La Mercedes? Un’azienda cinese. Basta guardare gli azionisti

Daimler AG ha approvato la scissione del settore mezzi commerciali da quello auto, che si chiamerà “Mercedes Benz”, peccato che la società automobilistica sarà, oggettivamente, una società a proprietà cinese, o meglio a controllo cinese…

Come sottolinea il FAZ i primi due azionisti della futura Mercedes-Benz AG saranno due entità cinesi: da un lato  Baic, società controllata dallo stato cinese,  ha rivelato lunedì scorso di essere il maggiore azionista con il 9,98%, ma il secondo azionista è Li Shufu, che detiene il  9,69%, miliardario proprietario di  Geely, partner Mercedes in Smart.

La quota di Geely era nota da almeno  quattro anni e si riassume in diverse start up comuni, come ad esempio nel settore degli aerotaxi, oltre che nelle auto di piccola cilindrata. Però la partecipazione di Beac è stata resa nota solo  all’annuncio della scissione, con il quasi raddoppio della precedente partecipazione della società cinese. Molti analisti hanno visto questo incremento come un forte segnale di Pechino al nuovo ministro degli esteri tedesco Annalena Baerbock, per farle capire che c’è poco da fare la furba visti i legami fra le grandi aziende tedesche e il governo cinese. La neoministro si è mossa con una certa aggressività, in passato, sul tema dei diritti umani in Cina, soprattutto con riguardo della minoranza degli uiguri, e la segnalazione di questo acquisto è una bella testa di cavallo nel letto di Annalena. Senza contare l’attivismo dei verdi sui temi climatici e sul CBAM, il meccanismo di compensazione al carbonio alle frontiere, un vero e proprio dazio che colpirebbe i prodotti importati nella UE dalla Cina.

Bisogna dire che Baec è anche partner di Mercedes in Cina, anzi i modelli Mercedes assemblati da Baec sono quelli che veramente  rendono per l’azienda di stato cinese. Nello stesso tempo però “Azienda statale” a Pechino è sinonimo di “Azienda del Partito Comunista”, quindi è inutile nascondere le enormi ricadute politiche e ingerenze economiche che il PCC può fare sulla Germania e quindi su tutta l’Unione. Alla fine si è costruito uno strumento in grado di diffondere nel Vecchio Continente il potere di Xi, e funziona benissimo.