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La Super-Portaerei USS Gerald R. Ford arriva nei Caraibi. Ufficialmente per la droga, ufficiosamente per il Venezuela
La più grande portaerei USA, la USS Gerald R. Ford, è arrivata nell’area del Comando Sud. La Casa Bianca parla di lotta al narcotraffico, ma la mossa è un chiaro avvertimento al Venezuela di Maduro.

La più nuova, costosa e potente portaerei della flotta americana, la USS Gerald R. Ford (CVN 78), è ufficialmente entrata nell’area di responsabilità del Comando Sud degli Stati Uniti (SOUTHCOM) dal Mediterraneo. Dopo un singolare ritardo e giorni di navigazione “in stallo” al largo delle coste africane, il gigante da 100.000 tonnellate è ora posizionato nello scacchiere caraibico.
La missione dichiarata dal Pentagono è il potenziamento delle operazioni contro il narcotraffico. Tuttavia, la presenza di un asset militare di questa portata, un Carrier Strike Group completo, suggerisce che la “lotta alla droga” sia una copertura, per quanto costosa, per un obiettivo molto più strategico: esercitare una pressione militare e psicologica diretta sul dittatore venezuelano Nicolas Maduro.
Un dispiegamento di forze imponente
La USS Gerald R. Ford non è un attore solitario. Porta con sé un intero gruppo aereo imbarcato e una scorta navale che, tecnicamente, basterebbe a sopraffare la maggior parte delle forze armate mondiali. L’ordine di rischieramento, arrivato direttamente dal presidente Donald Trump il 24 ottobre, include:
- Stormo Aereo Imbarcat (CVW 8):
- Quattro squadroni di caccia F/A-18 Super Hornet.
- Uno squadrone di E/A-18 Growler (per la guerra elettronica).
- Uno squadrone di E-2D Advanced Hawkeye (comando e controllo aereo).
- Elicotteri MH-60S e MH-60R Seahawk e velivoli C-2A Greyhound.
- Navi di Scorta (Destroyer Squadron Two):
- Cacciatorpediniere lanciamissili classe Arleigh Burke: USS Bainbridge, USS Mahan e USS Winston S. Churchill.
Questo schieramento si aggiunge a un dispositivo già nutrito nella regione, che include caccia stealth F-35B, droni MQ-9 Reaper e cannoniere volanti AC-130 Ghostrider.
Il casus belli: tra droga e giustizia sommaria
Mentre la Ford si posiziona, il Pentagono è già attivamente impegnato in “operazioni cinetiche”. Negli ultimi mesi, gli Stati Uniti hanno condotto circa 20 attacchi letali (principalmente con droni Reaper e cannoniere AC-130) contro presunte imbarcazioni di narcotrafficanti, causando oltre 70 morti.
L’amministrazione Trump ha giustificato questa escalation dichiarando i cartelli della droga “combattenti illegittimi” (unlawful combatants), una definizione giuridicamente… creativa, che permette di aggirare le normali procedure di law enforcement (arresto e sequestro) in favore dell’eliminazione diretta del bersaglio.
Yesterday, at the direction of President Trump, two lethal kinetic strikes were conducted on two vessels operated by Designated Terrorist Organizations.
These vessels were known by our intelligence to be associated with illicit narcotics smuggling, were carrying narcotics, and… pic.twitter.com/ocUoGzwwDO
— Secretary of War Pete Hegseth (@SecWar) November 10, 2025
Questa dottrina sta però creando frizioni diplomatiche significative. Secondo quanto riportato dalla CNN, il Regno Unito ha smesso di condividere informazioni di intelligence con gli Stati Uniti sui traffici sospetti nei Caraibi. Londra non ha intenzione di rendersi complice di quelli che considera attacchi illegali e violazioni del diritto internazionale. Gli inglesi, che hanno asset e basi nella regione, preferivano il metodo tradizionale: intercettare, abbordare e arrestare. Gli americani, ora, sembrano preferire affondare tutto.
Trump e l’opzione Venezuela
Le reali intenzioni di Trump rimangono ambigue. Il Presidente ha alternato dichiarazioni sulla volontà di non intervenire militarmente in Venezuela a minacce esplicite, affermando che interverrebbe se “pensasse che i giorni di Maduro sono contati”.
Se Trump dovesse dare l’ordine, le opzioni sul tavolo, come nota il Washington Post, variano da attacchi mirati contro basi militari venezuelane a raid contro laboratori di cocaina o campi di addestramento clandestini. Tutto dipenderebbe se la decisione di Trump fosse solo dare un segnale, o incidere veramente nella struttura politico militare di Maduro. Alcuni giorni fa sembrava che il leader venezuelano fosse pronto a lasciare, ma poi non è accaduto nulla.
Nel frattempo, a Caracas, Maduro non sta a guardare. Secondo la Reuters, il leader venezuelano ha ordinato alle sue forze di prepararsi per una “resistenza in stile guerriglia” o per “scatenare il caos” in caso di attacco aereo o terrestre statunitense. Il Paese ha anche concluso un nuovo accordo commerciale con la Cina per abbattere a zero i dazi, un’ancora di salvezza economica che però raderà al suole le poche aziende venezuelane rimaste. L’economia del paese diventerà ancora più dipendente dal petrolio, ma Maduro è ormai pronto a tutto, in apparenza.
A questo punto le pedine, anche quelle più ingombranti come la Ford, sono sullo scacchiere del confronto con il Venezuela, sotto la comoda copertura della lotta al narcotraffico. La domanda è sempre la stessa: Trump le utilizzerà o, come direbbero gli americani, sarà “TACO” (Trump Always Chickens Out) un’altra volta?
Domande e risposte
Perché gli Stati Uniti usano una portaerei per combattere i narcotrafficanti? Ufficialmente, la portaerei e il suo gruppo di battaglia forniscono capacità di sorveglianza (con gli aerei E-2D Hawkeye) e interdizione (caccia e cacciatorpediniere) senza pari. Ufficiosamente, una portaerei è uno strumento di pressione geopolitica. È un messaggio visivo di 100.000 tonnellate inviato a Nicolas Maduro, dimostrando la serietà e la potenza militare che gli Stati Uniti possono schierare a poche miglia dalle sue coste.
Perché il Regno Unito ritiene illegali gli attacchi americani? Gli Stati Uniti stanno conducendo attacchi letali (con droni e cannoniere) contro “presunte” barche di narcotrafficanti, uccidendo gli equipaggi. Il Regno Unito, e gran parte del diritto internazionale, considera questa una pratica extra-giudiziale. La lotta al narcotraffico prevede l’interdizione, il sequestro e l’arresto (un’azione di polizia), non l’esecuzione sommaria in acque internazionali. Gli USA aggirano questo ostacolo dichiarando i cartelli “combattenti illegittimi”, una mossa che Londra non condivide.
Cos’ha di speciale la portaerei USS Gerald R. Ford? È la prima nave della nuova classe di super-portaerei americane, la più grande e tecnologicamente avanzata mai costruita. Il suo costo supera i 13 miliardi di dollari. La sua principale innovazione sono le catapulte elettromagnetiche (EMALS), che sostituiscono quelle a vapore, permettendo di lanciare più aerei, più velocemente e con meno stress per le cellule dei velivoli. Ha reattori nucleari più potenti e un design ottimizzato. Rappresenta il vertice della proiezione di potenza navale globale.









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