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La UE interrompe l’accesso della Russia ai database antidroga. Ridono gli spacciatori

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Sinora uno dei pochi campi in cui proseguiva la collaborazione fra Russia e Occidente era la prevenzione del crimine, soprattutto nel campo della prevenzione del traffico di droga. Ora anche questo legame sembra essere in fase di cancellazione: i media statali russi hanno annunciato che l’Unione Europea ha sospeso il suo programma di condivisione dei dati sul traffico di droga con le forze dell’ordine russe. “L’UE ha sospeso i contatti e la condivisione dei dati con la Russia nell’ambito dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, ha dichiarato un alto funzionario del Ministero degli Esteri russo“, riporta la TASS.

“L’Unione europea ha sospeso unilateralmente i contatti con gli esperti e la condivisione dei dati” nell’ambito dell’OEDT, ha confermato il vice ministro degli Esteri Oleg Syromolotov. “La conferenza annuale dell’OSCE sulla lotta alla droga è stata rinviata a tempo indeterminato”, ha aggiunto.

Il funzionario russo ha definito la mossa controproducente, con l’inevitabile conseguenza che i trafficanti di droga potranno agire con maggiore impunità, dal momento che un Paese delle dimensioni della Russia  viene tagliato fuori dal programma di condivisione dei dati.

Crediamo che questo sia un approccio distruttivo. Fa il gioco dei trafficanti di droga, che approfittano dei disaccordi tra i Paesi per aumentare le forniture di droghe illecite in Europa”, ha dichiarato.

La Russia comunque rimane e probabilmente continuerà a rimanere un Paese vitale all’interno dell’INTERPOL, la più grande organizzazione di polizia internazionale del mondo, che rappresenta 194 Paesi membri.

Secondo il sito web di INTERPOL, “la Russia è il Paese più grande del mondo per superficie e confina con Paesi dell’Asia settentrionale e dell’Europa. L’identificazione, l’investigazione e la prevenzione di gravi crimini in Europa e in Asia sono una parte importante del lavoro quotidiano svolto dall’Ufficio centrale nazionale (NCB) di INTERPOL a Mosca“.

Il documento sottolinea inoltre l’importanza delle forze dell’ordine russe nel monitoraggio della criminalità internazionale: “Le attività di cooperazione globale di polizia dell’NCB sono incentrate sulle aree criminali russe di interesse prioritario; queste includono il terrorismo, la criminalità organizzata – in particolare la droga e la criminalità finanziaria – e le indagini internazionali sui latitanti che queste generano. Anche la criminalità informatica è un’area criminale emergente“. Dato il rapido deterioramento delle relazioni diplomatiche con l’Occidente, anche questa potrebbe essere minacciata come area vitale di stretto coordinamento. Immaginate se i dati sui terroristi o sui grandi spacciatori internazionali non fossero più condivisi, permettendo loro di viaggiare liberi per spazi enormi.


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