BrasileEnergia
La resurrezione del bacino petrolifero Campos: basterà questo sforzo all’autosufficienza del Brasile di Lula?
Rinascita del Bacino di Campos: Petrobras Scopre “Ottima Qualità” di Petrolio. Ma Basterà per Sostituire il Declino del Pre-Sale? L’Analisi Tecnica.

Il Bacino di Campos in Brasile, storico pilastro dell’estrazione di petrolio e gas, si sta risvegliando, suscitando un cauto ottimismo sulla sua resilienza a lungo termine. Dopo anni in cui il “pre-salt” del Bacino di Santos ha dominato la scena, senza però confermare completamente le promesse, Campos non è pronto ad abdicare, sebbene gli esperti sollevino interrogativi sulla sua capacità di sostituire i mega-giacimenti del futuro.
Solo nel 2025, il regolatore brasiliano ANP ha registrato cinque ritrovamenti di tracce di idrocarburi nell’area. L’ultima a far notizia è stata Petrobras nel blocco Tartaruga Verde Sudoeste, dove l’azienda di Stato ha dichiarato di aver intercettato petrolio di “eccellente qualità”.
Cosa è il petrolio “Pre salt” o “Pre Sale”
Nelle aree centrale dell’antico continente meridionale Godwana, quando America del Sud e Africa iniziarono a separarsi, si crearono enormi laghi salati che, asciugando in milioni di anni, lasciarono spessi giacimenti di sale, fino a 2000 metri. Al di sotto di questi strati spessissimi salini si trovano grandi giacimenti petroliferi, imprigionati da queste calotte saline, per cui si parla di “Petrolio pre-sale” o “Pre Salt” . SI tratta di una struttura complessa che si trova di fronte al Brasile e all’Africa Occidentale
Si tratta arrivare a profondità sino a 6000 metri sotto il fondale marino, 8000 m dalla superficie. Purtroppo, con il tempo, la promessa di questa ricchezza non è stata adeguatamente sfruttata.
📊 Luci e ombre di una carriera da record
Il Bacino di Campos ha rappresentato l’ossatura della produzione brasiliana dagli anni ’80, toccando il suo apice nel 2012 con circa 2 milioni di (boe) (barili equivalenti di petrolio) al giorno. Successivamente, i volumi sono calati inesorabilmente – mentre il pre-saletguadagnava terreno – fino a un minimo di 640.000 boe a settembre 2024. Tuttavia, ha dimostrato un colpo di reni, superando di nuovo gli 800.000 boe/nel settembre di quest’anno.
Le aspettative di rilancio si basano su due direttrici principali:
- Progetti di Rivitalizzazione (Petrobras): L’obiettivo è riportare la produzione oltre 1 Mboe/d
- Iniziative in corso: Nuove FPSO (unità galleggianti di produzione, stoccaggio e scarico) come Maria Quitéria (2024), Anita Garibaldi e Anna Nery (2023) sono già in servizio.
- Progetti futuri: Il piano include la riattivazione di giacimenti maturi come Albacora, Barracuda/Caratinga e Marlim Sul/Leste, con avvio previsto a partire dal 2029.
- Nuovi Progetti e Attività di Terzi: L’interesse non è solo di Petrobras. Diverse compagnie stanno investendo, a conferma del potenziale residuo della zona.
- Nuove produzioni: Raia (Equinor), Wahoo (PRIO) e Maromba (BW).
- Recupero asset maturi: Interventi di aziende come Brava Energia (Papa-Terra), Trident Energy (Pampo ed Enchova) e Perenco (Polo Pargo).
💡 L’analisi del tecnico
Secondo Francismar Ferreira, ricercatore presso l’Ineep, i recenti risultati – sia le nuove scoperte che l’interesse manifestato nelle aste (come i blocchi Citrino, Itaimbezinho e Jaspe) – confermano che il Bacino mantiene un significativo potenziale.
“La scoperta a Tartaruga Verde dimostra ulteriormente la capacità di Petrobras di agire come operatore unico, consentendo un maggiore coordinamento statale su una regione e una risorsa strategica, potenzialmente allineando la ricchezza generata dal settore con l’interesse pubblico a lungo termine,” sottolinea Ferreira.
Questo approccio si allinea alla visione keynesiana che spesso si trova nelle analisi di scenarieconomici.it, sottolineando il ruolo cruciale dell’intervento statale strategico.
🛑 Self-Sufficiency: una scommessa arrischiata
Tuttavia, l’ottimismo è temperato dalle considerazioni sulla scala. Marcelo de Assis, partner della MA2Energy, avverte che, anche se i ritrovamenti di Campos si rivelassero commercialmente sfruttabili, difficilmente compenseranno il futuro declino delle riserve del pre-sale, che oggi copre circa l’80% della produzione nazionale.
Il punto cruciale è il seguente:
- Le nuove aree esplorative non sembrano indicare la presenza di nuovi mega-giacimenti sulla scala di Búzios o Tupi.
- I lavori di rivitalizzazione a Campos incrementeranno la produzione nel breve termine e estenderanno il plateau, ma non riporteranno le aree ai massimi storici.
- Secondo la Energy Research Company (EPE), la curva di crescita della produzione nazionale comincerà a declinare dal 2031 in poi.
La morale è chiara: se il Brasile vuole mantenere l’autosufficienza energetica, non può accontentarsi del revival di Campos. Dovrà puntare a quelli nel delta amazzonico, con contestazioni ambientali ben superiori alle attuali.
“Per questo è importante esplorare nuovi bacini come Pelotas e quelli situati sul Margine Equatoriale,” afferma De Assis, aggiungendo che il Paese deve avere obiettivi di produzione “realistici per gli anni ’30 e intraprendere una transizione energetica da qui al 2050.”
Domande e Risposte
Che cos’è il Bacino di Campos e perché è tornato al centro dell’attenzione?
Il Bacino di Campos, situato al largo delle coste sud-orientali del Brasile, è stato il principale motore della produzione brasiliana di petrolio e gas dagli anni ’80 fino all’avvento del pre-sale. È tornato in auge grazie ai progetti di rivitalizzazione di Petrobras su giacimenti maturi (come Marlim) e alle nuove scoperte di idrocarburi che ne allungano la vita operativa. L’interesse rinnovato conferma che, pur non essendo più il numero uno, l’area mantiene un significativo potenziale produttivo strategico.
Qual è la principale minaccia o incognita che incombe sul futuro della produzione brasiliana?
La principale incognita è la sostituibilità delle riserve del pre-sale. Attualmente, i giacimenti pre-sale del Bacino di Santos rappresentano circa l’80% della produzione brasiliana.3 Gli esperti avvertono che i nuovi ritrovamenti nel Bacino di Campos sono importanti, ma non sembrano essere della stessa scala dei “mega-campi” pre-sale. Se non verranno scoperti e sviluppati nuovi mega-giacimenti in bacini inesplorati (come il Margine Equatoriale), la curva di produzione nazionale è prevista in declino a partire dal 2031.
In che modo l’operato di Petrobras in quest’area riflette l’interesse pubblico?
L’azione di Petrobras come operatore unico nel blocco Tartaruga Verde Sudoeste è vista come un’opportunità per un maggiore coordinamento statale. Secondo gli analisti, l’azienda di Stato può allineare meglio la ricchezza generata da queste risorse con l’interesse pubblico a lungo termine, gestendo l’estrazione non solo in un’ottica puramente commerciale ma anche strategica, a supporto dell’autosufficienza energetica e dello sviluppo del Paese.









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