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La Svezia Abbraccia l’Atomica (per finta): Stoccolma partecipa all’esercitazione nucleare NATO “Steadfast Noon”
La Svezia volta pagina: dopo 200 anni di neutralità, i suoi caccia partecipano per la prima volta all’esercitazione nucleare NATO. Ecco cosa significa per la sicurezza europea.

La Svezia, nazione che per due secoli ha fatto della neutralità militare una vera e propria arte, compie un passo storico, forse un salto mortale, decidendo di partecipare per la prima volta a “Steadfast Noon“, l’esercitazione nucleare annuale della NATO. Una mossa che, a poco più di un anno dal suo ingresso ufficiale nell’Alleanza (marzo 2024), la dice lunga su quanto i venti della geopolitica siano cambiati, spazzando via antiche certezze.
Il governo di Stoccolma ha annunciato che i suoi caccia Saab Gripen si uniranno alle manovre, seguendo l’esempio della vicina Finlandia, che con i suoi F/A-18 Hornet è già alla seconda partecipazione. L’esercitazione di quest’anno, ospitata dai Paesi Bassi, vedrà la partecipazione di 14 nazioni e oltre 70 velivoli, tra cui caccia con capacità nucleare, bombardieri e aerei di scorta.
Un segnale chiaro, ma senza testate reali
È bene mettere subito le mani avanti, o meglio, le testate nucleari vere in cassaforte: durante “Steadfast Noon” non viene utilizzata alcuna arma nucleare reale. L’obiettivo, come sottolineato dal Primo Ministro svedese Ulf Kristersson, è “garantire che la capacità nucleare della NATO prevenga attacchi contro l’Alleanza”. Si tratta di una complessa simulazione pensata per testare e rafforzare la credibilità del deterrente nucleare dell’Alleanza, un ombrello atomico sotto il quale ora si ripara anche Stoccolma.
Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha rincarato la dose, affermando che l’esercitazione “invia un chiaro segnale a qualsiasi potenziale avversario che proteggeremo e difenderemo tutti gli alleati contro ogni minaccia”. Un messaggio neanche troppo velato, in un mondo sempre più incerto.
Il ruolo di Svezia e Finlandia: supporto convenzionale a operazioni nucleari
Cosa faranno, in pratica, i jet svedesi e finlandesi? Non toccheranno armi nucleari, ma forniranno un supporto cruciale attraverso tattiche aeree convenzionali, in gergo tecnico SNOWCAT (Support of Nuclear Operations with Conventional Air Tactics). Potranno, ad esempio, scortare i caccia alleati che simulano il trasporto di armi nucleari o proteggere le basi strategiche.
Questo modello di partecipazione permette ai nuovi membri di integrarsi nella dottrina di difesa collettiva, che si fonda su un mix di capacità:
- Nucleari: fornite da Stati Uniti, Regno Unito e Francia.
- Convenzionali: il contributo di tutti gli altri membri.
- Difesa missilistica, cyber e spaziale.
L’arsenale americano in Europa
La deterrenza NATO in Europa si basa in gran parte sulle bombe tattiche B-61 di fabbricazione statunitense. Si stima che circa la metà delle 200 testate di questo tipo sia dislocata in basi NATO in:
- Germania
- Belgio
- Paesi Bassi
- Italia
- Turchia
Queste armi, sotto controllo USA, possono essere trasportate da caccia certificati di queste nazioni, oltre che da velivoli americani. Per fare un esempio, il caccia F-35A è certificato, il Tornado lo era, l’Eurofighter non lo è, per cui i paesi che vogliono poter dislocare le testate nucleari devono avere l’F-35A, e questo è il motivo per cui Regno Unito e Germania hannodovuto acquistare questi caccia. Per essere chiari comunque il Gripen non potrebbe portare ordigni nucleari americani.
La modernizzazione di questo arsenale è in pieno svolgimento, con la produzione della nuova versione B61-12 completata a inizio 2025 e la certificazione di vari aerei, tra cui F-35, F-15E, F-16 e i Tornado. È già in cantiere anche una variante più potente, la B61-13, con una resa stimata di 360 chilotoni, un notevole passo avanti rispetto ai 50 della B61-12.
La partecipazione della Svezia a “Steadfast Noon” non è solo una formalità, ma un atto politico sostanziale che chiude definitivamente la lunga era della sua neutralità, proiettandola al centro della strategia di difesa nucleare collettiva dell’Alleanza. Un cambiamento epocale che ridefinisce gli equilibri di potere nel Nord Europa.
Domande e Risposte per i Lettori
1. Cosa significa concretamente che la Svezia fornirà un “supporto convenzionale”? Significa che i caccia svedesi Gripen non saranno armati con testate nucleari né si addestreranno al loro utilizzo. Il loro compito sarà quello di supportare le operazioni simulate, ad esempio scortando i bombardieri che trasportano le armi simulate, proteggendo gli aerei cisterna per il rifornimento in volo o contribuendo a garantire la superiorità aerea nell’area delle operazioni. In pratica, si assicurano che la componente nucleare della missione possa operare in un ambiente sicuro, un ruolo fondamentale per la riuscita di una vera operazione.
2. La partecipazione a questa esercitazione implica che ci saranno armi nucleari sul suolo svedese? No, non c’è alcuna implicazione diretta. La partecipazione all’esercitazione “Steadfast Noon” non prevede il dispiegamento di armi nucleari in Svezia. Le bombe B-61 americane sono custodite in basi specifiche in altri paesi europei secondo accordi di lunga data. La Svezia, come la Finlandia, ha chiarito di non avere intenzione di ospitare testate nucleari sul proprio territorio in tempo di pace. La sua partecipazione si concentra sull’integrazione delle proprie forze convenzionali nella pianificazione della difesa collettiva della NATO.
3. Perché questa esercitazione è così importante proprio ora? In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina, la NATO sente la necessità di mostrare coesione e di riaffermare la credibilità del proprio deterrente. L’esercitazione “Steadfast Noon” serve a dimostrare che l’Alleanza è preparata, che le procedure sono rodate e che i nuovi membri, come Svezia e Finlandia, sono pienamente integrati. È un messaggio di forza e unità rivolto a potenziali avversari, volto a prevenire aggressioni e a preservare la pace attraverso la deterrenza.

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