Crisi
LA SINTESI: CHIACCHIERE PERSE
I giornali devono vendere le loro copie, le televisioni sanno che i talk show sono fra gli spettacoli che costano meno, i commentatori – come i pavoni – sentono la necessità di fare la ruota: il risultato è un diluvio di parole che segue il diluvio di parole pronunciato da Matteo Renzi in Senato. Chiacchiere perse. Se il prestigiatore annuncia che farà sparire le tre palle che tiene in mano, e ci spiega che mentre prima le vedevamo poi non le vedremo più, e si dilunga su quanto lui è bravo, e sui successi che conta di avere nella professione, gli spettatori cominciano a fischiare. Non sono lì per sentirsi arringare, sono lì per vedere il portento. La realtà è molto simile, nel nostro caso. La lunghissima lista di miracoli che Renzi ha annunciato lascia del tutto freddi. Mentre al prestigiatore forse potremmo perdonare, perché per esperienza sappiamo che effettivamente dopo ci stupisce, i politici al contrario ci sbalordiscono per la loro capacità di promettere senza arrossire e di non realizzare niente. Sempre senza arrossire.
Ecco la sintesi: siamo dispensati dal seguire tutti i talk show; siamo dispensati dal leggere tutti i commenti; fino a nuovo ordine il pessimismo più nero ed impermeabile è interamente giustificato. Speriamo anzi che non vada peggio di come va attualmente.
Naturalmente nessuno può escludere che si verifichi qualche sorpresa e dunque date incarico a qualche amico di avvertirvi, nel caso. O, ancora meglio, guardate nel vostro portafogli: se il denaro è aumentato, è segno che Renzi ha fatto un miracolo.
Gianni Pardo, pardonuovo.myblog.it
25 febbraio 2014
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