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La nostra risposta a Daniel Gross ed all’IFO riguardo al “PIANO B”

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Oggi abbiamo letto, a di la verità con un certo stupore, che il prestigioso IFO  cita il piano B che è stato da me redatto con un gruppo di volenterosi amici di Scenari Economici nel 2015, prendendo come esempio il piano del professor Roger Bottle del 2012 e rielaborandolo sulla base degli elementi di carattere giuridico ed economico italiani.

Appare veramente incedibile che un lavoro puramente accademico, in quanto nessuno dei redattori aveva cariche di carattere costituzionale o legami con il governo, sia stato in grado di causare così tanta confusione nell’ambiente internazionale. Veniamo alla reazione del IFO, per mano del dott. Gross.

Un piano per uscire dall’euro sostenuto in precedenza da Paolo Savona, ora nuovo ministro italiano per l’Europa, “sembra confermare i peggiori timori della Germania”, secondo una recente analisi di EconPol esperto e direttore del Centro per gli studi politici europei (CEPS) Daniel Gros. “Ma ciò che è particolarmente sorprendente per il” piano “è […] l’intenzione aperta di attaccarlo al resto del mondo, in particolare gli euro partner in euro”, scrive Gros in: “Come uscire dall’euro in poche parole – ‘Il Piano Savona ‘(EconPol Opinion No.8).

Secondo Gros, il “Piano B” di Savona non si limita a colpire l’uscita dell’Italia dall’euro, ma anche una massiccia svalutazione della nuova Lira e un taglio di capelli di circa il 50% del debito italiano. Questo taglio di capelli non solo comprenderebbe il debito pubblico dell’Italia, ma anche il suo debito ufficiale estero verso l’Eurosistema (“Target2 saldi”). Allo stesso tempo, però, ai ricchi italiani sarebbe permesso di mantenere i loro euro all’estero esenti da tasse, scrive Gros citando la “Guida pratica per uscire dall’euro” (Guida Pratica all’uscita dall’euro).

Gros critica il fatto che Savona abbia descritto il “Piano B” come uno strumento negoziale e un deterrente, senza menzionare le concessioni che stava cercando di estrarre dagli euro partner italiani. Sembra che Savona abbia voluto attuare il suo piano a prescindere dal fatto che i partner euro italiani siano disposti a soddisfare i propri desideri o meno. Il piano, che dovrebbe essere tenuto segreto, verrà implementato dal governo, senza necessità di approvazione da parte del parlamento italiano. Ciò riflette una “curiosa visione della democrazia”.

Vorremmo mettere, per l’ennesima volta, alcuni punti chiarificanti sul Piano B , e pesno che questa sia la decima volta che riscrivo le stesse cose.

  • Il Piano B fu un’elaborazione di GPG Imperatrice, Antonio Maria Rinaldi, Luca Mussati, Fabio Lugano, Maurizio Gustinicchi, Telesforo Boldrini, Giuseppe Palma , Marco Mori, Luigi Pecchioli, Jean Sebastian Lucidi. Il professor Savona ci onorò della sua Presentazione che NON era il piano B , ma il Piano A, cioè le riforme necessarie all’area Euro per poter poter acquistare la necessaria efficacia, e tutto questo è comprovato dai video ancora presenti sul nostro canale Youtube;
  • il Piano B è un’elaborazione privata di un gruppo di amanti dell’economia e della politica, senza nessun collegamento con nessuna istituzione. Un esercizio teorico presentato in pubblico, di fronte ad un migliaio di persone, con un dibattito politico a cui intervennero esponenti di varie forze politiche, dal PD a a Casapound, il tutto trasmesso in streaming ed i cui video sono disponibili sul nostro canale Youtube.
  • il Piano B è ormai una sorta di oggetto storico, perchè elaborato in un determinato contesto, appena dopo il culmine della crisi greca, come elaborazione specifica di una determinata situazione storica. Il nostro progetto iniziale era di rivederlo con scadenza semestrale, ma è rimasto un esemplare unico. Giudicarlo ora è come valutare con la mentalità odierna le azioni di Giulio Cesare.
  • Riteniamo estremamente scorretto ed intellettualmente disonesto fare, come è avvenuto nell’estratto del dott. Gross, prendere alcune frasi e toglierle dal loro contesto. Il Piano B parla in modo esteso della necessità, nel caso di giungere ad un accordo nel caso dell’uscita ed il taglio del debito fa parte solo di una serie di ipotesi estreme, di accademia. Siamo stupiti che si sia voluta dare un’idea completamente distorta del mio, anzi del nostro, lavoro, e questo è ciò che maggiormente indigna gli autori.
  • Nel mondo esiste un ramo letterario fiorente chiamato “Ucronia”, che si dedica allo studio di piani ed evoluzioni ipotetiche. Ne fanno parte “Fatherland” di Robert Harris, che parla di un presente in cui Hitler è vivo, “Occidente” di Mario Farneti, dove invece Mussolini si è alleato agli USA invece che alla Germania. Il nostro lavoro era un “What if”, un romanzo economico ucronico, non una guida pratica, anche perchè nessuno di coloro che lo hanno esteso aveva, o ha , alcun potere di indirizzo  politico.

Tutti preparano piani. Ormai è noto che il Pentagono aveva piani per la guerra contro il Canada sino al 1930, e che ora ha piani di guerra contro gli Zombie, divisi in ben 8 tipi diversi. Riteniamo realmente che gli USA del 193o volessero invadere il Canada o che ora si attendano un’invasione degli Zombie?  Sono piani che vengono preparati per essere pronti a qualsiasi evenienza, anche dal punto di vista intellettuale, e , sinceramente, saremmo stupidi se la Germania non ne avesse di equivalenti.  La nostra impressione invece è che qualcuno sia alla ricerca di pretesti per, da parte loro , voler effettivamente rompere l’euro, o comunque voler fare confusione dal punto di vista politico, e questo ce ne dispiace.  Dato che il nostro scopo è esclusivamente intellettuale invitiamo il Dott. Gross e l’IFO a predisporre un grande “Gioco economico” in cui vengano affrontate, dal  punto di vista intellettuale, diverse alternative economiche, dall’euro break, al fallimenti combinati nel sistema bancario, all’imposizione di dazi, a crisi nei settori delle materie prime o energetici. Noi non abbiamo problemi nel confrontarci, e voi ?

 


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