Economia

La nuova crisi globale? Attacchi informatici guidati dall’AI

Come puoi proteggerti dagli attacchi informatici potenziati dall’AI? Scopri le nuove minacce e le soluzioni efficaci per navigare in sicurezza.

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Viviamo in un’epoca in cui gli attacchi informatici non sono più solo una minaccia per esperti IT o multinazionali, ma un vero e proprio problema economico a livello globale.

Il cybercrime si sta evolvendo a ritmi impressionanti e a complicare ulteriormente il quadro c’è stato l’arrivo dell’intelligenza artificiale, ormai usata anche dai criminali per colpire in modo più rapido, preciso e su larga scala.

In questo scenario sempre più complesso, difendersi è diventato essenziale, ma non basta più un semplice antivirus.

Un impatto economico da miliardi: il vero costo del cybercrime

Nel 2025, l’Italia ha registrato un aumento preoccupante degli attacchi informatici, con oltre 1.500 eventi segnalati solo nel primo semestre e un incremento del 53% rispetto all’anno precedente. Ancora più allarmante il numero di incidenti gravi con impatto confermato, cresciuto del 98%, segnando così un nuovo record di dati violati e sistemi compromessi.

Questi attacchi non colpiscono solo le grandi aziende, ma anche la sanità, la pubblica amministrazione, il settore finanziario e soprattutto le PMI, spesso meno preparate sul fronte della sicurezza digitale.

Come l’intelligenza artificiale sta cambiando il volto del cybercrime?

L’intelligenza artificiale non è più solo uno strumento al servizio delle aziende: sta diventando anche una potente arma nelle mani dei cybercriminali. Grazie ad algoritmi sempre più sofisticati, infatti, oggi è possibile generare email di phishing estremamente credibili, creare deepfake vocali o video indistinguibili dalla realtà e automatizzare attacchi brute-force in modo più efficiente nonché veloce.

L’AI permette di passare da attacchi generici a minacce personalizzate e mirate, costruite sulla base delle abitudini, dei dati e persino del linguaggio delle vittime.

Un esempio concreto? Ad aprile 2025, una campagna di spear phishing ha colpito oltre 2.300 soggetti nel settore delle telecomunicazioni italiane, sfruttando tecniche di personalizzazione avanzata e di ingegneria sociale potenziata al fine di superare anche i sistemi di sicurezza più evoluti.

Perché le aziende (e non solo) sono vulnerabili?

Molti attacchi informatici vengono portati a termine non perché i criminali siano particolarmente brillanti, ma perché trovano un terreno fertile davanti a loro.

Nelle piccole realtà, come PMI e studi professionali, la scarsa formazione dei dipendenti è spesso la falla principale: basta, infatti, un clic su un’email sbagliata per aprire la strada agli aggressori.

A questo si aggiungono sistemi obsoleti, software non aggiornati e connessioni non protette, sempre più diffuse con lo smart working. Chi lavora da remoto, inoltre, utilizza spesso dispositivi personali senza antivirus o senza una VPN attiva, aumentando ulteriormente i rischi.

Le grandi aziende possono contare su infrastrutture avanzate e team specializzati, mentre le realtà più piccole, pur custodendo dati sensibili, non sempre hanno risorse o competenze adeguate per difendersi. È così che finiscono per diventare dei bersagli facili in un contesto sempre più complesso e aggressivo.

Difendersi meglio: tecnologie e comportamenti da adottare

Oggi un semplice antivirus non è più sufficiente per una protezione completa. Al fine di difendersi davvero servono più livelli di sicurezza, fatti di buone abitudini e di strumenti efficaci:

  • Formazione continua, dipendenti consapevoli dei rischi e delle truffe diventano la prima linea di difesa contro i potenziali attacchi cyber.
  • Autenticazione a più fattori (MFA), aggiunge un passaggio extra e blocca l’accesso anche se la password è stata compromessa.
  • Monitoraggio costante, sistemi IDS/IPS intercettano potenziali attività sospette in tempo reale e consentono di reagire nel più breve tempo possibile.
  • Crittografia e segmentazione delle reti, proteggono i dati sensibili e limitano i danni in caso di violazione.
  • Backup regolari e sicuri, avere sempre una copia aggiornata dei dati permette di ripartire anche dopo un attacco ransomware o un guasto.

Navigare protetti: il ruolo delle VPN nella sicurezza aziendale

In un mondo sempre più connesso, dove lo smart working e le reti pubbliche sono all’ordine del giorno, proteggere i dati aziendali è diventato fondamentale. In questo contesto, le VPN (Virtual Private Network) rappresentano una barriera efficace contro gli attacchi informatici: criptano il traffico e nascondono l’indirizzo IP, mettendo al sicuro l’identità digitale, la posizione e le comunicazioni sensibili.

Che tu stia lavorando da casa, in viaggio o in un coworking, l’uso di una VPN riduce in modo significativo il rischio di intercettazioni o di accessi non autorizzati. Non sorprende, quindi, che sempre più aziende, comprese le PMI, abbiano scelto di includere le migliori VPN tra gli strumenti chiave delle proprie strategie di sicurezza digitale.

La sicurezza informatica non è più un tema riservato agli esperti del settore, ma una priorità concreta per chiunque viva e lavori nel mondo online. Gli attacchi, infatti, stanno diventando sempre più sofisticati, veloci e mirati, anche grazie all’uso dell’intelligenza artificiale.

La buona notizia è che ci si può difendere, anche senza essere degli specialisti. Bastano la consapevolezza, un po’ di formazione, gli strumenti affidabili e alcune buone abitudini da adottare quotidianamente.

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