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La risposta del governo italiano a Bruxelles: confermato tutto, ma aggiunto piano di dismissione immobiliare. La risposta sarà demenziale

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Partita la lettera per Bruxelles dal governo italiano.

Nel documento vengono ribaditi gli obiettivi di bilancio e di crescita e le valutazioni fatte dal governo, che del resto non poteva rimangiarsi quanto detto. Che si aspettavano che Conte scrivesse “Ci siamo sbagliati, scusate, facciamo l’opposto di quanto detto?”. La lettera contiene anche un ramoscello d’ulivo volto a disinnescare le voci di una procedura basata sulla contestazione del debito italiano. aspetto che affronteremo più avanti.

Il ramoscello d’ulivo è legato ad un piano di dismissioni pubbliche , riteniamo essenzialmente immobiliari visto che è attualmente esclusa la possibilità di privatizzazioni di società controllate. Questo piano di dismissioni per 18 miliardi dovrebbe costituire una sorta di cuscinetto di sicurezza per garantire la riduzione del debito, qualsiasi cosa succeda. Il problema, in questo caso, non è nella copertura , più che abbondante , con un patrimonio immobiliare pubblico di 350 miliardi di euro circa, quanto nella possibilità di realizzarlo in tempi ristretti. Comunque viene confermato l’impegno a non superare il 2,4% del PIL di deficit.

Si parla dell’apertura di una procedura di infrazione non per deficit eccessivo, che sarebbe risibile con paesi che già fin d’ora prevedono di superare l’Italia da quel lato, come Francia e Spagna, quando di “Eccesso di debito”, come se finora l’Italia avesse avuto un rapporto debito/PIL sotto il 60% e , magicamente, da aprile, questo non fosse più Sarebbe un’iniziativa ancora più provocatoria e scandalosa, tanto più che il debito è esploso proprio durante il governo Monti che applicò le ricette europee,  rendendo il tutto un’ignobile farsa.

Il Salto del debito come vediamo corrisponde al periodo di budgettazione Monti-fine Berlusconi (con Tremonti più montiano di Monti) , di applicazione delle più strette misure di bilancio. Una cura che NON ha funzionato e che viene riproposta, probabilmente nel tentativo di portare alla morte stessa del paziente.

 

 

 


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