Attualità
La sfida tra la finanza globale (Draghi) e l’ordoliberismo ad esclusivo vantaggio tedesco (Schauble) raggiunge il climax. Nel mentre Steinmeier invita la Russia a collaborare in Libya…
In poche parole, tutto porta ad intravedere uno scontro in atto tra interessi americani in Europa e bramosia tedesca di mettere le mani sul Vecchio Continente facendo leva sulla sponda parigina per giustificare la valenza militare necessaria per essere qualcuno, con lo scopo di impossessarsi dell’informe essere europeo. E questo anche alleandosi alla bisogna con il nemico globale dell’occidente-americano, la Russia…
Non c’è che dire, l’avallo sebbene indiretto di Obama alla caduta dell’unico leader non anglosassone candidamente filoUSA in Europa – Berlusconi – per mano franco-tedesca sta dando frutti amarissimi per gli interessi mediterranei di Washington.
Ma andiamo al sodo. Leggiamo assieme cosa Draghi ha detto senza troppi giri di parole a Herr Schauble relativamente alle critiche del vice cancelliere tedesco sui tassi europei troppo bassi e quindi dannosi per la finanza tedesca, parlo del multiforme Schauble maestro di austerità, difensore degli esportatori, capo in pectore dei sevizi segreti tedeschi e fautore della destabilizzazione finanziaria europea per il tramite dei dati fiscali trafugati/comprati da Berlino per spedirli a mezza Europa. Prendo la risposta di Draghi nella referenza tedesca di Die Welt per evitare supposte faziosità:
“Herr Schäuble selbst hat seine Worte präzisiert: Er hat gesagt – ich kann es nicht mehr genau wiedergeben –, dass er nicht gemeint habe, was er gesagt hat oder, dass er nicht gesagt hat, was er meint. Wie auch immer”, führte Draghi aus und erntete dafür Gelächter im Saal.
Che più o meno suona cosi, nella ricostruzione di Draghi “ ’Schauble ha precisato le sue parole, non ricordo esattamente, che non intendeva quello che ha detto o che non lo voleva dire o non l’ha detto’, con una fragorosa risata in sala stampa [dove veniva fatta la conferenza stampa]….”
Insomma, Draghi non gliel’ha mandate a dire, un modo come un altro per ben spiegare che se proprio vogliamo continuare con la folle austerità allora certamente la politica monetaria deve rimanere extra-lasca, con tutte le conseguenze del caso; di seguito frau Merkel ha puntualmente chiarito che la Germania non può influenzare la BCE che resta indipendente, prima Draghi aveva chiarito senza mezzi termini che la BCE deve fare gli interessi dell’Europa e non della sola Germania (Merkel/Schauble, poliziotto buono poliziotto cattivo, poi si scambiano, ndr).
A parte il piacere di vedere un Italiano che non si lascia mettere all’angolo da tedeschi e francesi, posso solo dire che finalmente abbiamo individuato l’unico politico che potrebbe diventare – ed anzi diventerà – il primo ministro italiano della riscossa dopo la fine del suo mandato a Francoforte.
Parallelamente non ho potuto non notare le parole di Steinmeier pronunciate ieri, parlo del ministro degli esteri tedesco, che ad Handelsblatt.com ha affermato:
Düsseldorf/BerlinAußenminister Frank-Walter Steinmeier wirbt eindringlich für eine Normalisierung des Verhältnisses zu Russland. „Es wäre gut, hier jetzt die Sprachlosigkeit zu überwinden. Ich kann mir vorstellen, dass wir einen ernsthaften Versuch machen, mit Russland in Libyen zu kooperieren“, sagte Steinmeier im Interview mit dem Handelsblatt.
Che più o meno suona come un diretto invito tedesco a coinvolgere la Russia per risolvere la crisi libica (…). Eh si, coinvolgere Mosca nel nordafrica mediterraneo, sembra che Berlino la voglia invitare nell’orticello libico, chissà a Washington come saranno contenti!
A giustificazione tedesca devo riconoscere che la Germania non a caso cerca di vestire un ruolo attivo in Libya in quanto è l’unico paese dove ha una minima presenza diciamo petrolifera con Wintershall, l’azienda legata originariamente a BASF che sfrutta giacimenti in loco. Ossia la stessa azienda, BASF-Wintershall, che è legata a doppio filo alle risorse russe specialmente gasiere con partenariato/contratti di lungo termine con Mosca. Insomma, si capisce dove la Germania voglia andare a parare, ossia ad est. Ed a noi italiani questo dovrebbe insegnare una volta di più a non fidarci di loro, sono i nostri nemici storici a partire dai Lanzichenecchi: ENI permise a Wintershall di entrare in Libya dopo immense pressioni politiche, oggi vediamo gli stessi tedeschi non avere remore a darci un calcio nel didietro per fare spazio a loro stessi a braccetto coi loro partner di elezione, i francesi.
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Io continuo a ripeterlo, non sottovalutate gli USA, oggi sono quasi insistenti nelle more di un doppio mandato obamiano che ha fatto danni incommensurabili in politica estera. Ma sono pronto a scommettere su un ritorno in grande stile fra qualche mese. Premetto che, salvo una presidenza esplicitamente guerrafondaia targata Clinton, non mi aspetto una recrudescenza delle relazioni con Mosca, sono anzi portato a pensare ad una sorta di pace economica tra i due campioni globali in presenza di una presidenza USA pragmatica (va prima di tutto riconosciuto il livello eccelso dell’amministrazione Putin, un leader-stratega di caratura storica). Sono invece molto preoccupato per le sorti della Germania che chiaramente ha tradito in tutti i sensi, sia lato partner europei che NATO, non escludo che quando sarà troppo tardi alla fine tradisca anche Mosca, questa storia l’abbiamo già vista….
Non che sia una novità, i nostri “amici” tedeschi sono storicamente conosciuti per fare solo i propri interessi, passando sopra a tutto ed a tutti per giustificare il raggiungimento dei loro obiettivi e/o a difesa dei loro esclusivi interessi. La farsa del teutonico rispetto delle regole non deve forviare, serve solo a loro stessi per trovare un ordine nelle cose che ritengono “formali” (tipo “Arbeit macht frei“, mentre invece li incenerivano, ndr), i risultati verso l’esterno sono innegabilmente e costantemente danni immensi. Almeno così la storia ci insegna.
Vedremo se anche questa volta la pagheranno come meritano.
Mitt Dolcino
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