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La Russia potrebbe deviare il gas da Nord Stream alla Turchia. Opzione Hub per spaccare la NATO?
Le forniture di gas naturale russo all’Europa attraverso il sistema di gasdotti Nord Stream probabilmente non saranno ripristinate e potrebbero essere reindirizzate in Turchia attraverso il Mar Nero.
L’amministratore delegato del gigante energetico russo Gazprom PJSC, Alexei Miller, ha dichiarato domenica alla televisione russa che le forniture di NatGas attraverso il Nord Stream saranno reindirizzate in Turchia se verranno costruite le infrastrutture necessarie. Ha detto: “Sapete, nulla è impossibile”:
“Stiamo parlando dei volumi che abbiamo perso a causa degli atti di terrorismo internazionale contro i gasdotti Nord Stream, quindi possono essere volumi significativi”, ha detto Miller alla televisione russa, citato dall’agenzia di stampa statale russa Sputnik.
“Vorrei ricordarvi che abbiamo l’esperienza dei preparativi per la realizzazione del progetto South Stream, che originariamente era previsto con una capacità di 63 miliardi di metri cubi [all’anno]. Pertanto, se parliamo anche solo della documentazione tecnica per lo sviluppo del percorso, per South Stream – tutto questo era già stato fatto in passato“, ha continuato Miller.
Southstream era un progetto di gasdotto che doveva passare dalla Russia all’Europa Meridionale, sempre tramite la Turchia, e che poi, a causa delle sanzioni, venne ridotto a Turkstream, che è operativo dal 2020. Alla fine si tratterebbe di far risorgere, con un accordo fra Russia e Turchia, il progetto più vecchio.
La scorsa settimana, Miller ha parlato al forum della Settimana dell’energia russa a Mosca, dove ha affermato che non c’è urgenza di riparare i gasdotti Nord Stream 1 e 2 dopo gli attentati. Ha detto che le riparazioni potrebbero richiedere anni, scelta coerente con le parole di Putin allo stesso forum: “Potremmo trasferire nel Mar Nero i volumi persi del Nord Stream che prima transitavano attraverso il Mar Baltico”.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e Putin si sono incontrati nel corso della settimana per discutere di un nuovo gasdotto nel Mar Nero, che utilizzerebbe la Turchia per esportare il gas naturale in Europa.
Il ministro dell’Energia turco Fatih Donmez ha dichiarato la scorsa settimana che ulteriori collegamenti del gas naturale verso la Turchia dalla Russia e un hub commerciale sul confine turco-UE potrebbero essere “tecnicamente possibili”. Questa struttura permetterebbe a Mosca di continuare ad esportare in Europa attraverso la Turchia, dalla quale transitano anche i gas azero e, in futuro, potenzialmente anche a iracheno, iraniano e del Mediterraneo orientale, soprattutto se gli USA, abbastanza ciecamente, continuassero a sabotare EstMed, il gasdotto che dovrebbe condurre dai campi del Mediterraneo orientale a Grecia e Italia. Mescolando i gas di varia provenienza la Turchia controllerebbe l’energia europea e permetterebbe di aggirare i vari dazi alla Russia, alla faccia della sia presenza nella NATO.
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