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LA LEPRE AMERICANA E LA TARTARUGA CINESE: DUE DIVERSI APPROCCI ALLA GUERRA COMMERCIALE

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La Cina e gli Stati Uniti stanno combattendo una guerra che non è solo commerciale, ma anche per il controllo mondiale, ma la stanno combattendo con tattiche completamente diverse. Possiamo senza dubbio parlare di una lotta filosofica dell’occidente contro l’oriente.

Da un lato abbiamo Trump, l’irruente, che alterna bastone e carota, le mosse a sorpresa, le aperture  e le sanzioni, nel tentativo di forzare l’avversario, di allettarlo ad accettare almeno qualcuna delle sue condizioni per poter parlare di una vittoria di carattere politico sfruttabile nell’immediato. Dall’altro lato la Cina che pensa in un tempo più lungo e pensa di gestire il problema con un orizzonte ben diverso.

Da quanto risulta da un interessante articolo del South China Morning Post la Cina il viceprensidente Liu He, responsabile anche delle politiche economiche cinesi, ha riunito il relativo comitato ed ha deciso un forte intervento pubblico per una politica economica, fiscale, ma non solo, espansiva. Questa comunicazione è stata fatto dopo il quarto mese consecutivo di dati PMI non entusiasmanti e prevede che anche le autorità locali, oltre che il governo centrale, vengano a riprendere ad investire a spendere, dopo che precedentemente il governo aveva seccamente invitato alla moderazione fiscale ed a non creare nuovo debito. Questo almeno dovrebbe riguardare “Alcuni settori” ed “Alcuni amministrazioni”, quelle che, a detta di Liu, “Riescono a portare a termine i progetti”, anche perchè gli investimenti nel 2018 sono cresciuti solo del 5,7%. Si tratta di una inversione accompagnata dalla dichiarazione che comunque il governo ha ancora molte frecce al proprio arco dal punto di vista monetario.

Anche se queste parole non sono ufficialmente legate alla guerra commerciali, molti commentatori informati le hanno legate ai preparativi di una guerra commerciale prolungata con gli USA: Semplicemente la classe dirigente cinese, che ragiona con la lunghezza temporale del “Presidente a vita” Xi, quindi ben oltre le singole elezioni, ha deciso di cercare di proteggere l’economia, con una politica espansiva fiscale e monetaria, in attesa che il  tempo di Trump passi e che subentri un presidente più “Morbido” con il quale raggiungere un accordo. Insomma attendono che il cadavere di Trump  passi lungo il fiume, con tutta calma.

Quali possono essere i rischi di questa tattica? Essenzialmente due :

  • che invece gli USA cerchino di alzare il livello dello scontro, ponendo fuori gioco la tattica attendista;
  • che il lungo periodo sia troppo lungo, magari dopo un secondo mandato del presidente USA, e che nel frattempo fattori di carattere macroeconomico possano portare a crisi interne non prevedibili.

Vedremo chi dei due ha ragione.

 

 

 


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