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Analisi e studi

LA SMATERIALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA E LE SUE CONSEGUENZE POLITICHE, CULTURALI E GEOPOLITICHE. a cura di Primo Gonzaga

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LA SMATERIALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA E LE SUE CONSEGUENZE POLITICHE, CULTURALI E GEOPOLITICHE.

a cura di Primo Gonzaga

LE AREE DEGLI STATI UNITI DOVE SI ELABORA IL FUTURO

Le aree colorate in arancione producono il 50% del PIL USA

Vorrei partire da una famosa infografica creata da uno statistico americano (Trubetskoy) e poi ripresa ed elaborata anche da altri.

Il colpo d’occhio è immediato: le ristrettissime aree (arancioni) producono metà del PIL (GDP in inglese) degli Stati Uniti.

Questa mappa è del 2013 ma è tuttora attualissima. E’ facile riconoscere sulla costa est le aree di NY e Boston cuore finanziario del mondo mentre sulla costa Ovest, Los Angeles con la sua industria dei media, San Francisco e la Silicon Valley e più a Nord Portland e Seattle sedi di giganti come Microsoft, Amazon o Nike solo per fare qualche esempio. L’economia qui è ricchissima e dematerializzata. In queste aree si producono i contenuti multimediali e si scrivono i software che fanno girare le piattaforme mondiali, si gestiscono direttamente o indirettamente i capitali finanziari (Wall Street) che possiedono il mondo o si progettano e si detengono i marchi di oggetti che poi vengono materialmente prodotti in aree molto lontane (es Nike ed Apple) .

Aree ristrette con una popolazione relativamente piccola con redditi procapite enormi. In queste aree degli Stati Uniti si progetta il futuro, sia dal punto di vista economico che culturale e grazie alla cinghia di trasmissione dei big media (in grandissima parte dei paesi occidentali posseduti dalla finanza) e dell’industria dell’entertainment i modelli elaborati qui vengono veicolati in tutto il mondo.

Nelle immagini gli headquarter di Apple e di Nike rendono immediatamente visibile la nuova filosofia culturale sottesa da questo modello: edifici futuribili, attenzione al verde, ambienti di lavoro adatti a sviluppare la creatività e che forniscono anche spazi per il tempo libero e lo sport. Una società ricca e per molti aspetti idilliaca.

Qui nasce il modello della Green Economy; d’altra parte per smuovere capitali con un click, produrre software o realizzare film e serie tv serve pochissima energia e il reddito prodotto rende ricco chi ci lavora. Lo sport stesso diventa sempre più spettacolo e poche star super pagate si muovono in un ambiente ovattato e ricchissimo grazie ai diritti TV.

Ecco un esempio: con i salari di tre giocatori di Los Angeles si pagano le spese di tutte le 16 squadre del campionato italiano di basket: tutte le spese non solo gli stipendi dei giocatori. (Davis, James e Westbrook quest’anno percepiscono ingaggi per oltre 120 Milioni di $)

E’ nell’ambito di questo clima sociale ed economico, dove tutto è immateriale, dove produrre cose fisiche è, ai più, ormai sconosciuto, che nascono nuove tendenze che poi i big media rilanciano ed enfatizzano:

  1. Ambiente diviene un MUST, una moda ma anche l’obiettivo di lungo periodo dell’economia. Negli ambienti ovattati ed accoglienti di Apple o Microsoft dove si elaborano app da usare in tutto il mondo o negli Studios di Hollywood dove si creano le fiction che saranno viste da milioni di persone si elabora un mondo senza petrolio e senza gas, dove le auto sono elettriche e senza emissioni. Non importa se poi l’elettricità sarà prodotta con oil o carbone da un’altra parte, se le criptovalute hanno bisogno di energia immensa per autosostenersi, il modello che qui si elabora e si diffonde è quello di un pianeta senza combustibili fossili, un modello idilliaco che tramite l’industria dell’entertainment viene diffuso in tutto il mondo.
  2. Superamento della famiglia tradizionale. La famiglia e i figli non sono più uno degli obiettivi primari della vita, le relazioni sono sexual liquid, la famiglia diviene aperta, non stabile, la volontà di generare figli diviene sempre di più una scelta del singolo e non della coppia familiare. Il sacrificarsi dei genitori per i figli viene sostituito dalla ricerca del proprio benessere e della propria autorealizzazione. la priorità assoluta è l’Io, adesso, e non i figli e il futuro a lunga scadenza. C’è un film di Woody Allen “Basta che Funzioni” che sintetizza tutti questi concetti. I valori tradizionali vengono superati senza porsi ragioni morali o filosofiche: basta che funzioni.
  3. La salute del fisico che trascende fino a diventare quasi religione. La priorità è la salute personale, in questo quadro prima sono nate diete con integratori e poi vere e proprie filosofie alimentari, quella vegana, quella vegetariana, quella crudista, fruttariana, macrobiotica etc etc . La dieta a volte si salda con le aspettative di preservazione dell’ambiente e in alcuni ambiti diventa quasi un elemento distintivo che sconfina nella creazione di gruppi di pressione politica.

