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LA MOSSA DI RENZI CONTRO SALVINI: ricreare una “Questione meridionale” (di Gianni Candotto)

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Renzi si sta dimostrando un pessimo e inutilmente ciarliero Presidente del Consiglio, ma questo non toglie che il ragazzo delle qualità le abbia. La principale è la capacità tattica di manovra unita a una buona dose di cinismo politico. Come manovriero tattico ha appreso bene le lezioni dei suoi maestri democristiani di scuola De Mita e come loro utilizza questa capacità per colpire i suoi nemici interni ed esterni.

Il principale nemico di Renzi e del suo governo è la Lega Nord, che in alleanza a Fratelli d’Italia nel medio periodo può rappresentare una vera proposta di governo alternativa al PD e quindi questa alleanza è quella che il governo vuole colpire. E dei due partiti il più forte e quindi il principale da colpire è la Lega Nord (con la Meloni e il suo partito i media governativi applicano la strategia del silenzio non riportandone mai le iniziative).

Non me ne vogliano i grillini, ma il loro atteggiamento ondivago sui temi fondamentali (euro e immigrazione tra tutti), il loro opposizionismo fine a sé stesso, le loro proposte molte volte irrealizzabili o cervellotiche (tipo il referendum sull’euro, infattibile in sé, ma economicamente e politicamente devastante se per qualche strano motivo realizzato, come più volte dimostrato  da scenarieconomici), la loro scarsissima coesione interna (basti vedere quanti pezzi ha perso il M5s in parlamento), li rende degli avversari urlanti ma totalmente innocui, li rende degli oppositori in grado di congelare un sacco di voti, ma politicamente irrilevanti.

E come colpire la Lega Nord? La Lega sta cercando sempre di più di togliersi il suffisso “Nord” e diventare una forza nazionale cercando consensi nel mezzogiorno d’Italia. E questo progetto, se realizzato, potrebbe diventare per il PD pericolosissimo. Tuttavia la Lega ha un problema d’origine: molti militanti, molti quadri e molti dirigenti hanno ancora la mentalità da partito del nord e non da partito nazionale. E quello è il punto debole del progetto. E quello è il punto dove Renzi vuole colpire con forza.

Da qui la propaganda che in questi giorni cerca di ricreare a tutti i costi una “questione meridionale” al posto di una questione di crisi economica nazionale, facendo fare “studi” ben diffusi dai media governativi che accentuano artificialmente queste differenze territoriali e giungendo a una proposta in sé inutile, ma politicamente devastante dal punto di vista dei sentimenti di unità nazionale.

Ovvero quella di dare sgravi fiscali per il 2016 a chi assume SOLO al sud.

Questo nella speranza che la Lega cada nella trappola di cavalcare questa evidente ingiustizia e torni a porre una “questione settentrionale” facendo morire così sul nascere i suoi tentativi di diventare una forza nazionale vera.

La Lega Nord cadrà nella trappola? Per come la pensa chi scrive, sì, è molto probabile. Sarà molto difficile per Salvini parare questo democristianissimo colpo.

Ma in sé la cosa non sarà una vittoria per Renzi. Renzi con questa manovra riuscirà (forse) ad arginare al Sud la Lega (effetto che potranno parare i suoi alleati), ma la cosa non potrà cambiare il fatto che le manovre del governo, ben lungi dall’avere gli effetti che immancabilmente  Renzi annuncia, e i media con i soliti virtuosismi di caudalità propagandano,  stanno continuando a portare il paese in un baratro di povertà, criminalità e disoccupazione. Il governo cadrà perché le scelte che sta portando avanti sono profondamente sbagliate, non perché ci sono avversari particolarmente scaltri.

E cadrà col botto.

Gianni Candotto


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