Attualità
La Marina russa introdurrà un drone lanciato da nave per proteggersi dagli attacchi ucraini
La Russia intende introdurre dei droni lanciati da nave per proteggersi dagli attachi dei droni navali ucraini e per poter anche attaccare dei droni a terra
La Marina russa introdurrà presto un drone kamikaze lanciato da una nave per aiutare a respingere i crescenti attacchi di droni marini ucraini alle navi militari. In grado di essere lanciato dai ponti delle navi e delle imbarcazioni, il drone non identificato può colpire obiettivi sia terrestri che marini, ha rivelato la testata statale russa Izvestia, citando delle fonti.
L’esercito russo ha preso in considerazione lo sviluppo di un drone kamikaze lanciato da una nave, a seguito di un’esercitazione militare del 2021 che prevedeva il dispiegamento di munizioni circuitanti (loitering) per fornire copertura ai marines in fase di atterraggio su una costa, ha scritto Izvestia nel novembre 2021.
Il dispiegamento era considerato particolarmente efficace contro “imbarcazioni leggere e motoscafi operati da sabotatori”, scriveva il giornale prima della guerra in Ucraina, citando degli esperti. V
Un’arma difficile da usare dalla nave
Nonostante i suoi vantaggi, gli esperti militari affermano che la tecnologia è difficile da padroneggiare a causa della mancanza di punti di riferimento in mare.
“La differenza principale tra terra e mare è che non ci sono punti di riferimento sulla superficie del mare”, ha dichiarato l’esperto militare Dmitry Boltenkov a Izvestia.
“Ed è molto difficile controllare il volo sull’acqua”.
Ha aggiunto che i vantaggi della piattaforma sono numerosi, compresa la capacità di colpire obiettivi ucraini in mare senza avvicinarsi alla costa.
Attacchi di droni marini in Ucraina
Dall’inizio della guerra, diverse navi russe sono state affondate o danneggiate dai droni ucraini, costringendo Mosca a sostituire il capo della Marina russa. La marina ucraina ha impiegato diverse varianti di queste armi.
I tre droni marini ucraini operativi sono ‘Malyuk’ (‘Sea Baby’), ‘Mamai’ (‘Mother’) e MAGURA (Maritime Autonomous Guard Unmanned Robotic Apparatus). I primi due sono progetti SBU/navali. Sono gestiti dalla 385esima Brigata Separata. MAGURA è un progetto della Direzione principale dell’intelligence (GUR) in collaborazione con SpetsTechnoExport, un’impresa statale. Sono gestiti dal ‘Gruppo 13’. A dicembre, l’SBU ha presentato un ‘Cossack Mamai’ aggiornato con una velocità massima dichiarata di 60 nodi. La produzione dei vari droni avviene in impianti di produzione sotterranei per evitare il bersaglio russo.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login