Difesa

La guerra del futuro si fabbricherà in Sardegna: Rheinmetall avvia la produzione di “Munizioni circuitanti”

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Mentre in Europa si discute animatamente di difesa comune e autonomia strategica, c’è chi, senza troppi giri di parole, passa alla produzione di massa. E lo fa in Italia. Il colosso tedesco della difesa Rheinmetall ha infatti annunciato l’avvio della produzione in serie di loitering munitions (LM), più note al grande pubblico come “droni kamikaze”, nel cuore della Sardegna.

Un’operazione dal valore strategico ed economico notevole, gestita dalla controllata italiana RWM Italia presso i suoi stabilimenti di Musei e Domusnovas. L’iniziativa non è solo un affare tedesco-italiano, ma si inserisce in un triangolo tecnologico che vede la collaborazione della società israeliana UVision, specialista del settore.

Un polo produttivo integrato nel Sulcis

La linea di produzione è stata intelligentemente suddivisa per massimizzare l’efficienza e la sicurezza. Nello specifico:

  • Stabilimento di Musei: Qui si svolge la fase più “delicata” dal punto di vista elettronico, con l’assemblaggio e il collaudo dei componenti inerti e dei sistemi di guida dei droni.
  • Stabilimento di Domusnovas: In questo sito, con una lunga tradizione nel campo degli esplosivi, avviene la produzione delle testate belliche e la loro integrazione finale nei sistemi d’arma.

Questa divisione dei compiti trasforma l’area del Sulcis in un hub avanzato per una delle tecnologie militari più richieste del momento.

Però cosa sarà assemblato in questi stabilimenti. Quali munizioni circuitanti, cioè droni kamikaze, e altri droni leggeri produce Rheinmetall?

“HERO”: droni per ogni esigenza

La gamma di prodotti che dovrebbe uscire dalle linee sarde è pensata per coprire diverse necessità operative sui moderni campi di battaglia. Il portafoglio attuale include:

Modello Tipologia e Impiego
HERO 30 Drone di piccole dimensioni, trasportabile dalla fanteria, ideale per attacchi tattici a corto raggio.
HERO 120 Sistema di medie dimensioni, progettato per attacchi di precisione contro veicoli blindati o postazioni fisse.
HERO 400 Munizione a medio-lungo raggio, capace di colpire obiettivi fortificati a grande distanza con elevata precisione.

Il successo commerciale sembra già assicurato. Rheinmetall ha comunicato un portafoglio ordini che supera i 200 milioni di euro, con consegne previste a otto diverse nazioni europee, sia membri NATO che partner esterni.

HERO 30 , trasportabile per la fanteria

Non solo attacco: la visione a 360 gradi di Rheinmetall

L’impegno di Rheinmetall nel settore degli aeromobili a pilotaggio remoto non si ferma alle munizioni circuitanti. L’azienda tedesca vanta un portafoglio ampio, che include il drone da ricognizione LUNA NG, un sistema all’avanguardia con oltre 12 ore di autonomia e un raggio d’azione di oltre 100 km, capace di coprire aree vastissime per la sorveglianza.

Inoltre, l’azienda è attiva anche sul fronte opposto: la difesa anti-drone. Il suo approccio copre l’intera catena “sensore-effettore”, dal rilevamento dei velivoli ostili fino alla loro neutralizzazione tramite disturbatori di frequenza (jammer), sistemi di difesa aerea basati su cannoni come lo “Skyranger” o, in futuro, laser ad alta energia.

Insomma, la Sardegna non è più solo terra di vacanze e tradizioni, ma si afferma come un perno tecnologico-industriale per la difesa europea. Un segnale chiaro di come le dinamiche geopolitiche stiano ridisegnando la mappa produttiva del continente, con buona pace di chi pensava che certa tecnologia avanzata fosse appannaggio esclusivo di altri lidi.

LUNA NG, drone da ricognizione

Domande e Risposte per i Lettori

1) Cosa sono esattamente le “munizioni circuitanti” o droni kamikaze?

Le munizioni circuitanti (in inglese loitering munitions) sono un ibrido tra un drone da ricognizione e un missile. A differenza di un missile tradizionale, possono “pattugliare” un’area per un tempo prolungato, cercando e identificando un bersaglio. Una volta individuato l’obiettivo, l’operatore può comandare al drone di lanciarsi contro di esso, distruggendolo nell’impatto. La loro forza sta nella flessibilità: permettono di colpire con estrema precisione bersagli mobili o nascosti, minimizzando i danni collaterali e offrendo una capacità di attacco rapida e indipendente alle unità sul campo.

2) Qual è l’impatto economico e occupazionale di questa produzione per la Sardegna?

L’avvio di una linea di produzione ad alta tecnologia come quella per i droni HERO rappresenta un’importante opportunità per la Sardegna. Consolida il ruolo di RWM Italia come polo di eccellenza nel settore della difesa, garantendo e potenzialmente aumentando i livelli occupazionali qualificati in un’area industriale storica come quella del Sulcis. Inoltre, inserisce il territorio sardo in una catena del valore europea strategica, attirando investimenti e know-how tecnologico. Si tratta di un passo verso la diversificazione industriale dell’isola, puntando su un settore in forte crescita a livello globale.

3) Perché una società tedesca produce in Italia armi sviluppate con un partner israeliano?

Questa collaborazione a tre è un esempio perfetto della globalizzazione dell’industria della difesa. Rheinmetall (Germania) porta la sua forza industriale, capacità produttiva e accesso al mercato europeo. UVision (Israele) fornisce la tecnologia all’avanguardia e l’esperienza specifica sui sistemi loitering, essendo uno dei leader mondiali. RWM Italia (la filiale in Sardegna) offre stabilimenti specializzati nella produzione di munizioni ed esplosivi, con personale altamente qualificato. Produrre in un paese UE come l’Italia facilita inoltre l’accesso ai mercati e ai programmi di finanziamento della difesa europea.

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