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Energia

La Libia perde 1.500.000 barili di petrolio in tre giorni e questo si fa sentire sui prezzi del petrolio

Lo stop imposto dal Generale Haftar ha profondamente tagliato la produzione di petrolio libico, di ben 1,5 milioni di barili in tre giorni, e questo si fa sentire sui mercati.

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I prezzi del greggio sono saliti nella giornata di oggi a causa dell’arresto della produzione dei giacimenti petroliferi in Libia che ha prevalso sulle preoccupazioni per la domanda.

La produzione di petrolio in diversi giacimenti libici è stata interrotta martedì dopo che il governo rivale dell’est ha annunciato lunedì lo stop a tutta la produzione e alle esportazioni di petrolio dal produttore africano dell’OPEC. La Libia, che pompa circa 1,2 milioni di bpd di petrolio, è sprofondata in una crisi politica più profonda all’inizio del mese a causa di una disputa sulla leadership della Banca Centrale Libica, l’unico depositario riconosciuto a livello internazionale dei proventi petroliferi del Paese.

Dagli ultimi dati il taglio alla produzione voluto dal generale Haftar sta funzionando, con la perdita di produzione pari a 1,5 milioni di barili in tre giorni, per rica 120 milioni di dollari di mancati incassi. Un colpo sia al mercato del petrolio sia alle casse della Libia. per tutte le parti.

In risposta alle interruzioni, i prezzi del petrolio hanno ricevuto un sostegno sempre più raro, con il comportamento del mercato che ha evidenziato l’impatto di un’interruzione della produzione sulle prospettive di approvvigionamento, anche se la domanda di petrolio in Cina rimane una priorità assoluta per gli operatori.

Un ulteriore sostegno ai prezzi è arrivato oggi dalle continue aspettative di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti il mese prossimo. Il movimento positivo è tuttavia instabile e potremmo assistere a un’inversione nel corso della giornata sotto il peso di fattori ribassisti.

Sul fronte ribassista, l’Energy Information Administration statunitense ha riportato ieri solo un modesto calo delle scorte di petrolio, inferiore a 1 milione di barili. Anche se si è trattato del secondo calo settimanale consecutivo, non sembra aver impressionato più di tanto il mercato.

La domanda di petrolio continua a preoccupare: “La produzione libica è scesa questa settimana di quasi 500k b/g, senza considerare la chiusura del giacimento di Sharara all’inizio del mese”, hanno dichiarato in una nota gli analisti di ING per le materie prime Warren Patterson e Ewa Manthey. “Un arresto prolungato da parte della Libia darà all’OPEC+ un po’ più di conforto nell’aumentare l’offerta nel 4Q24 come attualmente previsto”.

Gli analisti hanno notato che l’interruzione della Libia renderà più difficile la decisione dell’OPEC+ di aumentare la produzione e hanno detto che si aspettano che il cartello resista a questa tentazione e che eviti un crollo dei prezzi. Del resto quando un paese importante come la Libia entra nel caos  diventa


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