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La Repubblica Ceca vuole provare a staccarsi dal petrolio russo

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Secondo il primo ministro Petr Fiala, il Paese ha firmato un accordo per aumentare la quantità di petrolio che potrà fluire attraverso l’oleodotto transalpino (TAL) a partire dal 2025, come ha riferito martedì la Reuters. Questo permetterà di distaccarsi dal petrolio russo. 

Transalpine Pipeline

Il governo ceco, come altri Paesi, spera di prendere le distanze dalla Russia, soprattutto in materia di energia. Alla Repubblica Ceca, insieme a Slovacchia e Ungheria, sono state concesse esenzioni dal divieto dell’Unione Europea sulle importazioni russe fino a quando non saranno in grado di tagliare completamente i cordoni con il petrolio russo. La Repubblica Ceca ha inoltre ottenuto un’esenzione per le importazioni di gasolio prodotto con il greggio russo.

L’anno scorso, più o meno in questo periodo, Fiala ha dichiarato che la dipendenza della Repubblica Ceca dalla Russia per il petrolio e il gasolio è uno dei “maggiori rischi per la sicurezza” del Paese e che necessita di una revisione completa. La Repubblica Ceca dipende dal gas russo per il 90% del suo fabbisogno e dal greggio russo per il 50%.

Le raffinerie ceche sono di proprietà della PKN Orlen, gestita dallo Stato polacco. Il mese scorso, PKN Orlen ha dichiarato di aver rescisso il contratto di fornitura di petrolio russo per le sue raffinerie polacche. Ora ha dichiarato di voler porre fine al greggio russo diretto alle raffinerie PKN nella Repubblica Ceca.

Fiala ha dichiarato di aver appena firmato un accordo tra l’operatore statale di oleodotti MERO e TAL per aumentare la capacità dell’oleodotto fino a 4 milioni di tonnellate, consentendo di ridurre la dipendenza dal greggio russo entro il 2025.
La Repubblica Ceca utilizza tra i 7 e gli 8 milioni di tonnellate di greggio all’anno: metà da TAL e metà da Druzhba, che trasporta greggio russo e che, sinora, è stata esentata da qualsiasi divieto. 


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