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Energia

La Turchia si accorda con Totalenergies e fa un passo avanti per diventare un hub energetico regionale

La Turchia ha raggiunto accordi con Totalenergies, Shell , Exxon e l’Oman e a questo punto è il vero hub energetico per il Medio Oriente e l’Europa meridionale

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Navi cisterna per gas liquefatto

Le ambizioni della Turchia di diventare un hub regionale del gas hanno appena ricevuto una nuova spinta dopo che il Paese ha firmato un accordo di 10 anni con il gigante francese dell’energia TotalEnergies, come ha riportato mercoledì il quotidiano turco Daily Sabah.

Secondo i termini dell’accordo, la multinazionale  del petrolio e del gas fornirà all’azienda energetica statale turca BOTAS 1,1 milioni di tonnellate metriche all’anno (mtpa) di gas naturale liquefatto (LNG) per 10 anni a partire dal 2027. Si tratta del quarto accordo di importazione a lungo termine che BOTAS ha firmato quest’anno con aziende non statali, dopo aver siglato un accordo simile con Shell Plc, Exxon Mobil Corp. e l’Oman.

Secondo il Ministro dell’Energia turco Alparslan Bayraktar, gli accordi di fornitura forniranno alla Turchia 25 miliardi di metri cubi (bcm) di gas in eccesso rispetto al consumo annuale del Paese di 50 bcm.

Possiamo rifornire i mercati europei, in particolare quelli dell’Europa sud-orientale che hanno bisogno di gas”, ha detto Bayraktar, che si trovava a Houston per firmare l’accordo, come riportato da Reuters.

L’eccedenza di gas offre alla Turchia una maggiore flessibilità per negoziare condizioni migliori o addirittura tagliare le importazioni di gas dalla Russia e dall’Iran, con contratti con Gazprom Export e la National Iranian Gas Company che scadranno nel 2025 e nel 2026.

“LaTurchia ha due obiettivi nella sua corsa all’importazione di gas: primo, ridurre i volumi di importazione dalla Russia e dall’Iran. In secondo luogo, la Turchia spera di posizionarsi come hub di approvvigionamento di gas… dal momento che gli acquirenti europei non hanno firmato un numero sufficiente di contratti di gas a lungo termine”, ha dichiarato a Reuters la professoressa Brenda Shaffer, esperta di energia presso la US Naval Postgraduate School.

A luglio, la Turchia ha dichiarato di essere pronta ad aumentare in modo significativo le esportazioni di gas naturale verso l’Unione Europea. Ankara è desiderosa di svolgere il ruolo di salvatore e di aumentare la sua influenza nei confronti di Bruxelles, ma vuole alcune garanzie sulla domanda prima di iniziare a spendere per le infrastrutture necessarie.

In un’intervista con Bloomberg, il Ministro dell’Energia turco Alparslan Bayraktar ha spinto molto per una rotta verso la Bulgaria, notando un potenziale di aumento dei volumi verso l’UE fino a 10 miliardi di metri cubi all’anno, inviando al contempo un chiaro messaggio a Bruxelles: non succederà senza alcune garanzie sulla domanda. Secondo Bayraktar, la capacità di esportazione attraverso la Bulgaria in questo momento è solo di circa 3,5 miliardi di metri cubi all’anno. Ma “da un punto di vista tecnico”, la Turchia è in grado di potenziare questa interconnessione.


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