USA: DALL’ECONOMIA ALLA POLITICA

Usiamo ancora una immagine: la mappa delle elezioni presidenziali USA del 2016, quella in cui venne eletto Trump. (Quella del 2020 è molto simile). E’ possibile sovrapporre le due mappe e vedere che la colorazione Blu (DEM) corrisponde grossomodo alle aree arancioni della mappa di Trubetskoy mentre quella Rossa (REP) alle aree rurali e dell’industria manifatturiera.

Non mi interessa qui disquisire su chi vince o chi perde le elezioni (che comunque, sia nel 2016, che nel 2020, si sono giocate per poche migliaia di voti) ma far notare:

  • la polarizzazione della ricchezza è concentrata in poche aree e queste sono a maggioranza blu (DEM)
  • la divisione del paese tra aree della old economy (agricoltura, industria, attività estrattiva) e la new economy (software, finanza, entertainment)
  • la polarizzazione del voto con i Democratici che rappresentano la popolazione delle aree più ricche e i Repubblicani le aree rurali e i settori più tradizionali della manifattura.

IL RESTO MONDO: PRODUTTORI DI MERCI E DI CO2

La Cina è ormai il più grande paese manifatturiero del Mondo. Il grafico che vedete sotto evidenzia come ormai la Cina produca quanto USA, Giappone Germania messe insieme .

Il mondo poi si basa ancora su energia e prodotti minerari. E anche qui Cina e Russia insieme sopravanzano gli Stati Uniti, mentre l’Europa è praticamente inesistente.

Lo spostamento delle produzioni in Cina ed India ha causato anche lo spostamento delle emissioni di anidride carbonica, (CO2). Mentre Europa e USA stanno riducendo le emissioni Cina e più recentemente India sono in grande aumento. La Cina e l’India stanno tranquillamente utilizzando carbone e petrolio per produrre energia ed acciaio. Le emissioni di CO2 a livello globale non si riducono, anzi tendono ad aumentare , ma l’Uso di energia a basso costo favorisce ulteriormente lo spostamento di produzioni in Asia a discapito della manifattura in Europa e Stati Uniti.

L’effetto a livello globale e sul clima è ininfluente o addirittura negativo, L’effetto sull’industria in occidente è dirompente, perchè i prezzi praticati da India e Cina, anche grazie alla quasi totale mancanza di rispetto per le normative ambientali, porta fuori mercato le produzioni occidentali. La manifattura In USA, Germania e Italia fallisce o delocalizza. Anche nei casi in cui, tramite la finanza, si mantenga il controllo delle produzioni, nel medio periodo i paesi occidentali perderanno inesorabilmente le competenze che servono per produrre moltissime tipologie di beni.

Tutti i grafici, elaborati da fonti diverse, indicano sempre lo stesso fenomeno, abbiamo trasferito (e non ridotto) le emissioni di CO2.

LA DEMOGRAFIA DEL MONDO: I BRICS DOMINANO

Infine, last but not least, la demografia .

La tabella sottoindicata, elaborata dalle nazioni Unite evidenza in modo inequivocabile l’aumento della popolazione dei cosiddetti BRICS. Tendenza che è destinata a durare.

I BRICS oggi hanno una popolazione di oltre 3 miliardi di persone contro gli 800 Milioni dei paesi del G7. Inoltre le popolazioni di Brasile, Russia, India, Cina e South Africa è mediamente giovane e in forte crescita, mentre quella dei paesi occidentali è in forte invecchiamento.

L’EUROPA IN DECADENZA ECONOMICA

L’Europa sta seguendo in tutto e per tutto il modello statunitense ma senza averne la forza. In particolare i principali paesi UE, Germania, Italia, Francia sono paesi manifatturieri ma leader in settori maturi (automotive, produzioni di impianti per l’industria, abbigliamento, mobili per la casa etc.) e non hanno invece alcuna leadership nei settori a maggior sviluppo: Software, entertainment, industria militare aerospaziale.

La delocalizzazione distrugge settori interi, ma senza che siano sostituiti da aziende e produzioni innovative. La decarbonizzazione poi sta rendendo tutte le produzioni manifatturiere più costose e a volte perfino insostenibili rispetto concorrenza indiana o cinese.

Perfino il modello mercantilista tedesco, basato su efficienza e prezzi bassi per competere ed esportare in tutto il mondo è entrato in crisi negli ultimi mesi. Per la prima volta la bilancia commerciale tedesca è divenuta negativa (Non accadeva dal 1991)

LA GUERRA IN UCRAINA (la saldatura Russia Cina e India e il sistema finanziario)

Le conseguenze economiche della guerra in Ucraina nell’attuale contesto geopolitico possono essere dirompenti.

