Difesa
La Nuova Zelanda al centro della fuga di notizie che ha avvertito Teheran dell’attacco israeliano
La fuga di notizie sui preparativi di attacco israeliano contro l’Iran non ha avuto orgine negli USA, ma, molto probabilmente, nell’alleato più piccolo, e mono preparato, dell’alleanza “Five Eyes” anglosassone
La Nuova Zelanda è stata coinvolta nella fuga di documenti riservati che delineano la valutazione degli Stati Uniti sul piano di Israele per attaccare l’Iran, contente delle succose informazioni sull’uso di droni stealth e perfino sul mai ammesso potenziale nucleare israeliano.
Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, il presidente Joe Biden è “profondamente preoccupato” per la fuga di notizie.
Uno dei documenti dice di essere stato compilato dalla National Geospatial-Intelligence Agency (NGA), mentre l’altro sembra provenire dalla National Security Agency (NSA), entrambe agenzie federali statunitense, ma l’origine della fuga di notizie non sono gli USA.
I due documenti, contrassegnati come “top secret”, sono stati condivisi all’interno dell’alleanza di intelligence Five Eyes, composta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Nuova Zelanda e Australia, quindi uno qualsiasi di questi stati può esserne il responsabile, ma proseguiamo, ed esaminiamo bene i due documento.
Nei documeni di nota l’inclusione dell’acronimo FGI, che sta per Foreign Government Intelligence. cioè documenti non forniti da un paese esterno al furto. Quindi i documenti non sono stati inviati dagli USA. Allora da dove?
La scorsa settimana sono stati pubblicati su un account Telegram di matrice iraniana chiamato “Middle East Spectator”, ma Kirby ha detto che non c’è alcuna “indicazione” che altri documenti “diventeranno di dominio pubblico”.
La Nuova Zelanda è stata recentemente vittima di diversi hackeraggi di successo da parte di potenze straniere. Il Government Communications Security Bureau (GCSB), l’agenzia di intelligence del Paese, ha subito di recente un taglio al budget di 7 milioni di dollari (4,7 milioni di dollari).
L’Iran dispone di un’ampia e sofisticata capacità di guerra informatica, pertanto le agenzie di intelligence statunitensi e l’FBI stanno indagando sulla possibilità di un hack ostile. Inoltre potrebbe anche essere stato aiutato d qualche stato amico, come la Corea del Nord, che ha degli ottimi rapporti con Teheran.
Il personale di intelligence della NZ è aumentato
Interrogati sulla fuga di notizia, clamorosa, tra Israele e Iran, il GCSB e il suo ministro Judith Collins hanno entrambi dichiarato di non commentare le questioni di intelligence.
Tuttavia, il GCSB ha sottolineato che il numero di persone impiegate nell’agenzia e nel Security Intelligence Service (SIS) è in realtà leggermente aumentato quest’anno.
“La sicurezza delle informazioni è sempre una priorità fondamentale per le agenzie di intelligence ”, ha dichiarato.
La fuga di notizie minaccia potenzialmente il ruolo della Nuova Zelanda in diversi nuovi accordi, tra cui l’allentamento da parte degli Stati Uniti delle regole sulla vendita di tecnologia spaziale agli alleati stretti e una maggiore collaborazione dell’NGA con le forze militari per il puntamento a terra.
Tuttavia, la tecnologia militare e civile a doppio uso è stata trasportata in razzi lanciati dalla Nuova Zelanda dall’azienda privata Rocket Lab.
Rocket Lab è azienda statunitense che vende immagini satellitari ai governi americano e ucraino per monitorare la guerra in Ucraina ha inviato un carico utile in agosto.
La Nuova Zelanda ha recentemente aiutato la Forza spaziale statunitense con la localizzazione satellitare, istituendo un hub della NZ Defence Force finanziato dagli Stati Uniti ad Auckland lo scorso anno e unendosi all’operazione Olympic Defender il mese scorso.
L’NGA fornisce sia supporto al combattimento che intelligence di base. Svolge un ruolo importante nel sistema di intelligence geospaziale alleato (ASG), che comprende GEOINT New Zealand, un team composto da personale della Forza di Difesa e delle agenzie di intelligence della Nuova Zelanda. Dato questo ruolo essenziale di Wellington nel controllo aerospaziale è quanto mai probabile che le informazioni USA siano passate dagli USA e arrivate in Nuova Zelanda, dove gli Hacker le hanno prelevato
Terminiamo facendo notare due fatti:
- affidare documenti di massima riservatezza a un alleato isolato geograficamente e che ha una popolazione che è inferiore a quella della Citta Metropolitana di Roma appare un azzardo. La fiducia reciproca fra i paesi anglosassoni è ammiravole, ma forse eccessiva;
- l’ufficio che in origine ha inviato il documento è nell’area urbana di Saint Louis, o li vuole apparire. Basti notare i due numeri di telefono per i contatti, sia il 314 sia il 577, quest’ultimo meno localizzato spazialmente, sono di quell’area…
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