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La guerra Islam-Occidente: professore si deve nascondere in Olanda, iniziano a chiudere moschee in Austria

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La guerra culturale, o meglio di cultura fra mondo laico occidentale, prosegue e qualcuno rischia di pagarla personalmente.

Un insegnante in Olanda è stato costretto a nascondersi dopo che alcuni studenti hanno violentemente protestato per  una vignetta politica sull’Islam esposta nella sua classe.
La polizia di Rotterdam ha dichiarato venerdì di aver arrestato una ragazza di 18 anni sospettata di aver pubblicato un messaggio sui social media che “incitava altri a commettere crimini” contro l’insegnante ed anche contro il liceo Emmaus dove insegna.

Lunedì, durante una discussione in classe a scuola, gli studenti hanno notato una vignetta satirica che era appesa su una bacheca da anni. Il cartone, intitolato “Immortale”, mostrava una figura decapitata con l’etichetta “Charlie Hebdo” che attacca con la lingua un uomo barbuto con una spada insanguinata. Si trattava di una vignetta disegnata nel 2015 all’indomani degli attentati contro Charlie Hebdo.

È stata disegnata all’indomani dell’attacco terroristico del 2015 alle redazioni della rivista satirica francese Charlie Hebdo, che aveva fatto arrabbiare i musulmani pubblicando caricature del Profeta Maometto. La vignetta è stata discussa dagli allievi, alcuni l’hanno contestata duramente ed una allieva è passata alle minacce. Ora il docente si nasconde sotto la protezione della polizia.

“Dobbiamo essere in grado di discutere argomenti come la libertà di espressione nelle nostre aule senza alcuna pressione esterna”, ha detto il professore  ai giornalisti. “Può far male quando qualcuno ha un’opinione che è in conflitto con la tua visione del mondo o con le tue convinzioni religiose, ma ha il diritto di dirla in tutta libertà”.

In una dichiarazione pubblicata sul suo sito web venerdì, la scuola di Rotterdam ha detto che è “del tutto inaccettabile che una discussione tra insegnanti e studenti venga dirottata da persone esterne che la usano per fare minacce infondate”. Però questo tipo di discorsi richiede una maturità culturale ed una tolleranza che, purtroppo, non sono ancora sviluppate in larga parte dell’islamismo, dove la religione è vista come superiore a qualsiasi legge dello stato.

Intanto in Austria iniziano le prime operazioni della polizia. Le autorità austriache si sono mosse per chiudere due moschee frequentate da uno degli assassini che ha lasciato quattro morti e oltre 20 feriti.  Si ritiene che i centri religiosi abbiano contribuito alla radicalizzazione del principale colpevole, il ventenne austriaco Kujtim Fejzulai, ed è possibile che a questa prima operazione ne seguano altre perchè diverse moschee che predicano il fondamentalismo sono sotto osservazione. Peccato che stia accadendo tutto troppo tardi ed in modo troppo limitato. L’influenza islamica, diretta da Turchia e dalla Fratellanza islamica, si sta rivelando ogni giorno più forte.


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