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La “Ricetta” di Petraeus per la vittoria Ucraina: droni sottomarini e beni russi
Ex capo della CIA svela il piano per la vittoria ucraina: sottomarini killer, beni russi e tecnologia avanzata. Ecco come i droni stanno cambiando la guerra e perché l’Occidente deve imparare in fretta.

Arriva da una delle menti militari più brillanti e navigate d’America una proposta che suona tanto semplice quanto brutale per consentire all’Ucraina di vincere la guerra: i droni sottomarini killer. A suggerirlo non è un analista qualsiasi, ma il generale a quattro stelle David Petraeus, ex comandante delle forze USA in Iraq e Afghanistan e, non a caso, ex direttore della CIA. Un uomo che di intelligence e strategie non convenzionali se ne intende.
Durante un intervento a New York, Petraeus ha delineato un piano in tre punti che, a suo dire, potrebbe “fermare i russi sul campo di battaglia”. E il fulcro di questa strategia risiede proprio nella tecnologia senza pilota.
“Questo è il momento in cui l’Ucraina può bloccare i russi se è in grado di realizzare ancora più sistemi senza pilota”, ha dichiarato il generale al The Telegraph.
L’arsenale del futuro è già qui
La visione di Petraeus non è fantapolitica, ma si basa su tecnologie che Kyiv sta già sviluppando e impiegando con un successo sorprendente. L’Ucraina, pur non avendo una vera e propria marina militare, è riuscita a mettere in scacco la Flotta Russa del Mar Nero proprio grazie a droni navali di superficie e, ora, sta puntando agli abissi.
Il pezzo forte di questa nuova dottrina è il Toloka TLK-1000, un drone sottomarino le cui specifiche sono impressionanti:
- Tipo: Drone sottomarino d’attacco (UUV – Unmanned Underwater Vehicle)
- Autonomia: Fino a 2.000 km, una distanza che mette a tiro obiettivi strategici come il ponte di Kerch in Crimea.
- Profondità operativa: Fino a 300 metri.
- Testata esplosiva: Può trasportare un carico utile fino a 5.000 kg.
- Tecnologia: Dotato di sonar 3D, telecamere termiche e capacità di intelligenza artificiale per l’identificazione dei bersagli.
Accanto a questi sistemi subacquei, Petraeus ha menzionato i missili da crociera lanciati da terra, come il Flamingo, con una gittata di 3.000 km, capaci di colpire in profondità nel territorio russo. Lo stesso generale ha raccontato di aver pilotato un sistema marittimo senza pilota in Ucraina che ha raggiunto i 100 km/h, definendolo “incredibile”.
I tre pilastri per la vittoria secondo Petraeus
La tecnologia da sola, però, non basta. Il piano del generale si regge su tre azioni da implementare simultaneamente:
- Potenziamento militare senza pilota: Fornire a Kyiv le risorse per espandere massicciamente la sua già enorme industria domestica di droni (aerei, navali e sottomarini). L’obiettivo ucraino è di costruire 4,5 milioni di droni quest’anno.
- Utilizzo degli asset russi congelati: La vera chiave di volta. Secondo Petraeus, è vitale che i circa miliardi di Dollari di beni russi congelati, principalmente nell’Unione Europea, vengano investiti per finanziare lo sforzo bellico e la produzione di droni ucraini. In pratica, far pagare la guerra all’aggressore con i suoi stessi soldi, compiendo però una violazione senza precedenti del diritto internazionale.
- Garanzie di sicurezza e sanzioni più severe: L’Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza ferree da parte dell’Occidente (USA in primis) per accettare qualsiasi tipo di accordo di pace. Parallelamente, le sanzioni contro la Russia devono essere inasprite, con un possibile coinvolgimento anche di un’amministrazione Trump, che di recente ha mostrato una crescente insofferenza verso Mosca, definendola una “tigre di carta”.
Se queste tre mosse venissero attuate insieme, secondo Petraeus, si creerebbe una situazione in cui la Russia “sarebbe costretta a interrompere i combattimenti perché non potrebbe ottenere ulteriori guadagni”.
La strategia dei droni sta già dando i suoi frutti. Gli attacchi ucraini alle raffinerie russe hanno ridotto la produzione di petrolio di quasi un quinto in certi giorni, causando carenze di carburante e indebolendo la capacità di Mosca di finanziare la guerra. Nel Mar Nero, la flotta russa è stata costretta a ritirarsi, ponendo fine al blocco navale.
La conclusione di Petraeus è lapidaria e dovrebbe far riflettere gli stati maggiori di mezzo mondo: “Il futuro della guerra è in Ucraina“. L’Occidente, ha aggiunto, deve imparare da Kyiv e trasformare le proprie forze armate integrando sistemi senza pilota in ogni dominio. Gli ucraini, in questo, “hanno fatto un lavoro spettacolare”, anche se, comunque, sono attualmente in stallo.
Domande e Risposte per il Lettore
1) Perché i droni sottomarini sono considerati così decisivi? I droni sottomarini rappresentano un’arma “asimmetrica” ideale. Possono operare in modo furtivo, eludendo le difese radar e aeree che proteggono obiettivi di alto valore come navi da guerra, porti e ponti. Per un paese come l’Ucraina, privo di una flotta convenzionale, offrono la capacità di proiettare potenza navale a basso costo e con rischi minimi per il personale. La loro capacità di colpire infrastrutture strategiche come il ponte di Kerch potrebbe isolare logisticamente la Crimea, cambiando radicalmente gli equilibri sul campo.
2) È realmente possibile usare i beni russi congelati per finanziare l’Ucraina? È una questione tanto politica quanto legale, ma l’ipotesi è sempre più concreta. Giuridicamente complesso, perché si tratta di beni sovrani, ma la pressione politica sta crescendo. I leader del G7 e dell’UE stanno discutendo attivamente meccanismi per utilizzare non i capitali stessi, ma i profitti generati da questi asset (miliardi di euro all’anno) per sostenere Kyiv. L’idea di fondo, promossa da Petraeus e altri, è che l’aggressore debba pagare per la difesa e la ricostruzione della nazione che ha invaso. È una mossa senza precedenti su questa scala.
3) In che senso “il futuro della guerra è in Ucraina”? Questa affermazione significa che il conflitto in Ucraina è diventato il primo laboratorio su larga scala della guerra del XXI secolo. Stiamo assistendo in tempo reale a un cambiamento di paradigma: droni a basso costo che distruggono carri armati costosi, l’integrazione di intelligenza artificiale e software civile per scopi militari, la guerra elettronica e informatica come elemento centrale. L’Ucraina sta dimostrando che l’innovazione rapida e l’adattabilità possono contrastare la superiorità numerica di un esercito tradizionale. L’Occidente sta osservando e imparando preziose lezioni per le proprie dottrine future.

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