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Energia

La Russia ingrandisce la sua flotta ombra per spedire più GNL artico

La Russia aggiunge una seconda nave di trasporto di LNG alla flotta che serve il nuovo impianto Artic 2. In questo modo il GNL sarà venduto nelle aree di libero scambio senza problemi, saltando le limitazioni imposte da UE e USA.

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La spinta della Russia per aggirare le sanzioni e mantenere la sua posizione nel mercato globale del GNL sta guadagnando slancio con l’impiego di una seconda nave del suo progetto Arctic LNG 2. La Asya Energy, parte di quella che è stata soprannominata “flotta oscura”, è recentemente partita dal terminale sanzionato nel nord della Russia.

La nave cisterna, Asya Energy, che fa parte di quella che viene definita una “flotta oscura”, è partita di recente dal terminale sanzionato nel nord della Russia, segnalando i continui sforzi di Mosca per aggirare le restrizioni occidentali. Questo sviluppo è simile alla prima nave cisterna per GNL che faceva parte del progetto Arctic LNG 2, nota come Pioneer.

L’ultima volta che è stata avvistata è stata nel Mediterraneo. Queste navi, che secondo quanto riferito fanno parte di una flotta assemblata attraverso trasferimenti di proprietà discreti e minima trasparenza, sono cruciali per la strategia russa di sostenere le esportazioni di GNL in un contesto di sanzioni sempre più severe.

La Russia ha ampliato la sua flotta oscura di navi metaniere, proprio come ha fatto con le petroliere dopo l’invasione dell’Ucraina. La proprietà di diverse metaniere di classe rompighiaccio è stata trasferita a entità poco conosciute, principalmente nelle zone di libero scambio di Dubai, consentendo loro di operare sottotraccia. Questa strategia consente alla Russia di continuare a esportare GNL nonostante le sanzioni statunitensi e le recenti misure dell’UE che vietano nuovi investimenti e operazioni di trasbordo del GNL russo.

Le sanzioni, in particolare quelle che ritardano il progetto Arctic LNG 2 e limitano l’uso del territorio dell’UE per i trasbordi, hanno spinto la Russia a impiegare la sua flotta ombra in modo più aggressivo. Con una domanda di GNL ancora forte a livello globale, Mosca punta su queste operazioni clandestine per mantenere a galla il suo settore energetico.

Un’analisi condotta all’inizio dell’estate da Bloomberg ha rilevato che imprese di navigazione poco conosciute, operanti nella zona di libero scambio di Dubai, hanno assunto la proprietà di almeno otto navi all’inizio dell’anno, tra cui quattro metaniere di classe ghiaccio che avevano già ricevuto l’approvazione della Russia per attraversare la rotta artica.

Secondo l’analisi, alcune delle petroliere di nuova proprietà non hanno assicuratori quotati in borsa, un forte indizio del fatto che fanno parte della flotta oscura. Comunque, anche se poco assicurate, le navi della flotta ombra russa girano il mondo e consegnano petrolio o gas natuale liquefatto. Fino a che non succede un incidente queste navi sono esattamente come tutte le altre.


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