Esteri
La presidenza Obama ed il fardello lasciato all’America: vista la percezione positiva imposta da mercati in perenne ascesa, il primo presidente nero verrà ricordato come il grande manipolatore?
Oggi nientepopodimeno che la Harvard University vaticina un responso agghiacciante sulla salute degli Stati Uniti d’America, anche in relazione alle conseguenze per il mondo intero: gli USA hanno serissimi problemi economici e soprattutto sociali, problemi che partono da lontano ma che si incancreniscono con la corrente presidenza fino a diventare un fardello per gli USA e per le sue generazioni future. In breve, Obama doveva correggere le storture che hanno portato alla crisi del 2008: in realtà non ha corretto nulla ed anzi ha peggiorato i preblemi, vedasi i recenti acquisti di borsa per sostenere i mercati in funzione politica/pre-elettorale da parte delle banche centrali.
Non voglio commentare oltre, semplicemente preferisco presentare le slides della presentazione ufficiale della Harvard University, ogni commento è superfluo.
Non è invece superfluo commentare l’aspetto più pericoloso della facenda, quello che può costituire l’anello di congiunzione tra il liberal leftism di Obama ed il rischio di evolvere verso un movimento non precisamente democratico, se verranno rinviate le elezioni USA ne avremo la definitiva conferma. Vi sembrerà strano ma questa è una tendenza innata nella società americana, la polarizzazione di interessi interna: la guerra civile di metà ottocento ne è il più fulgido e tragico testimone. Esistono anche esempi moderni della stessa “tendenza”, su tutti la sfida di F.D. Roosevelt alla Corte Suprema per far passare parti del New Deal inconciliabili con la Costituzione, Corte fortunatamente compatta nelle sue posizioni, sfida dunque persa dall’ultimo grande presidente Dem assieme a JFK, tale tentativo fece gridare a qualcosa di simile ad un tentato golpe. Quello che fa più paura oggi è forse la coincidenza della morte – secondo lo scrivente non ben spiegata, … e dunque indebolendo la Corte stessa – dello stimato Giudice conservatore A. Scalia della Corte Suprema solo pochi mesi fa…
Punto i riflettori sulla “supposta” manipolazione della percezione dei mercati per i risultati della corrente presidenza, sembra che tutto splenda con lo S&P ai massimi ma in realtà le cose sembrano essere diverse, vedasi grafici presentati. Nessuno commenta ad esempio che il participation rate della forza lavoro USA è ai minimi da almeno 25 anni a questa parte. Idem per numerosi altri indicatori che vedete nel grafici. E che dire dei continui interventi per evitare la salita della vera alternativa al dollaro come moneta globale, l’oro fisico – che sta esaurendo le riserve disponibili, fra poco non verrà più consegnato a saldo dei futures, ndr -…
L’impressione che tutti abbiamo in questo contesto di mercati in perenne ascesa, di banche centrali che acquistano obbligazioni ed anche azioni fino a diventare proprietari (leggasi maggiori azionisti) di aziende sistemiche mentre l’economia reale arranca, è di essere prossimi ad un socialismo indotto per via capitalista (via QE, NIRP/ZIRP e loro effetti collaterali) in cui i detentori delle aziende diventano gli Stati per via delle banche centrali che comprano in borsa a prezzi assurdi dal settore privato cristallizzando enormi ricchezze per le elites che vendono. Poi resta solo da evitare l’inflazione, il vero strumento redistributivo per eccellenza a vantaggio dei debitori ed a svantaggio dei creditori ed il nuovo feudalesimo è servito.
Ecco, Obama ipoteticamente più di sinistra dei Rep, presidente associato a F.D. Roosevelt come nessun altro prima, rischia di esser colui che avrà avallato la transizione direi poco democratica e molto socialista che non punta – base dati fattuali – a fare il bene delle masse e dell’economia reale ma, come spiegato prima, dei grandi capitali accumulati con le vendite delle aziende (o le loro valutazioni di borsa) a prezzi assurdamente elevati. Sempre la stessa cosa, le false rivoluzione socialiste solo a parole le può fare solo la sinistra. Ed a vantaggio dei pochi che controllano il vapore (forse è per questa ragione che i grandi media osannano Obama, …). Queste parole pronunciate da uno che non è certamente comunista nè socialista fanno veramente male…
Non entro nel merito delle conseguenze future, mi fermo a considerare la dubbia sostenibilità di quanto stiamo vivendo: nel momento in cui dovesse scemare il supporto per questo instabile status quo fatto di mercati, di azioni e bond in perenne salita solo grazie agli acquisti delle banche centrali e dei QE, nel momento in cui ci sarà il crollo si rischierà un quasi azzeramento dei risparmi? Ossia avremo una seconda grande depressione come quella che portò a Weimar ed al nazismo, percorrendo per altro la strada eugenetica?
Appunto, QE, ZIRP e NIRP sono insostenibili, il redde rationem resta inevitabile, più si aspetta a correggere gli innegabili eccessi della politica monetaria più sarà duro il risveglio. Per adesso, in questo frangente chi subisce di più a livello globale sono i paesi ricchi ma deboli/instabili politicamente e tra questi ci sono certamente gli europeriferici/paesi deboli in EU che restano soggiogati da politiche austere imposte del vincolo esterno con il fine di far sopravvivere le nazioni più forti. Tale situazione è una conseguenza della follia di non voler guardare alla realtà mantenendo lo status quo fatto di QEs, Zirp, Nirp e che dir si voglia, follia nata in USA e declinata a proprio vantaggio vertamente in EU da parte degli attori principali, appunto l’EU franco-tedesca…: che succederà quando detti paesi eurodeboli semplicemente smetteranno di pagare perché stremati? Cosa succederà quando la Grecia non pagherà più gli interessi sul debito? Atene verrà invasa? Ecco, queste sono le conseguenze che – assieme ad un crollo del dollaro post 1 Ottobre prossimo – faranno passare questo pericolosissimo gioco ad un livello di danno sistemico ben superiore.
Mitt Dolcino
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