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LA SVENDITA DELL’ITALIA E DELLA SUA COSTITUZIONE ALLO SCOPO DI SALVARE L’€URO (di Giuseppe PALMA)

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euro-italia

 

Sarò brutale:

l’€uro è un accordo di cambi fissi, quindi ciascuno Stato che vi ha aderito non può più – nei periodi di recessione – far leva sulla svalutazione monetaria al fine di far riprendere le esportazioni (che sono una componente fondamentale della Domanda Aggregata), quindi scarica tutto il peso della competitività sul lavoro (riduzione dei salari e contrazione delle tutele contrattuali e di legge): la Legge Fornero prima, e il Jobs Act poi, vanno esattamente in questa direzione!

In pratica – come ho già avuto modo di scrivere più volte – non potendo svalutare la moneta, gli Stati dell’Eurozona sono costretti a SVALUTARE IL LAVORO!

Ma non è solo una questione di esportazioni, anzi, chi pensa che sia sufficiente aumentare le esportazioni per far riprendere l’economia è uno sprovveduto. Questa moneta unica, pur essendo una moneta fiat (creata dal nulla), non è destinata ai Governi degli Stati dell’Eurozona, bensì ai mercati dei capitali privati  (es. banche private). Gli Stati – non disponendo più di sovranità monetaria – quando hanno bisogno di moneta, non potendo più crearla autonomamente dal nulla, la devono andare a cercare. E possono farlo solo in due modi: a) andarla a chiedere in prestito ai mercati dei capitali privati, ai quali va restituita con gli interessi (i cui tassi sono fissati sulla base dell’affidabilità finanziaria dello Stato richiedente a poterla restituire); b) estorcerla ai cittadini, attraverso l’aumento delle tasse, l’inasprimento dei sistemi di accertamento fiscale, i tagli selvaggi allo stato sociale e ai servizi pubblici essenziali (es. pensioni, sanità, istruzione, giustizia e trasporti) etc…

E secondo voi, quando lo Stato deve andare a cercare la moneta per restituirla ai mercati dei capitali privati dai quali l’ha presa in prestito, da chi se la va a prendere? Ovviamente dai cittadini e dalle imprese (quindi aumentando le tasse, avviando controlli fiscali con metodi giacobini e tagliando le voci di spesa pubblica più sensibili).

È altrettanto ovvio che, in un sistema come quello sopra descritto, il debito pubblico costituisce un problema molto serio, a differenza di quanto accade invece negli Stati a moneta sovrana, i quali, potendo creare autonomamente moneta dal nulla, fungono da prestatori di ultima istanza.

Ma v’è di più. Anche le cosidette riforme strutturali sono perfettamente funzionali al sistema €uro: dalla svalutazione del lavoro alla contrazione dei diritti fondamentali, dalla privatizzazione dei servizi pubblici allo svilimento della democrazia. E in questo senso è diretta anche la riforma costituzionale che la XVIIesima Legislatura sta portando a compimento. Leggendo il mio prossimo libro (sui gravi aspetti di criticità della riforma alla Parte Seconda della Costituzione) capirete il perché… 

 

Adesso, se credete ancora che sia meglio restare nell’€uro, allora vi meritate di essere schiavi!

 

Giuseppe PALMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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