Qui non si vuole entrare nel merito della guerra, delle azioni sul campo né su questioni etiche (importantissime ma non oggetto della presente analisi) .

In precedenza abbiamo messo in evidenza le differenze enormi tra due modelli, che in sintesi estrema potremmo schematicamente individuare nel mondo dematerializzato e verde che si contrappone a quello dei produttori di beni fisici e di materie prime . da Bretton Woods (luglio 1944) ad oggi l’economia mondiale è stata Dollaro centrica.

Il sistema dei pagamenti internazionale è stato basato sul Dollaro americano. Il sistema ha retto anche quando nel 1971 Nixon comunicò unilateralmente la non convertibilità in oro del Dollaro. Da allora gli Stati Uniti sono divenuti il compratore di ultima istanza del mondo, con una bilancia commerciale sempre costantemente passiva: unico paese a poter mantenere uno squilibrio così forte sostanzialmente perchè il mondo intero ha accettato pagamenti in $. In altre parole tutti hanno accettato di essere pagati con una moneta stampata (quindi con carta) invece che con merci USA.

Tutte le materie prime fino ad ora sono state negoziate e pagate in Dollari (escluso qualche eccezione per l’Euro) . Ora con le sanzioni contro la Russia sono state bloccate tutte le riserve Russe in $ presso il sistema bancario occidentale. A quel punto la Russia ha chiesto il pagamento in Rubli delle proprie forniture di Gas e Oil . Se la Russia riesce a farsi pagare le sue forniture in Rubli cosa che sta già avvenendo per Cina e India e dimostra la possibilità reale di sganciarsi dal sistema Dollaro-centrico questo costituirebbe un precedente pericolosissimo per l’attuale assetto finanziario internazionale nato a Bretton Woods nel 1944 e sancirebbe la saldatura anche finanziaria dell’economia Russa con Cina e India. La perdita di potere finanziario sarebbe ben peggiore, e porterebbe danni terribili alla leadership USA di una sconfitta militare in Ucraina.

E’ NECESSARIO PORSI DOMANDE FONDAMENTALI :

  1. Può una ristrettissima minoranza della popolazione degli Stati Uniti, se pur ricchissima e con il controllo della finanza mondiale e dei big media, mantenere il potere negli USA e tramite la potenza militare americana controllare le principali dinamiche geopolitiche del mondo?
  2. Storicamente la forza militare è sempre stata appannaggio degli stati più forti economicamente. In passato però l’economia era basata prima sulle terre (agricoltura) e poi sulla manifattura (industria) e sul controllo delle materie prime . Può un sistema mantenere il controllo dell’economia mondiale quando la produzione e molte materie prime sono collocate presso altri stati sovrani?
  3. I media occidentali spingono per una trasformazione dei processi di produzione occidentali: la creazione della cosiddetta “green economy” , e questo martellante ripetere dei concetti influisce sulla popolazione e sui politici occidentali, ma non ha alcuna presa sui paesi BRICS . Può l’Occidente permettersi di azzerare in pochi anni moltissime produzioni (acciaio, automotive, cantieristica navale) senza poi perdere elementi fondamentali per la sua sopravvivenza?
  4. Perchè a lungo andare i BRICS dovrebbero continuare a produrre merci e a vendere materie prime ad un Occidente che in cambio fornisce attività non materiali come software, entertainment e finance . In altre parole, possono gli Stati Uniti continuare a essere potenza dominante rinunciando alla gran parte delle produzioni fisiche ?

CHE FARE

Se l’Occidente e gli Stati Uniti in primis saranno capaci di elaborare una strategia che dia risposte concrete a queste domande, forse USA ed Europa potranno mantenere la loro forza e continuare ad essere leaders mondiali, in alternativa il declino sarà inevitabile, e come sempre accade sarà anche molto rapido.

Accenniamo qui solo sommariamente e per punti cosa fare:

  • Riportare al centro i valori che hanno reso grande l’Occidente a partire dal valore della vita umana e della libertà.
  • Tornare a una politica che pone obiettivi di medio e lungo termine.
  • Rafforzare la capacità produttiva interna.
  • Riportare la Finanza al servizio della Produzione.
  • Tessere alleanze con quanti più paesi possibili, proponendo un politica win win e non politiche meramente di potenza volte a sopraffare i possibili alleati scaricando su di loro i costi .
  • Ritornare a una politica di condivisione della ricchezza (oggi in USA la ricchezza è sempre più concentrata come evidenziato nella prima figura).

Siamo di fronte a scelte epocali

Non a caso i primi due punti afferiscono ai valori e alla politica. Senza ripartire dai valori fondanti dell’Occidente tutto il resto sarà inutile.

Primo Gonzaga

(maggio 2023)


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