Energia
La Svezia vuole un deposito delle Scorie Nucleari che duri 100 mila anni
La Svezia vuole un deposito sicuro per le scorie nucleari che duri 100.000 anni. Un obiettivo sensato, o eccessivo?
Agli svedesi sensibili piace pianificare in anticipo. Questa volta si tratta dello stoccaggio delle scorie nucleari della propria industria nucleare – stoccaggio che dovrebbe durare 100.000 anni. L’energia nucleare fornisce attualmente il 40% dell’elettricità svedese grazie a sei reattori in funzione. Gli svedesi prevedono di riempire il sito di stoccaggio – “60 km di tunnel sepolti a 500 metri di profondità in una roccia sotterranea vecchia di 1,9 miliardi di anni” – entro il 2080, data in cui sarà chiuso. Il deposito dovrebbe sorgere nell’area di Onkalo.
Per capire se l’obiettivo di 100.000 anni di stoccaggio sia plausibile, suggerisco di fare un viaggio indietro di 100.000 anni per capire quali sorprese potrebbe riservare un simile intervallo. Centomila anni fa l’Età del Bronzo, l’epoca in cui l’uomo iniziò a raffinare e lavorare i metalli, era ancora lontana 97.000 anni.
Potrebbe sembrare che non sia successo molto in quei 97.000 anni, ma in realtà sono successe molte cose che potrebbero mettere in discussione questi schemi di immagazzinamento. Per esempio, tra i 71.000 e i 74.000 anni fa il Monte Toba, situato nell’odierna Indonesia, eruttò un supervulcano che si ritiene essere il più grande della storia umana. L’eruzione era di due ordini di grandezza (100 volte) più grande di un’altra famosa eruzione vulcanica indonesiana, quella del Monte Tambora, che nel 1816 causò quello che oggi viene definito “l’anno senza estate”.
L’eruzione del Monte Toba creò un’era glaciale istantanea e devastò a tal punto la vita vegetale che uno studio suggerisce che sulla Terra sopravvissero fino a 40 coppie di esseri umani, cioè rischiammo l’estinzione. Altre stime suggeriscono 1.000 coppie riproduttive. Anche se ne fossero sopravvissute 5.000-10.000, come suggeriscono alcuni ricercatori, gli esseri umani moderni sarebbero quasi scomparsi.
Naturalmente, un altro Monte Toba potrebbe risolvere il problema di tenere gli esseri umani lontani dalle scorie nucleari svedesi, perché saranno così poche le persone che potrebbero finire per bere acqua radioattiva o toccare terra radioattiva da non doverci preoccupare. Ma un disastro minore potrebbe solo, ad esempio, dimezzare la presenza umana sulla Terra, distruggendo il tipo di tecnologia complessa e la struttura politica cruciale che rendono possibile il monitoraggio di questi siti di scorie.
Obiettivo ambizioso, che forse supera la civiltà umana
Quella che chiamiamo civiltà, cioè l’insediamento umano in città, esiste solo da circa 10.000 anni. Non è certo una garanzia di continuità per i prossimi 100.000 anni. Forse gli svedesi credono che il modo in cui stanno seppellendo le loro scorie nucleari renderà irrilevante le attività delle civiltà umane nei prossimi 100.000 anni. Ma come possono saperlo? Dopo tutto, un gruppo ambientalista svedese si è rivolto a un tribunale per contestare il piano perché “una ricerca del Royal Institute of Technology svedese ha dimostrato che le capsule di rame [utilizzate per contenere le scorie] potrebbero corrodersi e disperdere elementi radioattivi nelle acque sotterranee”. Come fanno gli ambientalisti che, fra 100.000 anni, saranno corrose non si sa.
La civiltà umana esiste da circa 10 mila anni. In questo lasso ti tempo molte civilizzazioni si sono alternate, si sono estinte, per molti motivi. Nello stesso tempo l’energia atomica ha prodotto anche le armi atomiche, che potrebbero essere la causa della nostra estinzione. Allo stesso modo potremmo anche superare i problemi tecnologici che hanno generato le scorie nucleari in poche centinaia di anni.
Quindi l’obiettivo del deposito svedese è ambizioso, difficilmente verificabile, e , probabilmente, inutile. Però lasciamo che a Stoccolma si balocchino con il sogno del deposito che dura 100.000 anni.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login