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La Le Pen prenderà il voto di almeno il 60% dei poliziotti. I dati degli ultimi sondaggi

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La poca musica rispecchia una realtà, come testimonia l’ultima ondata dell’indagine elettorale francese del Center for Political Research of Sciences Po (Cevipof), condotta da Ipsos dal 9 al 15 aprile 2021. In una parte dello studio che Il Parere rivela in esclusiva, scopriamo che la polizia e l’esercito voterebbero al  44%  Marine Le Pen alle elezioni presidenziali del 2022, il 24% per Xavier Bertrand e il 20% per Emmanuel Macron. Nel secondo turno presidenziale del 2023, il 60% sceglierebbe Marine Le Pen contro il presidente uscente. Un passo in avanti dal momento che, secondo lo stesso studio, il 57% della polizia e dei militari dichiara di aver votato a favore nel secondo turno del 2017.

“Si tratta di un minimo del 60%”, sottolinea Luc Rouban, direttore della ricerca del CNRS presso Cevipof, responsabile dell’analisi di questi dati. Il dato è indubbiamente ancora più impressionante se scomposto: il campione comprende anche soldati, poliziotti in pensione e ufficiali,  tre categorie che votano meno all’estrema destra rispetto ai poliziotti attivi. “C’è una forte disparità perché il voto è legato al livello di diploma e l’ambiente di polizia resta diviso tra commissari e agenti”, osserva Luc Rouban. Allo stesso modo, il 51% degli agenti di polizia in pensione voterebbe Marine Le Pen contro Emmanuel Macron nel 2022, ma questa percentuale diventa il 74% degli agenti di polizia attivi!

Vicinnza alla  Le Pen o diffidenza nei confronti di Macron? Entrambi, rivela lo studio Cevipof. In dettaglio, la segretria del RN gode di un’immagine positiva. Quasi la metà delle forze dell’ordine (48%) crede che “comprenda i problemi di persone come noi”, contro appena il 13% di Emmanuel Macron e il 27% di Xavier Bertrand. La maggioranza (52%) ritiene che Marine Le Pen “voglia davvero cambiare le cose”, venti punti di vantaggio su Macron (32%) e due volte Bertrand (27%). Le forze di sicurezza tirano al rialzo i punteggi della Marina militare che giudicano al 42% che Marine Le Pen farebbe meglio del Capo dello Stato (contro il 28% della media nazionale) e sono solo il 35% a considerarla preoccupante (contro il 51 %).

Mentre Macron sembra bloccato nei problemi della gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza, la Le Pen si conferma come l’espressione più credibile della Francia dell’Ordine. Il paese transalpino sente molto fortemente questa mancanza di serietà e la presenza di spinte distruttrici basate su fattori di carattere razziale o religioso. La lettera dei venti generali di cui abbiamo più volte parlato in queste pagine non nasce dal nulla, ma da un sentito malessere che percorre tutto il Paese e che i cinque anni di Macron hanno perfino acuito.

 


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