Attualità
La propaganda (anti)italica e antisovrana continua
Su unomattinainfamiglia del 2/5 si sente dire che Leonardo è un genio ITALOFRANCESE, e questo circa 12 ore dopo la dichiarazione al tg francese su France2 che Leonardo sarebbe “genio francese”.
Per Fabio #Fazio Parigi è la capitale d’Italia, secondo Unomattina #LeonardodaVinci è “italo-francese”. Questa sudditanza verso la Francia, da parte della TV di Stato pagata dai contribuenti, è urticante. Il più grande genio di tutti i tempi è ITALIANO, la nostra capitale è ROMA! pic.twitter.com/PEmRU7nhO1
— Giorgia Meloni ?? ن (@GiorgiaMeloni) 2 maggio 2019
Questione di scelta di “campo” ma non certo di deontologia professionale. Questi mentono come respirano. Fanno propaganda. Non è certo un errore, sono dichiarazioni che prendono di mira la proprietà del nostro patrimonio culturale, oltre a tutto il resto, e che nel fare ciò schiacciano qualsiasi nostra volontà di utilizzare le nostre risorse, di cui la cultura storica costituisce un enorme patrimonio invidiatoci dal mondo intero.
La cosa più grave è che a causa della malattia italica, questa propaganda imperialisce da noi atteschisce. Una malattia italica inculcata nel dopo guerra che ha assimilato, con la propaganda dei nostri “liberatori”, “patriottismo” con “fascismo” e “fascismo” con “nazismo”, e infine “nazismo” = diavolo.
Mentre si procedeva alla manipolazione esattamente inversa con il popolo francese dove il loro fascismo, colonialismo e imperialismo del dopoguerra, quando decennio dopo decennio aumentavano la morsa mortifera sulla Françafrique, ci veniva venduto in modo ammiccante come “chauvinisme” francese. E si, i francesi sono “chauvins”, dicevamo, sorridendo. E così per questa tolleranza malriposta rispetto a quello che veniva dipinto come un difettucolo francese, la Francia riusciva a rinsaldare i legami con le sue colonie, nell’assenza di critica generale – non erano forse nostri alleati, nostri cugini, dicevano? – a forza di colpi di Stato, di uccisioni, di governi fantoccio, di guerre, e di strozzinaggio con la gestione della moneta allorquando tutti gli altri paesi liberavano, sia pur in modo imperfetto e però almeno dal punto di vista valutario, le loro colonie (Spagna, Portogallo, Belgio e Gran Bretagna).
Il risultato è questo: una propaganda esagonale che si appropria di tutto ciò che non è suo, e in particolare italiano, ivi compreso il genio di Leonardo, e il Rinascimento da cui tanto hanno attinto i gallici, ma non solo.
E così nell’inconscio collettivo culturale francese, tutta la bellezza del nostro patrimonio sarebbe patrimonio mondiale, dell’umanità, mentre il contrario non sarà mai vero, tant’è vero che se dicessimo che un pittore francese è italiano perché morto in Italia oppure perché si è abbeverato alle scuole pittoriche italiane, e se lo dicessimo alla rai, solleveremmo un vespaio diplomatico. Un vero “tollé”.
Proposta: perché non ci proviamo? Magari si smuove qualcosa, se non altro il muro dei clichés e della propaganda.
Nforcheri 3/5/2019
PS
Parte della stessa malattia, antisovrnaista, è quella di sentire dire al minuto 42 dello stesso programma sulla rai, nel fare la rassegna stampa internazionale che un giornale ispanico avrebbe riferito che Maduro ha deciso di arrestare “quanto prima” i “rivoluzionari”: peccato che la notizia tradotta affermava che Nicolas Maduro ha detto di volere arrestare i “golpisti”, quanto prima. La solita scelta di campo: quella autolesionista, antisovranità, quella comunque della propaganda del pensiero unico, e della falsità.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.