Economia

La rinnovata fiducia nel Paese si riflette anche sul boom del turismo

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“Numeri del turismo confermano che siamo ancora più competitivi, innovativi e al passo con i tempi. Oggi l’Italia è la prima nazione europea per competitività turistica regionale, la seconda in Europa per presenze turistiche con quasi 58 milioni di arrivi internazionali. Siamo al quinto posto nella classifica globale dei paesi più visitati e ci apprestiamo a scalare un’altra posizione”, ha detto questa mattina il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta al WTTC Global Summit 2025 in corso a Roma e che si svolge per la prima volta in Italia.

E anche i dati pubblicati due giorni da Viminale, parlando di cifre record per il turismo n Italia anche nell’estate del 2025 ( malgrado Elly Schlein e la sinistra avesse aperto ad Agosto una polemica strumentale, avanzando un presunto calo nelle presenza turistiche nel nostro paese, smentito poi categoricamente dai dati di fatto).  Sono, infatti, aumentati del 6,22% i turisti in Italia durante l’estate del 2025: lo attestano le rilevazioni di “Alloggiati web”, la banca dati del Viminale.

Dal 21 giugno al 21 settembre 2025, sono stati 71.678.640 coloro che hanno pernottato in strutture ricettive mentre, nello stesso periodo del 2024, erano stati 67.484.163. L’andamento positivo caratterizza tutte le macro categorie. In crescita sia gli italiani (da 29.602.385 a 30.714.385, un incremento pari a +3,76%) sia gli stranieri (da 37.881.778 a 40.964.255, pari a +8,14%). Inoltre, emerge che del rafforzamento del mercato hanno beneficiato sia le strutture alberghiere (da 36.046.425 a 37.034.814, pari a +2,74%) sia quelle extra alberghiere (da 31.437.738 a 34.643.826 pari a +10,2%). Numeri che rafforzano un settore, che aveva subito  contraccolpi del Covid e della guerra in Ucraina, ma che rappresenta il 5% del Pil italiano, e il 6% dell’aoccupazione ( am se si considera anche l’indotto la percentuale del Pil sale al 13% circa.)

Parallelamente, si osserva un aumento della permanenza media. I viaggiatori stranieri tendono a soggiornare per una media di 3,30 notti, mentre gli italiani si attestano su 2,64 notti. Questo incremento suggerisce che i turisti non solo visitano l’Italia più frequentemente, ma anche che dedicano più tempo a esplorare le diverse regioni e a immergersi nella cultura locale

Ma questi dati pe certi versi entusiasmanti riflettono, almeno secondo un report della Banca olandese ING, anche quella rinnovata fiducia che il sistema paese ha creato sui mercati internazionali e sulla percezione di media e istituzioni internazionali.  “I dati turistici e la fiducia sono strettamente correlati: un aumento della fiducia dei consumatori nel futuro economico del paese e una maggiore stabilità possono portare a un incremento dei flussi turistici, che a loro volta sostengono l’economia, specie quella dei piccoli comuni. Al contrario, un clima di incertezza e la percezione di una difficile situazione economica possono frenare gli investimenti e le decisioni di viaggio, anche se nel settore del turismo alcuni operatori mostrano una prospettiva più ottimistica.” si sostiene appunto in un recente studio di ING Think.

Una tesi questa in un certo senso rilanciata anche dalla stessa premier Giorgia Meloni che sempre nel suo discorso all’inaugurazione del WTTC a Roma ha detto “Abbiamo investito” nel turismo “perché sulla qualità l’Italia sa essere imbattibile“, citando poi il Giubileo in corso e le prossime olimpiadi invernali di Milano Cortina. Il valore del settore turismo “va ben al di là del lato strettamente economico, perché” è un settore “che racconta ciò che sappiamo fare meglio, ci consente di promuovere i nostri valori, descrive e rilancia il nostro stile di vita. Il turismo è uno degli strumenti principe con cui il popolo italiano parla al mondo della sua identità, la fa conoscere e la rende così ammirata nel mondo“.

Si è sempre parlato di quanto e come il turismo avrebbe potuto giocare un ruolo importante per mostrare il lato migliore del nostro paese, sempre cosi bistrattato e criticato. Ed in effetti il governo ha dall’inizio del suo mandato voluto dare un ruolo strategico a questa importante risorsa del paese. La creazione di un ministero indipendente ad hoc, con portafoglio, dopo che il dicastero era stato soppresso nel 1993. E i risultati sembrano premiare questo impegno, non solo sul piano dei numeri, ma anche su quello reputazionale. L’Italia, infatti, è leader nella classifica della reputazione turistica europea, come indicato dall’European Tourism Reputation Index (Etr Index) del 2025, posizionandosi prima con 115,5 punti, seguita da Grecia e Spagna.

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