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Cultura

La Sacra Sindone di Torino: nuova datazione ne rimette in discussione la storia

Un nuovo studio scientifico, pubblicato e con peer review, mostra come il lino su cui è impressa l’immagine dell’Uomo creduto Gesù Cristo risale all’epoca della sua vita, e non al Medioevo.

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Ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bari hanno compiuto un importante studio sulla Sindone di Torino, giungendo a conclusioni significative sulla sua autenticità storica.

Metodologia di Ricerca

I ricercatori, guidati dal fisico Liberato De Caro, hanno sviluppato una nuova tecnica di datazione utilizzando raggi X per misurare l’invecchiamento naturale della cellulosa del tessuto, concentrandosi quindi sul lino originale del telo funebre, e non sui rafforzamenti fatti in epoca medievale. Questa metodologia supera i limiti della precedente datazione al Carbonio-14 del 1988, che aveva collocato la Sindone tra il 1260 e il 1390.

Attraverso un’analisi approfondita, il team barese ha dimostrato che la Sindone risale effettivamente a circa 2000 anni fa. La ricerca ha comparato il campione della Sindone con un tessuto proveniente dalla fortezza di Masada, risalente al 74 d.C., ottenendo una corrispondenza significativa nell’invecchiamento della cellulosa. Chiaramente questo non è la certificazione che la Sacra Sindone sia autentica, ma che è contemporanea al periodo della vita e morte di Gesù

La nuova ricerca effettuata dal CNR di Bari ha le sueguenti caratteristiche:

  • Tecnica innovativa di datazione con raggi X
  • Analisi dell’invecchiamento della cellulosa a livello atomico
  • Superamento dei problemi di contaminazione del campione
  • Pubblicazione su riviste internazionali con procedura di peer-review

Spazio per future ricerche

I ricercatori non si fermano a questi risultati, ma suggeriscono ulteriori studi su campioni aggiuntivi per confermare i risultati. Tuttavia, sottolineano che questa datazione non risolve completamente il mistero della Sindone, in particolare riguardo alla formazione dell’immagine corporea. Com el’immagine abbia impressionato il telo resta un mistero la cui soluzione è al di là da venire, soprattutto con le tecniche dell’epoca di Cristo.

Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Università di Padova e non è stato commissionato dal Vaticano. La ricerca rappresenta un’iniziativa scientifica indipendente volta a comprendere meglio le origini di questo reperto storico. Questo ne dovrebbe garantire la correttezza scientifica.

Pubblicata su riviste internazionali con rigoroso processo di peer-review, la ricerca non cerca risposte definitive, ma apre nuove prospettive di indagine. È un invito alla comunità scientifica a continuare l’esplorazione, mantenendo uno spirito di oggettività e curiosità.

Lo studio, nato da una collaborazione tra il CNR di Bari e l’Università di Padova, rappresenta un capitolo emozionante nell’eterno dialogo tra scienza, storia e fede. Un racconto che dimostra come la ricerca scientifica sia un viaggio di scoperta, dove ogni risposta genera nuove domande.

La Sindone rimane un mistero, ma ora con una luce diversa: non più un semplice manufatto medievale, bensì un testimone silenzioso di un’epoca remota, in attesa di essere completamente compreso. Credere che sia l’immagine del Cristo resta un atto di Fede, ma, ora, forse, con un fondamento in più.


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