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LA SOLUZIONE ALL’IMPORTAZIONE DEGLI SCHIAVI: IL ROBOT CHE RACCOGLIE I LAMPONI

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Quando i buonisti parlano dei migranti presentano questo Liet Motiv: “Senza i migranti chi raccoglierebbe i nostri pomodori”, pensando che per loro, dal portafoglio pieno zeppo, ssarebbe un problema pagare i pomodori 3 euro al kg invece che due, e che il loro ragionamento richiama il “Chi raccoglierebbe il nostro cotone” degli schiavisti americani del sex XIX.

Comunque ecco la soluzione, un robot che raccoglie frutti delicati e piccoli come i lamponi:

Questo robot sembra lento, ma consideriamo che sta ancora “Imparando”, che non necessita turnazione, non si deve riposare, non deve andare all’ombra. Si calcola che il robot potrà raccogliere 25 mila lamponi al giorno, contro i 15 mila raccolti da un uomo in un turno di lavoro. Più lento, ma indefesso. Il robot è stato sviluppato dalla Fieldworks Robotics, spinnoff dell’università di Plymouth, in collaborazione con la Hall Hunter, società che coltiva piccoli frutti per le catene della GDO inglese, e cerca di risolvere la scarsità di lavoratori nel settore nel Regno Unito a causa della Brexit passando attraverso la tecnologia.

Naturalmente un robot del genere non elimina completamente i lavoratori, perchè da un lato ci sarò sempre bisogno di manutenzione, dall’altro comunque dopo il passaggio del robot sarò necessario un controllo manuale, ma rendere il settore meno dipendente dalla presenza di un gran numero di braccianti con qualifiche scarse.

Questa è la vera soluzione al problema dell’invecchiamento della popolazione che rende complesso trovare lavoratori in grado di svolgere lavoro poco qualificati e pagati, non importare navi di schiavi sottopagati. Lo stato dovrebbe incentivare questo tipo di ricerca e lo stesso i privati, ma, purtroppo, troppe aziende sono rimaste al tempo dello Zio Tom.

 

Poi… potete farvi massaggiare dal Rover marziano..

 

 


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