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Difesa

La neutralità sta diventando un grosso problema per i produttori svizzeri di armi

In nome della neutralità la Svizzera ha bloccato il trasferimento di molte armi all’Ucraina, ma così facendo ora molti paesi europei non vogliono più rifornirsi dal Berna

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Alcuni Paesi europei starebbero evitando di acquistare armi militari dalla Svizzera a causa della sua posizione neutrale nella guerra in corso tra Russia e Ucraina.

La Germania, uno dei maggiori acquirenti di armi di fabbricazione svizzera, ha deciso di snobbare Berna nei prossimi acquisti per la difesa per il timore che le venga nuovamente vietato di trasferirle a Kiev in caso di necessità.

Secondo alcuni rapporti locali, la Germania non considera più la Svizzera un partner affidabile, soprattutto dopo che l’anno scorso ha vietato al Paese della NATO di trasferire all’Ucraina 12.400 munizioni per carri armati Gepard.

Oltre alla Germania, anche i Paesi Bassi avrebbero iniziato a evitare l’acquisto di armi dalla Svizzera, dopo che a quest’ultima è stato impedito di esportare 96 carri armati Leopard-1 alla nazione devastata dalla guerra.

Considerazioni simili sono state fatte dai governi di Spagna e Danimarca, i cui tentativi di trasferire a Kiev i veicoli blindati Piranha III di fabbricazione svizzera e i missili antiaerei sono stati respinti.

La decisione della Germania di escludere i prodotti svizzeri dalle sue future acquisizioni nel settore della difesa ha raggiunto l’Ufficio federale per gli acquisti della difesa di Berna.

Secondo l’organo di stampa svizzero Le Temps, la decisione ha scatenato il panico tra le aziende del settore della difesa del Paese.

Anche i politici di vari partiti hanno espresso la loro rabbia per questa mossa, affermando che la Germania non rispetta la neutralità di guerra e il processo democratico della Svizzera. Però la germania può comprare le armi dove vuole, e se preferisce produttori più “Flessibili” sul loro utilizzo il problema è della Svizzera, non della Germania

Mowag Pirana III

Legge sulla neutralità di guerra

La Svizzera ha leggi sulla neutralità di guerra che vietano l’esportazione o la riesportazione di armi a Paesi in conflitto attivo.

Pur condannando la Russia per l’invasione su larga scala dell’Ucraina, insiste sul fatto che le richieste di esportazione vengono spesso respinte per motivi legali e obbligatori.

Secondo quanto riferito, al di fuori della Svizzera c’è un consenso che mette in discussione il motivo per cui le armi di fabbricazione svizzera acquistate decenni fa non dovrebbero essere trasferite a un Paese che esercita il diritto di difendersi.

Di conseguenza, il Parlamento svizzero ha accettato di apportare alcuni emendamenti, ma le modifiche non entreranno in vigore prima del 2026. Quindi tutte le armi già vendute non sono trasferibili e, comunque, nessuno vuole sentirsi vincolato da un paese che ha una grande e rispettata tradizione di neutralità, ma che non può pensare di importa agli altri.


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