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Economia

La ricetta del MIT per ridurre la Povertà Energetica

Il MIT ha effettuato una sperimentazione sull’uso di sistemi AI nella gestione dei riscaldamenti domestici, ottenenddo dei suggerimento molto utili per ridurre i consumi e quindi la povertà energetica.

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La povertà energetica è un problema grave in tutto il mondo, che colpisce le famiglie dei Paesi più ricchi e di quelli più poveri. La volatilità e l’aumento dei prezzi dell’energia stanno danneggiando i bilanci delle famiglie e addirittura facendo scendere molti al di sotto della soglia di povertà in diversi contesti economici in tutto il mondo.

Negli Stati Uniti, i prezzi dell’energia stanno aumentando così rapidamente da superare i tassi di inflazione, raggiungendo un aumento annuo del 5%, con conseguenti bollette salatissime. Nei Paesi Bassi, più di mezzo milione di case sono considerate in povertà energetica, pur avendo il 16° prodotto interno lordo pro capite più alto del pianeta. La definizione tecnica di “povertà energetica” è quando una famiglia spende l’otto per cento o più del suo reddito annuale per le bollette energetiche.

I quattro fattori principali che incidono sulla bolletta elettrica sono :

  • il costo del combustibile utilizzato per produrre l’elettricità domestica,
  • il costo dei servizi che trasmettono e trasportano l’energia,
  • le condizioni meteorologiche – che incidono su questi servizi e sui livelli di produzione di fonti energetiche variabili come l’energia solare ed eolica
  • e, ovviamente, la quantità di energia consumata dalla famiglia. Ma ci sono altri fattori esterni che potrebbero essere i più importanti di tutti: le politiche pubbliche e l’innovazione tecnologica.

Un nuovo studio condotto dai ricercatori del MIT ha analizzato l’impatto del coaching energetico con interventi di tecnologia intelligente per alleviare la povertà energetica ad Amsterdam, e i risultati sono stati nolto interessanti. 

Per l’esperimento, alle famiglie che vivono in condizioni di povertà energetica sono state organizzate sessioni di “coaching” su come ridurre il consumo di energia a livello comportamentale e sono stati offerti dispositivi energetici intelligenti che monitorano in tempo reale il consumo di gas ed elettricità e trasmettono queste informazioni alla famiglia, confrontando i livelli di consumo con il loro reddito. Di conseguenza, molti partecipanti sono riusciti a dimezzare le spese energetiche e ben il 75% delle famiglie è riuscito a uscire dalla povertà energetica.

Che cosa è stato insegnato esattamente a queste famiglie per farle agire in modo diverso? I risultati mostrano che i cambiamenti comportamentali più efficaci nelle famiglie dello studio includevano “cose come riscaldare solo le stanze in uso e scollegare i dispositivi non utilizzati”, riassume un recente articolo del MIT.

“Entrambi i cambiamenti consentono di risparmiare energia, ma i loro benefici non sono sempre stati compresi dai residenti prima di ricevere il coaching energetico”, prosegue l’articolo.

In effetti, uno dei risultati più importanti dello studio è che non basta fornire alle famiglie tecnologie intelligenti dal punto di vista energetico. È necessario fornire loro anche un’alfabetizzazione energetica di base, affinché le informazioni fornite dal contatore possano indurre un cambiamento comportamentale e ridurre significativamente l’uso di energia, riducendo così le spese energetiche delle famiglie.

“La povertà energetica affligge le famiglie di tutto il mondo. Con prove empiriche su quali politiche funzionano, i governi potrebbero concentrare i loro sforzi in modo più efficace”, ha dichiarato Fábio Duarte, direttore associato del Senseable City Lab del MIT e coautore del documento, citato da MIT News.

Naturalmente, ciò che funziona nei Paesi Bassi può non funzionare necessariamente , e la modifica dei nostri comportamenti personali può arrivare solo fino a un certo punto per controllare le  bollette. L’importo che paghiamo per unità di energia utilizzata varia enormemente a seconda della posizione geografica nel mondo, delle fonti energetiche che compongono il mix energetico, della quantità di energia prodotta rispetto a quella importata, della forza relativa della nostra valuta e del contesto politico.

Alcune nazioni possono essere povere di denaro, ma ricche di energia e quindi non pagare quasi nulla per l’elettricità domestica, come nel caso del Venezuela. Altri Paesi possono essere relativamente ricchi, ma i loro governi applicano prezzi dell’elettricità per gli utenti finali residenziali che fanno sì che i prezzi dell’elettricità siano tra i più alti al mondo, come in Danimarca, Belgio e Svezia.

Anche se non possiamo controllare tutto ciò che riguarda i nostri livelli di povertà energetica, lo studio del MIT dimostra che possiamo fare molto per prendere il controllo del nostro consumo energetico e delle relative finanze. Se volete ridurre le vostre bollette energetiche, acquistate un contatore intelligente e una copia di Energy Efficiency for Dummies.


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