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Euro crisis

La prossima iperinflazione greca restando nell’euro (e la brutta fine che aspetta l’Italia facendo altrettanto), secondo Citibank

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Or dunque, questo spunto è troppo bello per non commentarlo, fa vedere tutte le deficienze economiche concentrate guarda caso in un periodo storico in cui i governi di centro sinistra o assimilabili la stanno facendo da padroni, i danni fatti in giro per il mondo ce li ricorderemo per cent’anni. Opinione di chi scrive ben s’intende, per altro suffragata dai fatti se consideriamo che il corrente presidente democratico USA ed i suoi alleati hanno di fatto permesso svariate manipolazioni di mercato ed altrettante bolle, QE, oro, real estate come conseguenza dei tassi a zero, e poi l’equity, eccessi che storicamente non restano mai insoluti…

Dunque, tornando a bomba, secondo Citibank – articolo riportato da zerohedge* – l’evoluzione dei numeri della Grecia nei prossimi anni sarà come segue:

FireShot Screen Capture #018 - 'Citi Predicts Greek Hyperinflation Breaks Out In Two Years I Zero Hedge' - www_zerohedge_com_news_2015-07-21_citi-predicts-greek-hyperinflation-will-break-out-2017

Ossia il debito salirà vertiginosamente fino al 238% nel 2018 e, udite udite, l’inflazione sarà di circa il 22% nel 2017, 16% l’anno prima, anche restando nell’euro!

Questo è un vero paradosso, un paese a quel punto – 2017 ed oltre – diventato poverissimo pur restando nell’euro avrebbe un’inflazione del 22%! Ciò significa che:

  • – i greci nei prossimi anni dovranno pagare tasse altissime imposte dall’Europa,
  • – tasse che bisognerà poi utilizzare per ripagare il debito dello Stato greco,
  • – che poi è debito contratto con l’EU ed è in mano agli stessi paesi europei ed alla BCE,
  • – che poi sono gli stessi che hanno concesso il prestito salvataggio (salvataggio, ma de che?) delle scorse settimane, solo per ripagare sè stessi,
  • – che poi sono gli stessi che impongono l’austerity che sta massacrando l’economia greca e dunque il popolo ellenico,
  • che poi costringe ad un ulteriore aumento delle tasse, e via dicendo…

Bene, tale paese dopo essersi svenduto tutto lo svendibile con il fine di restare solvibile – solvibile, ma de che? – si troverà nel 2017 anche ad avere un incremento dei prezzi al consumo (inflazione) del 22% annuo. Ossia, la Grecia oltre ad essere a tale punto un paese veramente povero diventerebbe anche uno dei paesi più cari d’Europa per vivere, certamente più caro di quei paesi (che impongono l’austerity, ndr) che non dovendo ripagare nessun debito le tasse le stanno abbassando, facendo per altro concorrenza nella rilocazione delle aziende agli altri paesi EU, incluse le aziende greche.

Scenario infernale, non c’è che dire. E come italiani potremmo anche limitarci ad osservarlo con sommario interesse se non fosse che è ormai certo che, dati alla mano, il prossimo paese a finire nella stessa situazione sarà l’Italia, paese con il secondo debito più grande dell’Eurozona secondo solo alla Grecia ed in base ai calcoli dell’OECD anche superiore al 150% del PIL!

Per altro con una grande differenza rispetto ad Atene: l’Italia è ricca, ha assets, ha enorme risparmio privato, ha aziende nazionali globali, ha aziende private; dunque sarà un piacere spolparla, il vero obiettivo dell’austerity EU è proprio il Belpaese, primo competitor manifatturiero della Germania (ancora per poco, ndr). L’Italia, mica la Grecia, è il bersaglio!! Il rigore verso Atene era necessario solo per di non creare un precedente di debolezza, concentrandosi sull’obiettivo grosso, appunto, la ricca Italia che a termine dovrà capitolare restando nell’euro, in realtà secondo i piani eurotedeschi la capitolazione doveva arrivare già 4 anni or sono quando volevano imporci la troika e il Cavaliere rifiutò, pagando carissimo l’affronto.

Illustration of a graph where the figures suddenly fall through the floor

Illustration of a graph where the figures suddenly fall through the floor

Poveri italiani, sono entrati in guerra (con gli interessi tedeschi in Europa) e manco se ne sono accorti! Speriamo di trovare almeno la terra sotto i piedi quando bisognerà ricostruire, dopo la guerra. E badate bene che non sto esagerando, anche le case, le belle case italiane che gli ex borghesi dovranno svendere a medio  termine per pagare tasse tanto alte quanto assurde ben esemplificate nella loro follia da balzelli tipo l’imposta sui condizionatori in via di approvazione (200 euro all’anno di “bollo”, così sembra, per cosa non si sa) saranno oggetto di interesse, lo sono da sempre. E tali proprietà svendute a malincuore dagli italiani a termine andranno nelle tasche degli stessi che ci stanno imponendo l’austerity per via della finanziarizzazione della nuda proprietà di recente approvazione [Gov. Renzi, ce lo dice l’Europa…], ottimo buen ritiro a basso costo per i “poveri” pensionati teutonici – ma ricchissimi rispetto ai pensionati italiani del futuro – che alla quiescenza non potranno permettersi di vivere in Germania…. Non ci credete che gli stranieri ci vogliono comprare/ci comprerebbero ne avessero la possibilità? Vedete ancora il caso greco, articolo di Italiaoggi di ieri sera:

FireShot Screen Capture #153 - 'Politica, Economia, Giustizia - ItaliaOggi' - www_italiaoggi_it__refresh_cens

Della serie, come noi compriamo ad un tozzo di pane in Grecia così gli stranieri di turno vogliono mandare a puttane (scusate il francesismo) l’Italia per poi comprarsela per due soldi, via ricetta greca ritardata di tre anni (lo scrissi due anni fa ormai che l’Italia avrebbe percorso la strada greca nel rapporto debito/PIL e annessa mancata crescita, purtroppo ci ho preso). Solo questo

Magari voi direte che sono complottista. In realtà non è importante cosa io penso o sono, ho semplicemente messo in linea i fatti a fronte di una previsione sulla Grecia di una delle banche più importanti del pianeta. E anzi aggiungo, diventeremo un paese per turisti. Anzi, diventerete, io non ci sarò purtroppo (o per fortuna).

Epitaffio: Colonialismo 2.0 GTD (EURO7)

Mitt Dolcino

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* http://www.zerohedge.com/news/2015-07-21/citi-predicts-greek-hyperinflation-will-break-out-2017


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