoforte. La struttura sovranazionale EU era abituata a governi servili e, trovandosi stavolta al cospetto di un governo che tende a fare l’interesse nazionale, vuole disfarsene per creare le condizioni che portino alla formazione di un nuovo governo tecnico in stile “Monti 2011”;
  • L’Italia, nel 2012, ha firmato il famigerato Fiscal Compact, inserendo il vincolo del pareggio di bilancio addirittura in Costituzione. Responsabili i partiti della Seconda Repubblica, cioè Pd, Pdl, Fli e Udc. Il tutto attraverso l’impulso dell’allora Presidente del Consiglio Mario Monti e sotto la protezione dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In forza di quello scellerato Trattato intergovernativo e di quella criminale costituzionalizzazione, sei anni più tardi il Governo Gentiloni ha legato il Paese, per il 2019, ad un rapporto deficit/Pil dello 0,9%, cioè verso il pareggio di bilancio. Per questo, di fronte alla cosiddetta manovra del popolo di Salvini e Di Maio, la Ue richiama il rispetto di patti scellerati fatti con altrettanti scellerati governi precedenti targati Pd e Company;
  • L’Italia è sempre stato il Paese grazie al quale l’attuale assetto europeo, basato sull’acritica ed assoluta tutela del capitale internazionale a scapito dei diritti fondamentali, riesce a tenere in piedi tutta la struttura dell’eurozona. Questo, ovviamente, grazie a governi che dal novembre 2011 al maggio 2018 hanno fatto solo gli interessi della Ue (e del capitale internazionale), e non dell’Italia. Se l’Italia alza la testa e inizia a fare l’interesse nazionale (come del resto da sempre fanno Francia e Germania), l’euro rischia di implodere. Per questo il nostro Paese, nelle intenzioni dei burocrati di  Bruxelles, deve perire e soffrire per la sopravvivenza di una moneta commerciale senza Stato. Ma stavolta, con un governo nazional-popolare che mira a ripristinare la sovranità costituzionale, l’Ue si trova nelle condizioni di doversi comportare per quella che è, cioè una sovrastruttura antidemocratica e tiranna.

Diciamocelo chiaramente: la bocciatura di oggi è un atto politico che non solo calpesta la sovranità del popolo italiano, ma mette in chiaro la vera natura della Ue, che è quella di una struttura unitaria e verticistica del tutto contraria e nemica del principio democratico e di quello della sovranità dei popoli. E ricordate che l’Ue non è l’Europa, son due cose ben distinte e separate. La vera nemica dell’Europa è proprio la Ue!

Come diceva Piero Calamandrei, l’Italia deve essere “Patria in mezzo alle altre Patrie”, e non “più serva, più vil, più derisa sotto l’orrida verga” come ci aveva messo in guardia Manzoni.

Per questo non dobbiamo arretrare di un solo millimetro, anzi, dobbiamo andare avanti con la manovra così com’è uscita nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. In fin dei conti, nessuno vieta al Parlamento italiano di approvare la legge di bilancio così come nelle intenzioni del Governo. La sanzione europea è quella della procedura di infrazione. Ma a questa possiamo rispondere sospendendo ciò che versiamo annualmente all’Unione (vi ricordo che siamo contribuenti netti) ed esercitando il potere di veto ai tavoli europei ogni qualvolta verrà calpestata la dignità dell’Italia.

E se nelle prossime settimane continuassero a ricattarci con lo spread, mettendo in campo tutte quelle forze in grado di portarlo ai livelli del 2011, occorrerà tenere duro e pensare a soluzioni differenti nell’interesse esclusivo della Nazione, esattamente come recita la formula del giuramento prevista dalla legge per il Presidente del Consiglio e i ministri.

Ora basta. RIALZATI ITALIA! RIALZATI e riprenditi il ruolo che Ti compete.

Avv. Giuseppe PALMA

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RIALZATI, ITALIA!

(una mia Poesia per la Patria)

“Di stracci e di pece vestita più
non siedi Sovrana, sul trono
dei Padri più non t’ergi, òh Regina.
Chi t’ha ridotta in tal modo?
Chi t’ha costretta in catene?
Di rabbia e d’Amore è il tuo
volto, solcato a sfregio da un
taglio, sferrato a tradimento
da un figlio. Tanti in quei giorni
t’abusarono. Pochi, in verità,
t’han difesa. Oggi sei preda del
nemico, in balìa dello straniero,
tra le fauci del fato. Amata Italia,
ancora inserviente, alzati e issa
il tuo vessillo Sovrano. Impugna
la spada e trafiggi il tiranno.
E se una lacrima mi ruberai giù
per il viso, ti chiederò di chinarti.
Per l’ultima volta. Per un solo
momento. Mai più da schiava,
mai più servile. Ma da Regina,
da indomita Signora. Afferra
la corona lercia di fango
e adagiala sul capo. Poi fissa
lo stendardo e indica la strada.
Non voltarti, il popolo è sorto,
pronto a lottare. A morire per te”.

Giuseppe PALMA

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