Cina

La guerra dei cantieri navali: Pechino colpisce chi aiuta l’America

Pechino colpisce il colosso sudcoreano della cantieristica Hanwha per i suoi investimenti strategici negli USA. È la nuova frontiera della guerra commerciale, che si sposta sui mari e divide il mondo in due blocchi economici.

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La grande partita a scacchi fra Washington e Pechino si arricchisce di una nuova mossa, questa volta giocata sulle banchine dei cantieri navali. Il Ministero del Commercio cinese ha annunciato il divieto per le aziende nazionali di avere rapporti commerciali con cinque società controllate dal colosso sudcoreano della cantieristica Hanwha Ocean. Un atto che, a prima vista, potrebbe sembrare un semplice screzio commerciale, ma che in realtà si inserisce perfettamente nel quadro di una guerra commerciale sempre più aspra e nella crescente divisione del mondo in due blocchi contrapposti.

La mossa di Pechino non arriva a caso. È la risposta diretta all’avvio, da parte degli Stati Uniti, di un’indagine commerciale (la nota “Section 301“) sulla posizione dominante della Cina nel settore della cantieristica mondiale, considerata un “fardello” per le imprese americane. La Cina, dal canto suo, non ha gradito e ha avviato una propria indagine speculare.

Il dettaglio interessante, quasi ironico, è il motivo per cui è stata colpita proprio Hanwha. Il gruppo sudcoreano, infatti, ha recentemente finalizzato l’acquisizione per 100 milioni di dollari del Philly Shipyard in Pennsylvania, annunciando un piano di investimenti da 5 miliardi di dollari per ammodernare le infrastrutture e sostenere gli sforzi americani per ricostruire una capacità cantieristica competitiva a livello globale. In pratica, Hanwha è stata sanzionata per aver aiutato il principale rivale strategico di Pechino.

Le società finite nella lista nera del commercio cinese sono:

  • Hanwha Shipping LLC
  • Hanwha Philly Shipyard Inc. L’impresa Hanwha in cui
  • Hanwha Ocean USA International LLC
  • Hanwha Shipping Holdings LLC
  • HS USA Holdings Corp.

Questo episodio è solo l’ultimo capitolo di un’escalation che sta ridefinendo le catene globali del valore. Da una parte, l’amministrazione Trump ha imposto dazi fino al 100% su una vasta gamma di prodotti cinesi. Dall’altra, Pechino ha risposto con nuove tasse portuali sulle navi di proprietà o a gestione statunitense e con stretti controlli sull’esportazione di materie prime essenziali come le terre rare.

Si sta delineando con sempre maggiore chiarezza un mondo diviso in due sfere di influenza economica: chi commercia con il blocco a guida statunitense e chi si appoggia a quello cinese. In questo scenario, per le aziende globali come Hanwha, scegliere da che parte stare diventa non solo una questione strategica, ma una necessità per la sopravvivenza. Il “Tertium non datur” sembra essere la nuova regola non scritta del commercio internazionale.

Pechino colpisce il colosso sudcoreano della cantieristica Hanwha per i suoi investimenti strategici negli USA. È la nuova frontiera della guerra commerciale, che si sposta sui mari e divide il mondo in due blocchi economici.

Domande & Risposte

1) Perché la Cina ha sanzionato un’azienda sudcoreana e non direttamente una statunitense?

Colpire Hanwha Ocean è una mossa strategica. Invece di una ritorsione diretta che avrebbe potuto inasprire ulteriormente lo scontro con Washington, Pechino ha scelto un obiettivo “per procura”. Sanzionando un importante alleato degli USA che sta investendo massicciamente per rafforzare l’industria americana, la Cina invia un messaggio chiaro: chiunque aiuti il nostro rivale ne subirà le conseguenze. È un avvertimento a tutte le aziende internazionali, costringendole a ponderare attentamente i loro investimenti e le loro alleanze in questo nuovo scenario geopolitico bipolare.

2) Quali sono le conseguenze pratiche di queste sanzioni per Hanwha?

Le conseguenze immediate per Hanwha sono il divieto totale per le sue cinque controllate statunitensi di intrattenere qualsiasi tipo di rapporto commerciale con entità cinesi. Questo potrebbe bloccare l’accesso a componenti, materie prime o mercati di sbocco in Cina. Tuttavia, sul lungo periodo, la mossa rafforza la posizione di Hanwha all’interno del blocco occidentale. L’investimento nel cantiere di Philadelphia, pur avendo scatenato l’ira di Pechino, consolida la sua partnership con gli Stati Uniti, garantendole un accesso privilegiato a uno dei mercati più importanti e strategici del mondo.

3) Questo evento conferma davvero la divisione del mondo in due blocchi?

Sì, questo episodio è un forte indicatore di un processo di “decoupling” (disaccoppiamento) economico tra le due superpotenze. Non si tratta più solo di dazi su beni di consumo, ma di un conflitto che tocca settori strategici come la logistica, la tecnologia e la cantieristica. Le sanzioni incrociate, i controlli sull’export di tecnologie e materie prime, e le pressioni sugli alleati per scegliere da che parte stare, stanno effettivamente costringendo le catene globali del valore a riorganizzarsi attorno a due poli distinti, Washington e Pechino.

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