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La Torre dei Conti cede, ma la sua storia è costellata di crolli anche tragici

Crollo alla Torre dei Conti: l’edificio finanziato dal PNRR ha una storia secolare di cedimenti, iniziati quasi all’inizio della sua secolare storia, nella quale però fu a lungo abbandonata.

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Paura e sconcerto nel cuore di Roma, a pochi passi dai Fori Imperiali. Intorno alle 11:30 di questa mattina, una parte della Torre dei Conti è franata. L’edificio era oggetto di un importante intervento di ristrutturazione, significativamente finanziato con i fondi del PNRR. Un secondo crollo si è verificato alle 12:50, mentre erano già in corso le operazioni di soccorso.

Siamo in Largo Corrado Ricci, in una delle aree più delicate della Capitale. Il bilancio, ancora provvisorio, parla di operai coinvolti: due sono stati estratti vivi dalle macerie (uno trasportato in codice rosso al San Giovanni), mentre un terzo, Ottavio, si trova ancora sotto i detriti, sebbene vigile e in contatto con i soccorritori. Altri tre operai, rimasti bloccati in quota, sono stati messi in sicurezza.

L’incidente apre inevitabilmente una riflessione, non solo sulla sicurezza nei cantieri (specialmente quelli complessi e finanziati da fondi europei), ma sulla natura stessa dell’edificio. Proprio nel giorno in cui si rischia la tragedia, vale la pena fare un ripasso: la Torre dei Conti, nonostante la posizione, non è romana e neppure un edificio medievale “fortunato”.

Come appariva prima del crollo da wikipedia

Una storia di instabilità fin dal Medioevo

La torre, che oggi svetta per 29 metri ma che in origine pare misurasse quasi 60 metri, è un simbolo della famiglia Conti di Segni, che diede i natali a Papa Innocenzo III (che la fece erigere per il fratello Riccardo intorno al 1203). Fu costruita, come spesso accadeva, sulle rovine di strutture antiche (il Templum Telluris, Tempio al dio Tellure, che, tra l’altro, contenva una carta dell’Italia). All’epca dominava i Fori, che non erano altro, per i romani medievali, che una grande cava di travertino.

Ciò che colpisce, tuttavia, è la sua storica “propensione” ai cedimenti. L’incidente odierno è solo l’ultimo di una lunga serie.

  • 1348: Un violento terremoto fa crollare gran parte della struttura, che viene sostanzialmente abbandonata e ridotta a rudere per quasi tre secoli.
  • 1620: La Camera Apostolica e poi Papa Urbano VIII tentano una ricostruzione.
  • 1630: I lavori non devono essere andati benissimo, perché la torre minaccia di nuovo di crollare. Viene ordinato l’abbattimento.
  • 1644: Non essendo stata abbattuta, la torre crolla di nuovo. Il bilancio dell’epoca fu tragico: due uomini e quattro muli morti.
  • 1933: Dopo altri secoli di abbandono e usi impropri (fienile e deposito), la torre viene “restaurata” e mutilata all’altezza attuale.

Utilizzata nel Ventennio come sede della Federazione Arditi (ospita ancora il mausoleo del Generale Parisi in un sarcofago romano), la torre è oggi sede di uffici comunali e associazioni.

L’ironia della sorte vuole che un edificio dalla storia statica così travagliata sia crollato proprio durante i lavori (finanziati dal PNRR) che, presumibilmente, avrebbero dovuto metterla in sicurezza. Mentre si attende di conoscere la sorte dell’ultimo operaio, la magistratura dovrà chiarire se il crollo sia dovuto a una tragica fatalità o a sottovalutazioni strutturali su un monumento che, da 700 anni, lancia segnali di instabilità.

Domande e risposte

Ma la Torre dei Conti è antica come il Colosseo? No. Sebbene sorga su rovine romane (Tempio della Terra), la torre attuale fu costruita nel 1203 da Riccardo Conti, fratello di Papa Innocenzo III. È quindi medievale. La sua fama deriva dalla famiglia Conti, potente a Roma, ma non ha origine nell’antica Roma imperiale. È stata più una fortezza privata che un monumento pubblico.

Perché la torre è crollata se era in ristrutturazione? L’inchiesta chiarirà le cause esatte. Il crollo è avvenuto durante lavori finanziati dal PNRR. Tuttavia, la torre ha una storia documentata di grave instabilità. Subì un crollo devastante per il terremoto del 1348, un altro nel 1644 (uccidendo due uomini) e minacciò di cedere di nuovo nel 1630. È possibile che le debolezze strutturali storiche, forse aggravate dai lavori, abbiano contribuito al cedimento.

Cosa c’entra il PNRR con una torre medievale? Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) finanzia una vasta gamma di progetti, inclusa la messa in sicurezza e il restauro del patrimonio culturale e degli edifici pubblici. La Torre dei Conti, che ospita uffici comunali e associazioni, rientrava in un intervento di ristrutturazione. L’incidente solleva interrogativi sull’applicazione di questi fondi su strutture storicamente così problematiche.

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