PoliticaLa proposta del P.P.I. che fa discutere:”Reset fiscale tombale e nuovo fisco per ripartire” Pubblicato 8 anni fail 19 Dicembre 2017Di Paolo Ambrogi Share Tweet Roma , 18/12/2017 – 12.00 – “ Sulle cartelle iscritte a ruolo la situazione è veramente drammatica – dichiara Lino Ricchiuti presidente nazionale del movimento politico Popolo Partite Iva – troppe molte volte sfocia in una tragedia e la situazione attuale è data da tante cause, per esempio non c’è liquidità in giro, le banche con molta difficoltà fanno nuovi prestiti perché pensano di non poter riavere indietro i soldi e sempre più spesso revocano affidamenti ad aziende che seppur in momentanea difficoltà di liquidità per fatture insolute a volte proprio dallo stesso Stato, ma che hanno comunque ordinativi e continuano a mantenere la quota occupazionale . Ci chiedono se noi del P.P.I. siamo d’accordo con il reset fiscale tombale – continua Ricchiuti – assolutamente sì, sono d’accordo con una chiusura a stralcio al 10% di tutte le liti pendenti nelle commissioni tributarie e sulle cartelle iscritte a ruolo, in contemporanea si partirebbe con una flat tax equa e omnicomprensiva , che non preveda solo le imposte nazionali ma anche quelle locali e che presenteremo nei prossimi giorni. Allora si che chi evade , è giusto che venga punito. Si resetta e si riparte da zero . ” Ricchiuti che ricordiamo è stato il primo in Italia a denunciare nel 2011 l’ente di riscossione presso una procura della Repubblica ha parlato anche della nuova Agenzia delle Entrate – Riscossioni : “E’ giusto che ci sia qualcuno che si occupi della riscossione , ci mancherebbe altro e poco importa il nome , invece negli anni dopo la costituzione di Equitalia sono stati messi in campo dei sistemi di terrorismo psicologico addirittura nei confronti dei contribuenti e questa nuova società prosegue sulla stessa strada della vecchia anzi con poteri maggiorati e più invasivi . In questi ultimi anni il clima è diventato da gestapo fiscale , si pensi ai blitz della finanza, che hanno avuto come unico scopo non certo il contrasto alla evasione ma solo un ulteriore calo della liquidità in giro che hanno avuto come conseguenza ulteriori difficoltà soprattutto alle piccole imprese. Chi non ha i soldi non spende e chi li ha non spende per paura di controlli , magari anche regolarmente percepiti. Ma si sa se entri nelle maglie dei controlli non te ne esci più e allora uno evita . Insomma stiamo perdendo tutti . Occorre poi un atto di coraggio dello Stato: per ogni impresa in difficoltà di liquidità ma con ordinativi serve un tavolo a tre con banca, impresa e Stato . Al tavolo dello sviluppo economico purtroppo le piccole imprese in difficoltà sono escluse , ma si dimentica che sono proprio queste ultime a detenere la maggior parte della quota occupazionale” – ha concluso Ricchiuti. Argomenti correlati: pubblicitàI più letti Attualità2 giorni faL’oro non è inerte come pensavamo: una scoperta casuale che riscrive la chimica Economia2 giorni faTutte le crisi aziendali risolte dal ministero del Made in Italy Difesa2 giorni faAirbus presenta l’MQ-72C Lakota, l’elicottero drone che rivoluziona la logistica militare Difesa3 giorni faCorea del Sud: l’obice K9 conquista il Vietnam. Un accordo storico che guarda oltre la Russia Economia2 giorni faPorsche, il flop delle batterie elettriche: chiude Cellforce, un disastro costato milioni anche pubblici pubblicitàUltime Esteri8 minuti faScontro totale giuridico sui Mari: Pechino lancia un attacco legale senza precedenti contro gli USA Economia45 minuti faCrisi Germania: fallimenti aziendali esplodono ai massimi da 10 anni Energia4 ore faIl paradosso della Cina: boom di rinnovabili ma record di nuove centrali a carbone. Meglio la stabilità della transizione? pubblicità