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LA GRECIA STA PENSANDO DI RIENTRARE SUL MERCATO DEI TITOLI PUBBLICI PER LA PRIMA VOLTA DOPO TRE ANNI. COSI’ TOSERA’ NUOVI RISPARMIATORI.

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La Grecia sta valutando se rientrare sul mercato dei titoli di stato al pubblico con un’emissione di titoli a luglio o a settembre. Così almeno titola Bloomberg nella sua edizione europea.

Per l’emissione pare vi siano due precondizioni:

a) deve essere stata rilasciata la successiva trance di finanziamenti europei da parte della Trojka

b) Il titolo deve entrare nel paniere del QE della BCE.

L’ultima volta che la Grecia emise un titolo retail si era nel lontano 2014, un’era glaciale fa, ed al governo sedeva Samaras. L’emissione, per tre miliardi di euro, fu decantata come un passo verso il risanamento del paese. Peccato che poi la strada sia stata completamente diversa.  L’emissione stessa fu come una nave in un mare in tempesta, con oscillazioni degne di un ottovolante.

Nel 2015, in contemporanea con la grande crisi, il titolo aveva perso il 60% del loro valore, a causa del panic selling quando sembrava che la Grecia dovesse uscire dalla zona euro e che quindi il titolo dovesse essere ridenominato . Quindi c’è stata l risalita. Ora che tutti danno per scontata la permanenza nell’area euro del titolo , questo è stato il più performante del 2016

Ora il lato positivo, in apparenza , è che la Trojka ha raggiunto un accordo al proprio interno, o almeno così pare, per cui il governo di Atene ha una visione rosea, tale da spingerlo a pensare all’emissione di nuovi titoli.

Tutto rose e fiori quindi ? Beh iniziamo a dire che l’obiettivo del 3,9% di surplus primario raggiunto nel 2016 sembra, anche agli occhi del FMI, irrealistico nel pungo periodo. Parliamo di un paese con una disoccupazione sopra il 20% le cui previsioni future non sono positive.

Con una disoccupazione a lungo termine sopra il 15%. Ricordiamo che parliamo di quel concetto di disoccupazione definito “Irrealistico” dalla BCE in un recente paper, perchè non considera i sottoccupati e quelli che il lavoro neanche lo cercano.

Un PIL pro capite disintegrato… calato del 26 % in pochi anni…

 

Con un PIL in valore assoluto impressionante…per la caduta…

ed un tasso di sviluppo del PIL che non lascia presagire nulla di buono, perchè, tra l’altro, gli enormi surplus primari richiesti non fanno altro che erodere il PIL stesso.

Questo tanto per ricordare come vanno le cose a chi dice che “La UE ha salvato la Grecia”… Se  questa è la salvezza, era meglio mandarla al diavolo. L’unica cosa che si è salvato, per ora, è la ricchezza dei detentori di titoli di stato scadenti al 2019. Pensiamo però seriamente che un’economia in queste condizioni possa rientrare ed emettere titoli di stato tranquillamente, ed in euro?, Si, se il pagamento è, come nel Mercante di Venezia di Shakespeare, in libbre di carne umana. 

Tra l’altro l’ultima valutazione della qualità del credito, quella di Trading economics, dava il credito greco con valore 10  cioè “in Default, con poche prospettive di ripresa”.  Questo del resto corrispondeva al Caa di Moodys. Per carità, poi la pressione politica può fare miracoli.

Insomma, mi raccomando: comprate debito greco.

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